Journey to the Savage Planet: Day One, la recensione | Rolling Stone Italia
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Journey to the Savage Planet: Day One, la recensione

Un piccolo gioiello che non ti aspetti e, quatto quatto, arriva a ribaltare l'intero genere dei metroidvania

: L’intera avventura può essere giocata in modalità cooperativa Online, perché quattro occhi (e due armi) sono sempre meglio di due.

In un periodo di scarse uscite, in attesa dell’abbuffata primaverile che sta però perdendo portate importanti piuttosto velocemente, spesso spunta fuori quel titolo che ti svolta la situazione. Quello che non hai visto arrivare o che fino a quel momento hai snobbato perché abbagliato dai Tripla A annunciati con megafono e fuochi d’artificio. Quel gioco in questo caso si chiama Journey to the Savage Planet, strizza un occhio e mezzo alla serie Metroid Prime e vi consigliamo di prenderne in assoluta considerazione l’acquisto.

Aquistatelo se…

1) Amate il genere Metroidvania

In questo caso siamo più vicini a Metroid Prime che a Castlevania. Journey to the Savage Planet è per certi versi un omaggio alla trilogia sviluppata da Retro Studios per Nintendo. Anche qui dovrete esplorare un mondo vasto ma non interamente accessibile sa subito, guardare anche sotto i sassi, scannerizzare creature, oggetti e piante per raccogliere informazioni, saltare (molto e bene) e spesso tornare sui vostri passi per sfruttare i nuovi gadget che sbloccherete. In attesa di Metroid Prime 4 questo è sicuramente un ottimo passatempo al quale non vi pentirete di aver dato fiducia.

2) Apprezzate gli elementi Roguelite

Sono leggeri ma ci sono. Gli elementi roguelite in Journey to the Savage Planet consistono nella perdita delle risorse e degli oggetti che si sono raccolti prima della morte, che possono però essere recuperati tornando sul luogo della tragedia. Li troverete anche il vostro corpo che volendo può essere seppellito e sostituito da una “simpatica” lapide virtuale. Tranquilli, proseguirete sempre e comunque la vostra avventura nei panni di uno degli infiniti cloni che si risveglieranno all’interno della vostra navicella, il Javelin.

3) Vi piacciono i mondi vasti e popolati

Potrete esplorare il pianeta in lungo e in largo, con le uniche limitazioni dovute all’acquisizione di strumenti diversi nel corso dell’esplorazione. All’interno del Javelin potrete depositare in qualsiasi momento le risorse raccolte e usare la stampante 3D per sbloccare nuovi gadget e pezzi di equipaggiamento, a patto che troviate i progetti originali. Al di fuori invece vi aspettano specie animali colorate e vivaci, alcune pacifiche, altre letali. Le piante che troverete in giro possono tornare particolarmente utili per recuperare energia, saltare più in alto e persino per creare delle improvvisate bombe a mano.

4) L’ironia è il vostro pane quotidiano

Non siamo ai livelli di Borderlands ma anche Journey to the Savage Planet è discretamente pervaso da quello humor nero che ci piace tanto. Non vogliamo rovinarvi alcune delle sorprese che vi attendono ma sappiate che in questo gioco la vostra morte non sarà presa come una tragedia. Gustatevi poi i video che verranno trasmessi sui monitor del Javelin, alcuni sono vere perle di cattiveria e “cattivo” gusto. Per non parlare dei mostri che a volte dovrete affrontare, ne avete mai ucciso uno ficcandogli un ditone nell’occhio? Nel suo unico occhio!

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5) Il rapporto qualità/prezzo è fondamentale

Quando un gioco è discretamente longevo (in questo caso siamo tra le 20 e le 30 ore se siete maniaci del completismo), divertente nonostante alcuni piccoli peccati veniali e anche poco costoso siamo tutti contenti, giusto? È proprio il caso di Journey to the Savage Planet che troverete nei negozi o sugli store digitali all’invitante prezzo di 30 euro, resistergli sarà davvero difficile e non vediamo perché dovreste. Date fondo ai vostri risparmi, datevi malati al lavoro, fate scorta di viveri e chiudetevi in casa… avrete 2 o 3 giorni di goduria assicurata.

Evitatelo se…

1) Detestate i Metroidvania

La natura stessa del gameplay di questo gioco può essere vista come un pregio, infatti l’abbiamo inserita anche nel paragrafo iniziale, ma in molti non si trovano a proprio agio con giochi che prevedono backtraking e che soprattutto ad ogni morte costringono il protagonista a ripartire dalla sua base. In Journey to the Savage Planet sono state inserite parecchie soluzioni per rendere fluida l’esplorazione, dai classici viaggi istantanei al rampino che permette di tagliare grandi porzioni di mappa, ma se siete tra quelli che preferiscono avere tutto a portata di mano da subito il ritmo “progressivo” di questo gioco potrebbe darvi noia.

2) Vi perdete facilmente

Una delle pecche che potreste notare in Journey to the Savage Planet è la facilità con cui si perdono di vista alcuni obiettivi. Il mondo di gioco è piuttosto vasto, pieno di passaggi nascosti e una volta acquisito il rampino scoprirete che si sviluppa anche in verticale. Su schermo gli obiettivi da raggiungere sono sempre indicati chiaramente ma a volte riuscire a capire dove andare non è esattamente immediato. Per molti questo può anche essere visto come un pregio, ma se siete tra quelli che senza una mappa soffrono di labirintite siete avvertiti.

3) Non avete grande fantasia

Il game e level design di Journey to the Savage Planet è stato creato appositamente per permettere al giocatore di sperimentare nuove soluzioni sia nell’esplorazione che nei combattimenti. Se tutto ciò che vi riesce meglio è puntare un mirino al centro di un bersaglio e premere un grilletto probabilmente non vi godrete questo gioco per come è stato pensato. Fate un piccolo sforzo e siate più creativi, potreste scoprire un nuovo modo di divertirvi e sicuramente il numero di segreti che riuscirete a scovare sarà nettamente superiore.

4) Per voi esistono solo 4K, 60fps e ray-tracing

Journey to the Savage Planet è piacevole da guardare, colorato e gira fluido in qualsiasi situazione… o quasi, ma qualche piccolo rallentamento glielo perdoniamo. Non è però il gioco che mette alla frusta l’hardware su cui gira. Se ciò che cercate è solo uno spudorato sfoggio di pura potenza, un gioco che vi faccia scoppiare orbite oculari e sinapsi sicuramente non è questo il luogo in cui dovete cercare. È un vero peccato però perché dietro la sua apparenza “normale” si nasconde un’avventura che merita di essere vissuta.

5) Preferite gli alieni brutti e cattivi

Innanzitutto precisiamo una cosa: in Journey to the Savage Planet l’alieno SIETE VOI. Detto questo, le creature che incontrerete sul pianeta non assomigliano ai mostri di Doom e neanche agli alieni di Lost Planet. Alcuni di loro sono addirittura teneri e non vi attaccheranno (a meno che non siate voi a farlo per primi), ma non sottovalutate i pericoli che vi troverete di fronte perché alcuni bestioni sono decisamente duri da battere e per riuscirci dovrete scoprire il loro punto debole… cosa non sempre immediata.

Produttore: Typhoon Studios

Distributore: 505 Games

Lo puoi giocare su: PC, Xbox One, PS4