Il lato oscuro degli Editors | Rolling Stone Italia
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Il lato oscuro degli Editors

Insieme a Blanck Mass, uno dei producer più interessanti dell'elettronica contemporanea, la band di Tom Smith mette in mostra un volto inaspettato, che tra glitch e industrial ci mostra la via per il futuro

Credit: Rahi Rezvani

Credit: Rahi Rezvani

Nel celebre episodio dei Simpson intitolato Homerpalooza, c’è una parodia del Lollapalooza a Springfield: durante l’esibizione degli Smashing Pumpkins, Bart dice che «deprimere i teenager è come sparare ai pesci in un barile». Ecco, questa citazione mi torna sempre in mente quando penso al post punk o alla dark wave del nuovo millennio che per anni si è rivolta a teenager o ai ventenni vestiti di nero, avvolti da un’estetica tutta un po’ gotica, oscura, anelli, teschi, serpenti e compagnia bella, senza però mai scendere davvero nel perturbante. 
Da questo punto di vista la collaborazione degli Editors – che da sempre sfamano orde di giovani sopracitati con la loro musica – con Blanck Mass, nome d’arte dietro cui si maschera il dj e producer John Power, uno che col perturbante è in ottimi rapporti, è stata una bella accelerata verso gli abissi.

Nella nostra intervista in occasione dell’uscita di Violence, Tom Smith ci disse «Power è davvero uno dei producer britannici più interessanti degli ultimi anni. I nostri brani sono passati attraverso di lui e hanno assunto un’ulteriore energia» e infatti il sesto album della band di Stafford fu un ottimo lavoro di produzione e compattezza del suono, che ne sancì il grande successo.

Oggi quel lavoro esce in un’edizione speciale – intitolata proprio The Blanckmass Sessions – che sviscera quell’anima più elettronica e sperimentale a cui inizialmente era stato messo un freno per non snaturare troppo il sound originale della band. A parte Barricades, l’inedito di apertura, le altre sette tracce sono il rifacimento dei brani già usciti un anno fa, ma in chiave molto più electro-industrial (Darkness at the Door, Magazine), hi-tech (Hallelujah) o glitch (Counting Spooks).

Un mix di grande impatto che potrebbe dettare la linea dei prossimi dischi, o magari dei live degli Editors, che non si risparmiano mai quando c’è da fare sorprese ai fan o di avviare collaborazioni di grande successo. L’ultima in ordine di tempo, quella di Tom Smith con James Lavelle per il recente disco di U.N.K.L.E., al quale ha contribuito cantando nel singolo The Other Side, un altro bel monolite oscuro come il futuro che ci attende.

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