Belle & Sebastian, la recensione di 'How to Solve Our Human Problems' | Rolling Stone Italia
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Il triplo EP dei Belle & Sebastian è un riassunto della loro carriera

Ascoltare 'How to Solve Our Human Problems' è quasi come ripercorrere tutta la storia della band scozzese.

Dopo Girls in Peacetime Want to Dance (2015), dove i Belle & Sebastian esploravano un’inedita vena dance, tornano con How to Solve Our Human Problems, una tripletta di EP che suona come la guida ragionata all’ascolto dei Belle & Sebastian.

Ci troverete gli ultimi esperimenti (We Were Beautiful, Poor Boy) insieme al folk malinconico dei primi album (I’ll Be Your Pilot). La soluzione di Stuart Murdoch per i nostri problemi è contenuta in Sweet Dew Lee: “In my waking dream, as I walk down the street/In another dimension, oh, in a parallel world/I am holding your hand”.

Ecco, arrivasse pure l’Apocalisse, i B&S staranno nel loro universo parallelo, per mano. Se in quell’universo vi trovate bene, questi tre EP sono un bel regalo, ma una parte di voi ripenserà al pianeta distrutto e al ’96 quando uscirono Tigermilk e If You Are Feeling Sinister.

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