Don Joe - Ora O Mai Più | Rolling Stone Italia
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Don Joe – Ora O Mai Più

Il produttore musicale, ruolo di primo piano nella discografia americana e inglese, in Italia fatica a ritagliarsi il giusto riconoscimento artistico, a parte casi isolati come Mauro Pagani. E il disco di un produttore, deus ex machina di un progetto in cui le voci sono al servizio di un concept musicale, è un esperimento ad […]

Il produttore musicale, ruolo di primo piano nella discografia americana e inglese, in Italia fatica a ritagliarsi il giusto riconoscimento artistico, a parte casi isolati come Mauro Pagani. E il disco di un produttore, deus ex machina di un progetto in cui le voci sono al servizio di un concept musicale, è un esperimento ad alto coefficiente di rischio, soprattutto fuori dal protetto territorio dell’hip hop, di cui Don Joe – il beatmaker dei Club Dogo – fa parte.Basti pensare a Boom!, buon lavoro del produttore Stefano “Stylophonic” Fontana con molte guest star al suo servizio e passato quasi sotto silenzio. Ora o mai più è senza dubbio un disco di Don Joe, riconoscibile in un sound dove – sotto il nume tutelare di Diplo, il re dei produttori – il concetto di tamarro si fonde con quello di cool in un mix muscolare e geometrico. Rimane però la scelta delle voci e dei pezzi il vero termometro che regola la temperatura dell’album: il timbro soul di Giuliano Palma nel reggae contemporaneo di Come guarda una donna, il cantato pop nervoso di Emma nel pezzo che dà il titolo al disco e lo swaggin di Maruego, in quella Tutto apposto che potrebbe essere un pezzo di M.I.A., sono le cose meglio riuscite di un progetto ambizioso.Forse si sarebbe potuto andare oltre al rap di Emis Killa, J-Ax e Clementino con Rocco Hunt, magari osando con qualche nome fuori dai canoni (cosa verrebbe fuori mettendo insieme Don Joe e Alberto dei Verdena?). Comunque le radio, unico jukebox estivo sopravvissuto alla spotifyzzazione dell’ascolto, avranno tra le mani un disco dove la qualità ingegneristica dei pezzi darà una sveglia al conformismo dell’heavy rotation. I gestori di bar sulla spiaggia si attrezzino quindi a sostenere degnamente la potenza di fuoco dei beats internazionali di Don Joe. Anche al mare ad agosto, un altro pop è possibile.

Il produttore musicale, ruolo di primo piano nella discografia americana e inglese, in Italia fatica a ritagliarsi il giusto riconoscimento artistico, a parte casi isolati come Mauro Pagani. E il disco di un produttore, deus ex machina di un progetto in cui le voci sono al servizio di un concept musicale, è un esperimento ad alto coefficiente di rischio, soprattutto fuori dal protetto territorio dell’hip hop, di cui Don Joe – il beatmaker dei Club Dogo – fa parte.

Basti pensare a Boom!, buon lavoro del produttore Stefano “Stylophonic” Fontana con molte guest star al suo servizio e passato quasi sotto silenzio. Ora o mai più è senza dubbio un disco di Don Joe, riconoscibile in un sound dove – sotto il nume tutelare di Diplo, il re dei produttori – il concetto di tamarro si fonde con quello di cool in un mix muscolare e geometrico. Rimane però la scelta delle voci e dei pezzi il vero termometro che regola la temperatura dell’album: il timbro soul di Giuliano Palma nel reggae contemporaneo di Come guarda una donna, il cantato pop nervoso di Emma nel pezzo che dà il titolo al disco e lo swaggin di Maruego, in quella Tutto apposto che potrebbe essere un pezzo di M.I.A., sono le cose meglio riuscite di un progetto ambizioso.

Forse si sarebbe potuto andare oltre al rap di Emis Killa, J-Ax e Clementino con Rocco Hunt, magari osando con qualche nome fuori dai canoni (cosa verrebbe fuori mettendo insieme Don Joe e Alberto dei Verdena?). Comunque le radio, unico jukebox estivo sopravvissuto alla spotifyzzazione dell’ascolto, avranno tra le mani un disco dove la qualità ingegneristica dei pezzi darà una sveglia al conformismo dell’heavy rotation. I gestori di bar sulla spiaggia si attrezzino quindi a sostenere degnamente la potenza di fuoco dei beats internazionali di Don Joe. Anche al mare ad agosto, un altro pop è possibile.

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