Rick Astley, la recensione di '50' | Rolling Stone Italia
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La rinascita di Rick Astley

'50' arriva a un decennio dal suo ultimo album, ma che dire: il cantante di 'Never Gonna Give You Up' c'è ancora, e non è neanche male

Rick Astley for BMG by Pip

Rosso Buonpelo, sorriso d’ordinanza e mossette impacciate ad accrescere i punti simpatia: ricordiamo il buon Rick per le hit Never Gonna Give You Up – soprattutto –, Whenever You Need Somebody e Together Forever. Il pop britannico mainstream stava abbandonando la coda lunga della post-wave chiaroscurale della prima metà degli ’80 per assestarsi su canzoni solari con un occhio al dancefloor capeggiato dai produttori Stock, Aitken & Waterman (praticamente una specie di Ramones in chiave aziendalistica: una sola canzone ripetuta in mille guise. Per mille interpreti: formula vincente non si cambia), esplosi con i Dead or Alive, ma fautori occulti della colonna sonora delle vite di mezz’Europa nel biennio 1987–88. Impossibile anche solo immaginare l’esistenza di un programma come Deejay Television senza il marchio di fabbrica sonoro imposto dal trio britannico.

Rick ci metteva naturalmente il suo: vocione morbido e rassicurante che intonava candidi testi su lealtà e vero amore. Madonna era uscita l’anno prima con True Blue, inaugurando l’ennesimo e non ultimo revival degli anni ’50, nel quale Rick s’inseriva perfettamente come un novello Tom Jones nel ruolo del bravo ragazzo di un musical: jeans, camicia abbottonata al collo, Ray-Ban e acconciatura timidamente teddy-boy.

Poi il silenzio, finché non si è trasformato in un meme – rickrolling, scherzo in cui contenuti seducenti linkano al video del primo singolo di Rick – che l’ha riportato in auge.

Ed eccolo rinato con il successo dell’album 50 (2016), uscito un decennio dopo il precedente, e che dire: le canzoni ci sono, meglio sarebbe stato evitare le tentazioni trap plasticose di Shivers e concentrarsi sul country-pop di Chance to Dance e Last Night on Earth o sulla Broadway di Every Corner e I Need the Light. Il potenziale radiofonico non latita. Che dire: ride bene chi ride ultimo.

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