Kingdom Hearts 3: ReMind, la recensione | Rolling Stone Italia
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Kingdom Hearts 3: ReMind, la recensione

Un mix ruffiano di contenuti palesemente tagliati dal gioco originale e colpi di scena con il solo scopo di aprire nuove, infinite parentesi commerciali

Un’accurata rappresentazione di un fan mentre cerca di riunire i punti della trama di Kingdom Hearts.

Non dirò che ReMind è solo “fanservice”, uno zuccherino dato ai seguaci che da tempo desideravano il ritorno dei personaggi di Final Fantasy nella saga. Non dirò nemmeno che si tratta di una mera operazione commerciale, questo lo sa già chiunque abbia deciso di finanziare il particolare “modello economico” adottato dalla serie, che negli ultimi 15 anni non ha fatto altro che sparpagliare i propri contenuti per poi raggrupparli a distanza di tempo – quando la memoria vacilla e la nostalgia è canaglia – per farceli pagare due volte.
Siamo onesti: sapevamo tutti, molto prima di avviare questo DLC di Kingdom Hearts 3 che costa la bellezza di 30 euro, che non avremmo trovato nessuna risposta, perché ormai per sapere cosa ne sarà di Sora e compagni si fa prima a consultare l’Oracolo di Delfi, magari facendoci tappa in uno dei tanti viaggi verso l’immancabile Monte Olimpo. È vero, a questo punto abbiamo tutti accettato placidamente il modus operandi di Square Enix e del director della serie Tetsuya Nomura. Diciamo pure che ci siamo rassegnati. Ma ReMind riesce addirittura a fare un passo oltre per asservire definitivamente la serie ai capricci del suo autore.

La storia

Non voglio negare il fatto che ad alcuni piaccia, e neanche poco, il senso di smarrimento che rimane dopo aver provato a capire la trama di Kingdom Hearts. Sa di misterioso, di esotico, di “non ci credo che questa svolta qui era già stata pensata dieci anni fa”. Certo è difficile parlare di buona scrittura quando i colpi di scena cominciano a superare i fatti concreti e i personaggi non fanno altro che rincorrersi per spiegarsi le cose a vicenda. Eppure, in questa gran confusione che ribattezzeremo “metodo Nomura”, c’è ancora spazio per i sentimenti e per qualche momento di genuina commozione che ancora oggi, nonostante ne sia passato di cinismo sotto i ponti, non me la sento di definire stucchevole. Ha ragione chi paragona la saga a quella di Star Wars: alla fine si tratta sempre delle fatiche e dei sacrifici di gente imperfetta che tenta di conservare la parte migliore di sé, e questo semplice leitmotiv, per quanto abusato, è in grado di intenerire anche il più irrecuperabile degli heartless.

E poi, ovviamente, c’è Topolino.

Con Kingdom Hearts 3, però, Nomura ci aveva promesso di mettere un punto alla timeline principale della serie, ma come ben sappiamo non è stato così. Dopodiché, ai fan che da quasi due decadi ne rincorrono senza sosta il finale è stato proposto questo DLC a pagamento intitolato ReMind, che dovrebbe rimediare ad alcuni buchi narrativi del gioco di base e offrire qualche indizio sul prossimo futuro del franchise ‒ che andrà avanti su questa strada ancora per molto. Oh, se andrà avanti.
Obiettivo raggiunto? Certo che no. Quello che l’espansione si limita a fare è riciclare alcuni contenuti e proporre delle sfide aggiuntive che avrebbero dovuto far parte del gioco principale, almeno avremmo goduto di un’esperienza di gameplay equilibrata.

Il finale con il camera angle

Il primo capitolo di ReMind, accessibile solo dopo aver portato a termine Kingdom Hearts 3, ripropone il finale di quest’ultimo ma sotto una luce differente, sfruttando l’espediente dei viaggi nel tempo per costringerci ad affrontare di nuovo i medesimi antagonisti negli stessi scenari già visti. Di tanto in tanto ci sarà l’occasione di approfondire (e in alcuni casi di vestire i panni di) alcuni dei coprotagonisti della serie, per scoprire qual è stato il loro contributo nella super battaglia tra luce e oscurità, ma nessuna di queste sottotrame aggiunge granché a quanto già detto un anno fa. Insomma, la prima metà di questo extra, completabile in poche ore, porta solo una manciata di verbose cutscene e si arrampica sugli specchi tentando di dare una spiegazione sensata alla presenza incoerente di un certo personaggio nel finale.

Tornano i personaggi di Final Fantasy, ma mica tutti. Per rivedere il resto dell’allegra brigata magari ci sarà un altro DLC.

Il ribaltone

Una volta visto (di nuovo) il filmato conclusivo di Kingdom Hearts 3, ReMind tira fuori un secondo scenario, stavolta inedito, intitolato “Limitcut” e ambientato un anno dopo la “fine” del racconto. Nei panni di Riku, dovremo indagare sulla scomparsa di Sora ed è qui che ritroveremo i vari Leon, Yuffie, Aerith e Cid, tenuti fino a oggi in ostaggio nelle segrete del potentissimo reparto marketing di Square Enix.
Qui la storia serve solo da espediente per farci scontrare di nuovo con tutti i membri dell’Organizzazione XIII in una serie di combattimenti a dir poco intensi, dove non si possono semplicemente premere i tasti a caso. Possiamo vederli come l’eredità della vecchia arena (gratuita) del Monte Olimpo, proposta oggi in un modo decisamente fuori luogo nonché fuori tempo massimo.
C’è ancora un dettaglio, però, che definire tale è quasi un voler far finta di non vedere dove sta andando a parare la serie. Come sempre, anche qui il vero “finale segreto extra post titoli di coda” che non manca mai ha la capacità di rimettere in discussione, con il classico colpo di spugna, gran parte di quello che è stato detto nelle 70 ore precedenti. Si ottiene superando tutti e tredici gli scontri più uno aggiuntivo, e ha una versione “buona” e una “cattiva” a seconda dell’esito di quest’ultimo. Il punto non è tanto quale delle due sia da ritenere canonica e quale no, le differenze sono minime, ma considerare le prospettive che da qui si aprono.
Chiaramente non faremo spoiler, diremo solo che alla fine di ReMind è chiaro che Kingdom Hearts è ormai diventato un affare privato tra Square Enix e Tetsuya Nomura e la dimensione “metanarrativa” della nuova rivelazione del DLC è ai limiti del revisionismo storico. Qui non si tratta più di conoscere solo la serie e avere familiarità con le capriole della sua sceneggiatura, ma di dimostrare un attaccamento quasi morboso al suo autore e alle sue vicende professionali più o meno recenti.
Vi sembra un discorso poco chiaro? Niente paura, ci sarà tempo per assimilarlo, così come ci sarà sicuramente una nuova collection in agguato nel prossimo futuro, che metterà insieme Kingdom Hearts 3, ReMind e tutto quello che ci attende nei mesi a venire. Valutate bene questa eventualità prima di procedere all’acquisto del DLC. Per tutti gli altri, c’è sempre YouTube.

Produttore: Square Enix
Distributore: Square Enix
Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One

Spoiler: sì, Yozora sarà fondamentale nel DLC, ma questo ormai è un po’ il segreto di Pulcinella.