Immortal Legacy: The Jade Cipher – Recensione | Rolling Stone Italia
Recensioni

Immortal Legacy: The Jade Cipher – Recensione

Narra la leggenda che un antico demone è pronto a ingoiare il mondo in un sol boccone: indovinate a chi tocca affrontarlo?

I puzzle ambientali non brillano per originalità e difficoltà, ma sono ben incastrati nel contesto.

Narra la leggenda che nei tempi antichi una bestia nota come Ksi avesse presto la cattiva abitudine di passare l’ultimo giorno dell’anno nella sacra Cina, distruggendo tutto ciò che le capitasse a tiro e cibandosi di grandi quantità di esseri umani, inermi di fronte alla potenza del demone. Questo finché un grande saggio non scoprì i punti deboli di Ksi, il colore rosso e i rumori forti. Da quel giorno i cinesi festeggiano il finire dell’anno addobbando le proprie città con grandi quantità di festoni rossi e sparando migliaia di fuochi d’artificio.

L’avventura offre scenari aperti ma anche ambientazioni molto più lineari, cupe e inquietanti.

Ma che ca… spita succede?

Una storia interessante, vero? Ed è solo una delle leggende in cui vi imbatterete giocando a Immortal Legacy: The Jade Cipher. Indossando il vostro caschetto PlayStation VR entrerete nei panni di Tyre, un ex- soldato speciale diretto sull’isola di Yingzhou per una missione non ben specificata. In effetti il gioco non concede molto alla narrazione, non da grandi spiegazioni sullo svolgersi preliminare degli eventi e non perde tempo ad introdurre il protagonista. Il viaggio aereo di Tyre viene interrotto bruscamente da un “mostruoso” incidente, che lo lascia fortunatamente illeso su un’isola. La situazione sembra volgere ulteriormente al peggio quando lo sfortunato eroe viene catturato da un gruppo di mercenari decisi ad usarlo come affilacoltelli… per essere poi salvato da una fanciulla dai capelli variopinti e vestita come una cheerleader, arrivata sull’isola per riprendere dei draghi con la sua videocamera e postarli sul suo canale Youtube. Se a questo punto sulla vostra testa è spuntato un bel punto interrogativo in stile Metal Gear non vi preoccupate, da quel momento in poi le cose si faranno ancora più inverosimili ma al tempo stesso divertenti.

La precisione della mira è ottima e per ricaricare le armi vi basterà scuotere i vostri PS Move.

Corsi e ricorsi storici

La storia personale del protagonista incrocerà presto quella di uno spietato sovrano che porta lo stesso nome del demone, Ksi, e che sembra disposto a sacrificare l’intero pianeta pur di scoprire il dono dell’immortalità. Tutto questo non vi puzza di Grosso Guaio a Chinatown? In effetti il titolo Viva Games sembra attingere a piene mani dal divertentissimo film del maestro Carpenter, proiettando delle persone apparentemente comuni in situazioni al limite dell’assurdo, a volte anche oltre. In mezzo a questo delirio ci siete voi, che dovrete abituarvi velocemente a dei comandi realistici ma di difficile digestione. Per giocare avrete bisogno di due PS Move (unico sistema di controllo supportato) e un iniziale tutorial vi aiuterà a sviscerarne le non semplicissime combo di tasti. Una volta assimilate però il divertimento è garantito, fate solo in modo di avere almeno un paio di metri davanti a voi, una distanza minore infatti mette un po’ in crisi la videocamera del PSVR.

I puzzle ambientali non brillano per originalità e difficoltà, ma sono ben incastrati nel contesto.

Tanta azione, pochi problemi

Il ritmo di gioco di Immortal Legacy è piuttosto alto. Passate le primissime fasi vi ritroverete immersi in uno sparatutto pseudo-horror e dovrete spesso vedervela con schiere di nemici decisamente abbondanti. Giocare in VR a un titolo di questo tipo, in passato, ha prodotto non pochi mal di testa e anche qualche fragoroso conato di vomito. In questo caso, invece, i fenomeni di nausea sono ridotti davvero al minimo. Anche i più sensibili di voi potranno gestire le fasi critiche senza grossi problemi, selezionando tra l’altro alcune opzioni che renderanno il tutto ancora più morbido. Anche gli occhi non faticheranno più di tanto, grazie anche ad un livello di dettaglio non elevatissimo e ad una palette di colori abbastanza basilare che non affatica troppo la vista. Nell’insieme il colpo d’occhio offerto dal gioco non è male, anche se il paragone con i migliori titoli VR in circolazione non è proponibile. Su PS4 standard tra l’altro si possono testimoniare pochi ma fastidiosi rallentamenti, che spariscono quasi del tutto sulla versione Pro della console Sony. La longevità purtroppo è abbastanza risicata per i 20 euro richiesti: bastano circa 5 ore per completare l’avventura e il fattore rigiocabilità è praticamente nullo, fatta eccezione per i Trofei da sbloccare. Il finale tra l’altro lascia parecchie cose in sospeso, che gli sviluppatori stiano già lavorando ad un sequel?

Produttore: Viva Games

Distributore: Sony Interactive Entertainment

Lo puoi giocare su: PS4 (PSVR)