Dead or Alive 6 – Recensione | Rolling Stone Italia
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Dead or Alive 6 – Recensione

Dopo qualche anno di assenza torna il picchiaduro tridimensionale di Koei Tecmo, con un capitolo che toglie di mezzo i fronzoli e punta ai cazzotti. Quelli veri

L'aspetto grafico è molto più realistico, rispetto al passato

Sono passati ben 23 anni dal primo episodio della serie di picchiaduro ideata, in origine, da quel mattacchione di Tomonobu Itagaki. Un genio, pazzo e sregolato, che scommise sul successo della serie tanto da affibbiarle quel nome, “Morto o vivo”, a indicare che non ci sarebbe stata una seconda chance: il gioco di combattimento di Tecmo doveva sfondare, o sarebbe caduto per sempre nell’oblio.

Una serie longeva 

Se siamo qui, oggi, a parlare della sua sesta iterazione principale, senza considerare i vari derivati, che portano il conteggio a oltre venti episodi (!!!), è chiaro che quella scommessa è stata vinta. E il modo in cui è successo, sgomitando tra concorrenti più antichi e leggendari come Street Fighter (1987), Tekken (1994), e soprattutto quel Virtua Fighter (1993) che tanta ispirazione diede a Itagaki, dipinge il DNA della serie. Un DNA fatto di combattimenti molto strategici e votati alle contromosse, presenza notevole di personaggi femminili e azione continua e adrenalinica.

Meno sexy, più gioco

Col passare degli episodi questo DNA è stato sempre più snaturato, nella maggior parte dei casi eccedendo con un ingrediente a discapito degli altri. Senza scomodare capitoli come Dead or Alive Xtreme Beach Volleyball, dove i personaggi femminili della serie diventano pretesto per confezionare un videogioco di beach volley sexy e allusivo, anche i titoli di puro combattimento hanno reso Dead or Alive, nel tempo, un po’ la caricatura di sé stesso. A 23 anni di distanza c’era bisogno di ordine e Dead or Alive 6 è qui per questo.

Al centro del gioco, finalmente, c’è “solo” il combattimento.

Un capitolo davvero diverso

Non siamo di quelli che consigliano a prescindere di giocare a tutti i capitoli di una serie, per potersi godere l’ultimo arrivato, ma nel caso di Dead or Alive 6 (DOA, per gli amici) è ancora più vero. Anzi, chi non ci ha mai giocato si avvicinerà al titolo senza pericolosi pregiudizi. La serie gode di un reset totale e lo fa assottigliando il contorno ai minimi termini. Il titolo di combattimento di Koei Tecmo, oggi, è maturo e chiede solo di lottare per sancire il migliore del ring virtuale. Certo, non mancano i riferimenti piccanti, che più che nello stile DOA rientrano di diritto nella filosofia nipponica, ma sono molto limitati ed evidenti solo agli occhi che li cercano (e ci riferiamo, in particolare, alla simulazione fisica delle tette).

Adatto anche ai meno esperti

In DOA 6 si lotta e ogni elemento punta a far concentrare il giocatore proprio sul combattimento. Al punto da enfatizzare la potenza dei colpi ed esacerbare la violenza di ogni scontro, con ferite e segni evidenti di colpi inflitti e subiti. Forte di un nuovo motore grafico, DOA 6 mostra i muscoli nel dettaglio poligonale, nella ricchezza delle texture e nella fluidità delle animazioni, ma sempre subordinando l’estetica al controllo. Anche i giocatori meno esperti, anche chi non sa cosa sia Dead or Alive (comprensibile, visto che il precedente capitolo su console risale al 2013), trova subito conforto grazie a modalità semplificate. Avete presente, per esempio, quando i novellini riescono a vincere i primi scontri, nei picchiaduro, pigiando casualmente i tasti del gamepad? Ecco, Dead or Alive 6 permette loro di premere ripetutamente il medesimo pulsante per lanciare automaticamente le prime “combo”. Diventare esperti, ovviamente, è un’altra cosa e la consacrazione del campione passa anche per lo studio delle caratteristiche che ben diversificano i 27 combattenti a disposizione.

DEAD OR ALIVE 6 - Official Launch Trailer

Verdetto

Dead or Alive 6 è un eccellente picchiaduro, che sfrutta come nessun altro la terza dimensione e rappresenta un buon punto d’inizio per i meno esperti del genere. Richiede, però, un piccolo atto di fede da parte di chi ha provato altri capitoli della serie. Dead or Alive è cambiato, davvero: dategli una possibilità e non ve ne pentirete.

Produttore: Koei Tecmo/Team Ninja

Distributore: Koch Media

Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One, PC