La recensione di "Process", il nuovo (bellissimo) album di Sampha | Rolling Stone Italia
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La recensione di “Process”, il nuovo (bellissimo) album di Sampha

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Come già Frank Ocean e tanti altri (ex) pischelli, Sampha Sisay ha firmato prima brani per altri e poi per se stesso. Chiedetelo a SBTRKT, Drake o Kanye, per i quali il giovane songwriter di South London ha scritto pezzi splendidi, a volte cantandoci pure. Si è fatto prima adorare dagli artisti attualmente più adorati del pianeta – tra cui anche FKA Twigs – e poi, dopo un paio di Ep di riscaldamento, è arrivato il momento di dire la sua. E per essere un disco di esordio, quella di Process è abbastanza travagliata come storia. Ricordo nitidamente di averlo sentito per intero a luglio, rimanendo incantato già solo per come il 27/28enne (nessuno sa quando è nato) possa costruire strutture elettroniche su uno spartito di pianoforte nel modo più naturale del mondo. Poi più nulla. Come se, appena prima dell’uscita, Sampha ci avesse ripensato, insoddisfatto per chissà quale motivo. Una forma di perfezionismo che ha pagato. Dietro agli arpeggi vagamente orientali di Plastic 100° C si nasconde un lavoro spaventoso di cori e incastri armonici. La voce malinconica in (No One Knows Me) Like the Piano, poi, starebbe bene anche così, accompagnata solo dal piano. Eppure, aggiungendoci una trama di silicio in sottofondo, il risultato supera di molto quello che potrebbe ottenere anche la migliore piano ballad di sempre. Microscopici ritocchi, che alla fine fanno un disco. Il dominio di Process è l’hip hop, ma non c’è nessuno che rappa; è il soul, ma migliorato con l’aiuto dell’elettronica; è il pop, ma chi ha cantato e scritto i pezzi lo ha fatto pensando a tutto fuorché alle classifiche. Cos’è quindi? Chi è Sampha? Che persona e artista dovrebbe diventare? Anche lui se lo chiede, partendo però dal quesito opposto nell’eterea What Shouldn’t I Be? che chiude il disco. La risposta, manco a dirlo, arriva da sola: tutto ciò che Sampha non è già. Non ricordo l’ultima volta in cui ho ascoltato un album immaginandomi Frank Ocean o Kanye West davanti a due speaker, nel mio stesso stato di contemplazione mistica.

Guarda il trailer del videoalbum di Sampha che uscirà a marzo:

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