Final Fantasy VIII Remastered: invecchiare è bello? | Rolling Stone Italia
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Final Fantasy VIII Remastered: invecchiare è bello?

Il passare del tempo falsa i ricordi e le minestre riscaldate sanno di cassetti vecchi. Cosa c'entra con i videogiochi? Bè, leggete, se no che ci stiamo a fare qui?

Questa versione rimasterizzata del grande classico meriterà il nostro tempo e il nostro denaro?

Avete presente quando venite invitati ad una riunione di vecchi amici alla quale parteciperà anche la vostra bellissima e simpaticissima ex? I giorni precedenti ci pensate ossessivamente, la curiosità vi frigge le sinapsi e nello stomaco è tutto uno svolazzare di farfalle. Siete certi che invecchiando sia diventata una donna da giramento di testa, che la maturità le abbia donato ancora più fascino e che quei “lievissimi” difetti caratteriali che aveva siano stati limati dal tempo. Magari poi è ancora single e chissà… poi la incontrate e vi sembra di trovarvi davanti ad un quadro che è stato appeso nel verso sbagliato. In più ha il carisma di uno spigolo di ceramica e la vitalità di un bradipo sotto Pentothal. Tornate a casa devastati e mentre scorrete i feed memorizzati sul vostro smartphone scoprite che le farfalle che avevate nello stomaco erano delle Danaus Plexippus. Bellissime ma terribilmente velenose.

Tempus fugit

Il preambolo che avete appena letto serve a prepararvi alla ferale notizia: Final Fantasy VIII è invecchiato male e la versione Remastered appena uscita non è riuscita nel miracolo di ringiovanirne almeno l’estetica. Al contrario, ha avuto su di esso lo stesso effetto degli interventi di chirurgia plastica che trasformano delle belle 50/60enni in esseri mitologici metà leone e metà panetto di emmenthal sciolto. L’impatto visivo con l’avventura non è certamente dei migliori, il contrasto tra le parti restaurate e quelle lasciate intatte è in alcuni casi assai evidente e credeteci, fa male agli occhi specie su schermi grandi e di risoluzione più alta. In particolare sono le ambientazioni in low-res e i filmati d’intermezzo a causare i danni più gravi alle retine dell’incauto e speranzoso giocatore. Che dire poi dei numerosi NPC “in bassa” che paragonati ai modelli restaurati sembrano un indistinguibile impiastro di poligoni? Potremmo continuare con gli esempi ma siamo sicuri che già ora le farfalle velenose nel vostro basso ventre stiano facendo effetto.

In questa remastered si possono attivare modificatori che velocizzano l’azione e forniscono aiuti di vario genere.

Balamb Garden 90210

Il cast di Final Fantasy VIII è ritenuto uno dei più mosci dell’intera saga Square Enix A torto? A ragione? Ognuno la pensa come vuole. Certo è che Squall Leonhart potrà anche avere l’arma più figa, un ibrido fucile/spada chiamata molto originalmente Gunblade, ma ha lo stesso appeal di Brandon Walsh della serie Beverly Hills e nel confronto con il suo predecessore, Cloud Strife di FFVII, prende più pizze di quelli che affrontano Bud Spencer in uno qualsiasi dei suoi film. Al suo fianco la gatta morta Rinoa Heartilly, bella ma caratterizzata da un’espressione “accorata” che sfigurerebbe anche in un fotoromanzo di Grand Hotel. Attorno alla loro tormentata storia si muove un florilegio di personaggi che spaziano dal rivale in amore che ci piace più del protagonista, all’emo silenzioso, spaziando fino al ribelle irriverente e pieno di tatuaggi. C’è perfino l’insegnante dall’aspetto serio e rigoroso ma sulla quale nutriamo dubbi dal 1999, secondo noi sotto la veste indossa un cilicio e nasconde un gatto a nove code. La trama è un classico minestrone “alla Square Enix” che mette nella stessa zuppiera tematiche geopolitiche, viaggi temporali e l’immancabile nemico oscuro, ma non è quello che avevate immaginato fino a metà gioco, l’altro. C’è un fantasy con un leggero gusto per l’architettura europea e anche una strega chiamata Artemisia, che dal futuro punta ad eliminare ogni forma di vita per poi diventare la divinità suprema. Ehm… non sentite anche voi una goccia di sudore freddo che scorre lungo la schiena?

Personaggi con texture in altra risoluzione su sfondi prerenderizzati in low-res. Praticamente un destro in faccia.

F**K THE SYSTEM

Final Fantasy VIII ha un sistema di combattimento a turni abbastanza classico, ma la personalizzazione delle abilità del party è affidato ad un sistema chiamato Junction che risulta interessante ma fin troppo complicato. Nel settimo capitolo avevamo le Materia, cristalli che garantivano poteri elementari, ma che combinati tra loro davano vita a soluzioni infinite. Il Junction System invece ruota principalmente attorno all’utilizzo di creature chiamate Guardian Force, che oltre a poter essere evocate e utilizzate in battaglia garantiscono al proprio “padrone” una serie di abilità aggiuntive. Profondità e accessibilità di questo sistema non sono minimamente paragonabili a quelle offerta dal gioco precedente e risultano anche piuttosto sbilanciate. I giocatori più esperti già all’epoca dell’uscita originale trovarono più di una “scorciatoia” per rendere molto più potenti i personaggi e tali problemi non sono mai stati risolti. La cosa è comprensibile visto che le console dell’epoca non avevano una connessione internet e i giochi non potevano essere aggiornati, ma da una riedizione come questa ci saremmo aspettati anche una revisione del combat system.

Il gioco di carte Triple Triad è ancora oggi divertente. Passerete ore a giocarlo e a cercare carte rare.

So long squall…

L’opera di restauro operata su questa Remastered è dunque ben visibile ma il lavoro fatto è tutt’altro che apprezzabile. Forse pretendere il passaggio alla visualizzazione 16:9 sarebbe stato troppo, quindi beccatevi le famigerate bande nere laterali, ma non è stato fatto neanche il piccolo sforzo di eliminare gli errori originali. Tra questi spicca la localizzazione italiana nei sottotitoli, una novità all’epoca, piena di errori grammaticali che ritroviamo identici anche in questa versione. Verranno corretti con una patch? Per ora sono lì ed è nostro dovere sottolinearlo. Anche a livello di gameplay Final Fantasy VIII ha mantenuto intatti i suoi difetti ma non discutiamo sul fatto che possa ancora piacere, alcuni lo ritengono addirittura uno dei migliori capitoli della serie. A nostro parere il prezzo di poco inferiore ai 20 Euro è a dir poco esoso per un prodotto che offre la stessa, identica esperienza del gioco originale, nel bene e nel male. Tra l’altro la versione PSOne Classic compatibile con PSP, PS3 e PlayStation Vita disponibili ormai da tempo su PlayStation Store costano esattamente la metà. Traete voi le conclusioni.

Produttore: Square Enix

Distributore: Koch Media

Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One, Switch, PC