Joey Bada$$ - B4.DA.$$ | Rolling Stone Italia
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Joey Bada$$ – B4.DA.$$

Il 2015 è l’anno in cui Marty McFly posa i suoi piedi nelle scarpe del futuro. Ed è pure l’anno in cui Joey Bada$$, nome di battaglia di Jo-Vaughn Virginie Scott, fa uscire il suo primo full-length proprio il giorno del suo 20esimo compleanno. Auguri sederino cattivo! Il ragazzo tiene un piede nella scarpa del […]

Il 2015 è l’anno in cui Marty McFly posa i suoi piedi nelle scarpe del futuro. Ed è pure l’anno in cui Joey Bada$$, nome di battaglia di Jo-Vaughn Virginie Scott, fa uscire il suo primo full-length proprio il giorno del suo 20esimo compleanno. Auguri sederino cattivo! Il ragazzo tiene un piede nella scarpa del passato, uno in quella del futuro e il culo ben assestato nel presente.Qualche tempo fa, in un’intervista in cui girava per il suo quartiere di Brooklyn con gli altri membri del collettivo Pro Era, descriveva così la loro attitudine: “We’re just trying to make fun, fun again!”. Ed è esattamente questo che lo rende così trasversale: Joey gioca con l’hip hop con un’indole, molto più ludica che gangster, che gli permette di poter palleggiare beat d’annata, come quello donatogli dalla J Dilla Foundation – un inedito di Jay Dee che per un giovane rapper che adora il suono old school dev’essere stato un regalo di compleanno mica male – o come le incursioni di veterani tipo The Roots, DJ Premier o Statik Selektah, senza risultare fuori luogo.Allo stesso tempo, però, il suo piede già puntato sul futuro fa perno sulla spinta di producer targati Pro Era, tra cui il membro onorario Lee Bannon, oscuro alchimista jungle/d’n’b già dietro alle produzioni del mixtape Summer Knights del 2012. E quando ti rendi conto che il gioco di Joey è più agonismo che presa per il culo, più immedesimazione che posa, il suo lavoro acquista il diritto di entrare con entrambi i piedi nel mondo dei rapper adulti.

Il 2015 è l’anno in cui Marty McFly posa i suoi piedi nelle scarpe del futuro. Ed è pure l’anno in cui Joey Bada$$, nome di battaglia di Jo-Vaughn Virginie Scott, fa uscire il suo primo full-length proprio il giorno del suo 20esimo compleanno. Auguri sederino cattivo! Il ragazzo tiene un piede nella scarpa del passato, uno in quella del futuro e il culo ben assestato nel presente.

Qualche tempo fa, in un’intervista in cui girava per il suo quartiere di Brooklyn con gli altri membri del collettivo Pro Era, descriveva così la loro attitudine: “We’re just trying to make fun, fun again!”. Ed è esattamente questo che lo rende così trasversale: Joey gioca con l’hip hop con un’indole, molto più ludica che gangster, che gli permette di poter palleggiare beat d’annata, come quello donatogli dalla J Dilla Foundation – un inedito di Jay Dee che per un giovane rapper che adora il suono old school dev’essere stato un regalo di compleanno mica male – o come le incursioni di veterani tipo The Roots, DJ Premier o Statik Selektah, senza risultare fuori luogo.

Allo stesso tempo, però, il suo piede già puntato sul futuro fa perno sulla spinta di producer targati Pro Era, tra cui il membro onorario Lee Bannon, oscuro alchimista jungle/d’n’b già dietro alle produzioni del mixtape Summer Knights del 2012. E quando ti rendi conto che il gioco di Joey è più agonismo che presa per il culo, più immedesimazione che posa, il suo lavoro acquista il diritto di entrare con entrambi i piedi nel mondo dei rapper adulti.

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