The Voidz, la recensione di 'Virtue' | Rolling Stone Italia
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Julian Casablancas senza gli Strokes è sfacciatamente eclettico

Ora la band si chiama solo 'The Voidz', ma al centro c'è sempre e solo il frontman degli Strokes. Che questa volta, forse, è troppo da solo.

Il leader degli Strokes, Julian Casablancas. Foto: Twitter

Il leader degli Strokes, Julian Casablancas. Foto: Twitter

Ci ha tenuto a precisarlo: «Il nome della band è cambiato da Julian Casablancas + The Voidz a The Voidz». Ormai si è immerso totalmente nei suoni electro-punk ultrapercussivi e sintetici di questa band e li ha scelti come colonna sonora della propria decadenza.

Il risultato è un mistone sfacciatamente eclettico di generi su cui Julian galleggia con la sua voce sballata e la sua innata tendenza alla distorsione. Notoriamente non ha bisogno di niente per essere disturbante, gli basta avvicinarsi al microfono, ma i Voidz lo aiutano mettendo nelle canzoni di tutto, dai sample in arabo (QYURRYUS) al trash metal di Pyramid of Bones dagli echi del Bowie berlinese alla melodia del singolo Leave It in My Dreams.

Prima c’erano gli Strokes a dargli un suono e uno stile, ora Julian è rimasto con la sua attitudine e si diverte parecchio, anche se a volte un po’ troppo da solo.

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