Chance | Rolling Stone Italia
Recensioni

Kem Nunn e Alexandra Cunningham – Chance

Leggi la recensione di "Chance", l'ultima serie tv con Hugh Laurie, su RollingStone.it

La differenza tra un film e una serie tv? Qualcuno, pragmatico, potrebbe rispondere la durata: un paio d’ore a fronte di, a volte, persino un centinaio. In realtà, la differenza è principalmente narrativa: il film sviluppa una storia e una soltanto, mentre una serie, se funziona, diventa la matrice per un’infinità di storie. Negli ultimi anni però la situazione si è complicata. Se il cinema ha imboccato sempre più convinto la strada della serialità, la tv ha invece sdoganato formati e modalità di fruizione nuovi, proponendo spunti di racconto dal respiro più vicino a quello del lungometraggio, per durata e ritmo. Esempio perfetto è Chance, novità thriller creata dal romanziere noir Kem Nunn per Hulu, piattaforma di streaming online.Il dottor Eldon Chance è un neuropsichiatra forense: si occupa di incontrare persone vittime di un grave trauma che li ha debilitati psicologicamente, per indirizzarli alla corretta terapia da svolgere con un professionista. Una sorta di smistatore di anime, che incrocia sul proprio cammino una vastità di situazioni problematiche. Purtroppo per Chance, non meno problematica è la sua vita privata, con un divorzio che potrebbe metterlo sul lastrico. L’incontro con una donna, che dichiara di aver sviluppato una seconda personalità a seguito dei maltrattamenti del marito poliziotto, rischia adesso di trascinarlo giù, verso il punto di non ritorno.È impossibile non notare che la trama di Chance potrebbe appartenere a un torbido noir d’altri tempi. Peccato che il risultato finale sia poco incisivo. Se la regia non mostra particolari guizzi e la vicenda ricalca da vicino quella di un film già visto, l’elemento più interessante della serie è extradiegetico: nel dilagare di generi e formati proprio dell’era del sovraccarico seriale e del binge-watching, la tv pare stia inglobando dentro sé un tipo di narrativa per natura e ritmo più prossima al cinema, sempre più spesso un cinema che non si fa più. Dal fanciullesco e avventuroso Stranger Things al legal cospirazionista Goliath, la televisione di oggi sembra voler riproporre generi abbandonati in versione restaurata. Chance resta una buona occasione (no, il gioco di parole col titolo ve lo risparmio) per rivedere Hugh “Dr House” Laurie dopo il recente The Night Manager. Per alcuni magari è già abbastanza.

La recensione è stata pubblicata su Rolling Stone di dicembre. Potete leggere l'edizione digitale della rivista, basta cliccare sulle icone che trovi qui sotto.
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La differenza tra un film e una serie tv? Qualcuno, pragmatico, potrebbe rispondere la durata: un paio d’ore a fronte di, a volte, persino un centinaio. In realtà, la differenza è principalmente narrativa: il film sviluppa una storia e una soltanto, mentre una serie, se funziona, diventa la matrice per un’infinità di storie. Negli ultimi anni però la situazione si è complicata. Se il cinema ha imboccato sempre più convinto la strada della serialità, la tv ha invece sdoganato formati e modalità di fruizione nuovi, proponendo spunti di racconto dal respiro più vicino a quello del lungometraggio, per durata e ritmo. Esempio perfetto è Chance, novità thriller creata dal romanziere noir Kem Nunn per Hulu, piattaforma di streaming online.

Il dottor Eldon Chance è un neuropsichiatra forense: si occupa di incontrare persone vittime di un grave trauma che li ha debilitati psicologicamente, per indirizzarli alla corretta terapia da svolgere con un professionista. Una sorta di smistatore di anime, che incrocia sul proprio cammino una vastità di situazioni problematiche. Purtroppo per Chance, non meno problematica è la sua vita privata, con un divorzio che potrebbe metterlo sul lastrico. L’incontro con una donna, che dichiara di aver sviluppato una seconda personalità a seguito dei maltrattamenti del marito poliziotto, rischia adesso di trascinarlo giù, verso il punto di non ritorno.

È impossibile non notare che la trama di Chance potrebbe appartenere a un torbido noir d’altri tempi. Peccato che il risultato finale sia poco incisivo. Se la regia non mostra particolari guizzi e la vicenda ricalca da vicino quella di un film già visto, l’elemento più interessante della serie è extradiegetico: nel dilagare di generi e formati proprio dell’era del sovraccarico seriale e del binge-watching, la tv pare stia inglobando dentro sé un tipo di narrativa per natura e ritmo più prossima al cinema, sempre più spesso un cinema che non si fa più. Dal fanciullesco e avventuroso Stranger Things al legal cospirazionista Goliath, la televisione di oggi sembra voler riproporre generi abbandonati in versione restaurata. Chance resta una buona occasione (no, il gioco di parole col titolo ve lo risparmio) per rivedere Hugh “Dr House” Laurie dopo il recente The Night Manager. Per alcuni magari è già abbastanza.

La recensione è stata pubblicata su Rolling Stone di dicembre.
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