Dragon Ball Z: Kakarot, la recensione | Rolling Stone Italia
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Dragon Ball Z: Kakarot, la recensione

Dopo anni di storie alternative e bizzarri what if, è il momento di rivivere le vere avventure di Son Goku attraverso un videogioco!

Bandai Namco e CyberConnect 2 propongono una fedele ricostruzione della storia di Dragon Ball Z, tutta da giocare. Con tanto di sigla!

Quando Bandai Namco ha pubblicato Dragon Ball FighterZ, gioco di combattimento a incontri sviluppato da Arc System Works, molti fan dell’opera di Akira Toriyama hanno fatto i salti di gioia. Il picchiaduro in questione era caratterizzato da una veste grafica incredibile e da un valido sistema di combattimento, capace di condensare tutta la spettacolare frenesia degli scontri tra Goku e gli altri personaggi inventati dal mangaka giapponese. Una grossa fetta di appassionati, tuttavia, si è sentita tradita per l’abbandono nelle meccaniche più libere e ad ampio respiro della serie Xenoverse. Kakarot è dedicato a loro, per permettergli di rivivere l’intera saga di Dragon Ball Z con le meccaniche da loro amate, affiancate da tante novità.

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1. Di Dragon Ball non amate solo i combattimenti

Se leggendo le avventure di Son Goku e dei guerrieri Z non avete apprezzato solo gli innumerevoli combattimenti, sappiate che in Kakarot l’esplorazione del mondo di gioco è fondamentale. A differenza di quanto accade nella maggior parte dei giochi di Dragon Ball Z, infatti, qui avrete a disposizione un gran numero di macro-aree da esplorare con cura. Certo, non parliamo di ambientazioni ricche di dettagli e di attività da svolgere, ma è comunque molto più di quanto abbiate mai vissuto in qualsiasi altro gioco dedicato alla serie Z.

2. Preferite le battaglie di Xenoverse a quelle di FighterZ

Se non amate i picchiaduro troppo tecnici e pieni di combinazioni da imparare a memoria, Kakarot è ciò che fa per voi. Seguendo la filosofia già vista nella saga di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm, il team di CyberConnect 2 ha progettato un sistema di combattimento semplice e lineare, in grado di replicare con una manciata di comandi i momenti più esaltanti visti nell’anime. L’azione si svolge in ampie arene tridimensionali, nelle quali ci si può muovere liberamente in volo o con gli immancabili teletrasporti, scatenando combo devastanti e scagliando dirompenti onde energetiche.

3. Volete rivivere fedelmente la storia originale

In quest’ennesima rivisitazione della storia di Dragon Ball Z gli sviluppatori si sono impegnati per replicare in modo fedele l’anime di riferimento, con tanto di sequenze narrative realizzate con le inquadrature, le musiche e il montaggio della serie TV che ha segnato almeno due generazioni di appassionati. Non contenti, hanno aggiunto anche alcune sequenze extra che approfondiscono situazioni che Toriyama aveva preferito lasciare all’immaginazione dei lettori. Fra tutti gli omaggi alla storia di Dragon Ball Z, quello di CyberConnect 2 è sicuramente uno dei più accurati in circolazione.

4. Volete passare più di 40 ore in compagnia dei vostri beniamini

Se siete appassionati di Dragon Ball e cercate un gioco longevo da condividere con Son Goku e tutto il cast della serie, Kakarot è ciò che fa per voi. Anche se la durata è dilatata artificialmente attraverso una serie di espedienti non proprio brillanti, tra la trama principale, le innumerevoli missioni secondarie e la ricerca dei vari collezionabili ne avrete per un bel po’ prima di raggiungere i titoli di coda. Una volta portata a termine la storia, inoltre, troverete ad attendervi un end game corposo, ma troppo ripetitivo.

