‘Lady Bird’ è un piccolo gioiello | Rolling Stone Italia
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‘Lady Bird’ è un piccolo gioiello

C’è qualcosa di dolce e meravigliosamente strambo in questo racconto di formazione semi-autobiografico, che è insieme una dichiarazione d’amore di Greta Gerwig alla città in cui è cresciuta, Sacramento in California, e un ritratto dolce amaro del rapporto madre-figlia. Nominato a 5 Oscar.

Lady Bird è stato per un po’ il film meglio recensito di sempre su Rotten Tomatoes, l’aggregatore di review tra i più seguiti del web. Poi un critico gli ha dato un voto basso (no comment) e il 100% di gradimento è diventato “solo” 99%.

Poco male, perché nel frattempo sono arrivate 5 nomination agli Oscar, tra cui quelle per miglior film e miglior regia. E Greta Gerwig (quella di Frances Ha), uno dei volti-simbolo del cinema indie americano, è diventata la quinta donna della storia a essere candidata nella categoria. Certo, ha contro il gotha della cinematografia, Christopher Nolan e Paul Thomas Anderson, un amatissimo outsider come Guillermo del Toro e un altro sorprendente esordio alla regia, quello di Jordan Peele. Ma Lady Bird è un piccolo gioiello, vedremo come andrà.

C’è qualcosa di dolce e meravigliosamente strambo in questo racconto di formazione semi-autobiografico, che è insieme una dichiarazione d’amore dell’attrice e sceneggiatrice alla città in cui è cresciuta, Sacramento in California, e un ritratto dolce amaro del rapporto madre-figlia, pieno di ironia e di dramma. E per dramma intendiamo che, dopo un litigio con la mamma, la figlia si butta da una macchina in corsa.

Perché il film è (quasi) tutto lì, nella potenza della relazione tra l’adolescente Christine, che vuole essere ostinatamente chiamata “Lady Bird”, e Marion, una relazione fatta di scontri duri, così duri che a volte sono difficili da guardare, ma anche di momenti divertenti e tenerissimi. Una delle migliori prospettive sull’adolescenza che il cinema propone da anni. Con i dubbi sulla scelta del futuro, le amicizie, quelle che durano il tempo di una serata e quelle che sono per sempre. E naturalmente gli amori, impersonati da due facce giustissime come Lucas Hedges, nominato nel 2017 da non protagonista per Manchester by the sea, e Timothée Chalamet, candidato quest’anno all’Oscar per il miglior attore grazie a Chiamami col tuo nome.

Ormai ogni volta che appare sul grande schermo, Saoirse Ronan, 23 anni e 3 nomination (le altre due per Espiazione e Brooklyn), rischia di portarsi a casa una statuetta. E con Laurie Metcalf, che poi è anche la mamma di Sheldon Cooper in The Big Bang Theory, l’incastro è perfetto. Sì, c’era bisogno di Greta Gerwig, del suo stile fresco e vivace, del suo humor pungente e pieno di grazia. Come le sue attrici.