5. Non disdegnate gli elementi tipici dei GdR

Rispetto ad altri titoli sviluppati da CyberConnect 2, Kakarot contiene una serie di elementi GdR con cui sperimentare per migliorare le proprie prestazioni. Sbloccando gli Emblemi Anima potrete distribuirli all’interno delle Bacheche Comunità, gruppi strutturati attorno agli elementi ludici principali del gioco. A seconda delle combinazioni di personaggi create all’interno delle singole bacheche, si possono ottenere bonus nello sviluppo tecnologico, nei combattimenti e perfino in cucina. Anche se non si tratta di un sistema particolarmente articolato, è comunque un elemento inedito rispetto ai soliti giochi di combattimento ambientati nell’universo di Dragon Ball.

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1. Detestate i filler, negli anime e nei videogiochi

Se avete avuto il piacere di seguire l’anime di Dragon Ball, avrete imparato a odiare gli immancabili episodi filler con cui gli animatori guadagnavano tempo per la realizzazione degli archi narrativi più succosi. Questo fenomeno orribile non si è limitato ad appesantire il mondo degli anime, ma anche quello dei videogiochi, sotto forma di missioni secondarie senza alcun mordente. Ebbene, Dragon Ball: Kakarot è letteralmente infestato dalle missioni filler, che spesso si limitano alla raccolta di collezionabili o di ingredienti specifici all’interno delle vaste aree di gioco.

2. Volete solo l’azione e nient’altro

Per creare un’esperienza a tutto tondo che non si limitasse solo ai combattimenti, il team di CyberConnect 2 ha riempito Kakarot di attività secondarie di ogni tipo. Si va dalla guida dei veicoli alla cucina, passando per due classici dell’outdoor come la caccia e la pesca. Come accade in molti altri titoli esplorativi, queste attività non sono quasi mai obbligatorie, ma permettono di ottenere utili bonus con cui potenziare i personaggi. Sfortunatamente, però, i mini-giochi ad esse legati sono fin troppo basilari e non cattureranno a lungo il vostro interesse.

3. Detestate gli open world “vuoti”

Il problema comune di molti open world è la mancanza di elementi con cui riempirli. Pur non essendo un vero open world, visto che i movimenti del giocatore sono limitati all’interno di aree vaste ma non comunicanti tra loro, anche Kakarot soffre di una visibile carenza di contenuti. Non solo il numero di abitanti delle varie zone è ridotto all’osso, ma oltre a una manciata di animali da cacciare, alle torri del Red Ribbon e a pochi altri elementi, non c’è nulla che faccia sembrare di muoversi in un mondo vivo e vibrante.

4. Dopo FighterZ, questi combattimenti non vi soddisfano

La natura ibrida di Kakarot rende il titolo CyberConnect 2 molto diverso dai classici giochi d’azione, ma questo non giustifica l’eccessiva linearità del sistema di combattimento. Perfino nelle fasi avanzate del gioco, quando ormai si hanno a disposizione gli attacchi di supporto e molte tecniche offensive e difensive, gli scontri soffrono di un’evidente mancanza di varietà legata all’eccessiva semplificazione dei comandi e delle meccaniche. Per assicurarsi di non confondere le idee ai giocatori, gli sviluppatori hanno dato a tutti i personaggi uno stile di lotta molto simile, che si differenzia solo per il le tipologie tipo di colpi utilizzate. Dopo aver giocato FighterZ, è difficile accontentarsi di un’esperienza così basica.

5. Siete alla ricerca di una sfida impegnativa

Se amate le missioni impossibili, state lontani da Dragon Ball Z: Kakarot. Il livello di difficoltà generale è estremamente basso, probabilmente per venire incontro ai giocatori più giovani che si avvicineranno inevitabilmente al titolo. Anche nelle fasi finali dell’avventura, contro avversari che sulla carta dovrebbero rappresentare la più ardua delle sfide, si può ottenere la vittoria senza il minimo sforzo, a patto di gestire con attenzione le risorse disponibili. Sotto questo punto di vista, rispetto ai giochi dedicati a Naruto CyberConnect 2 ha fatto un evidente passo indietro. Peccato!

Produttore: Bandai Namco

Distributore: Bandai Namco

Lo puoi giocare su: PlayStation 4, Xbox One, PC