Darksiders Genesis, la recensione | Rolling Stone Italia
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Darksiders Genesis, la recensione

La serie action cambia genere e ci presenta l’ultimo messaggero dell’Apocalisse: Conflitto

Conflitto è perfetto se volete eliminare i nemici dalla distanza, Guerra invece è un bulldozer!

Prima fu Guerra, ad essa seguì la Morte e poi venne il turno della Furia. Ora i Cavalieri dell’Apocalisse sono al completo con l’arrivo del più irriverente di tutti: Conflitto. Darksiders sfida Diablo in uno spin-off della saga che mette insieme due dei quattro cavalieri ideati da Vigil Games e magistralmente disegnati da Joe Madureira. Un piatto appetitoso che però non è riuscito del tutto a convincerci, ecco perché…

Acquistatelo se…

1) Amate spaccare tutto e tutti

Il gameplay di Darksiders Genesis è questo ma non solo. Dovrete percorrere in lungo e in largo i livelli sparando a tutto o spiaccicando qualsiasi cosa si muova ma ben presto si affacceranno alla ribalta anche due elementi tipici delle avventure: esplorazione, e risoluzione di enigmi ambientali, che ne impreziosiscono il gameplay. Avete due scelte intercambiabili: usare Guerra, devastante negli scontri ravvicinati, oppure optare per Conflitto, le sue due “pupe” possono vomitare fuoco a velocità impressionanti rimanendo a distanza di sicurezza. Se nel corso dell’avventura uno dei due muore esiste un tempo di “cooldown” per farlo rinascere, durante il quale dovrete tenere duro usando il Cavaliere rimanente.

2) Adorate lo “Stile Madureira”

Il grande Mad è uno dei “fumettari” più apprezzati della sua generazione e chi lo segue da tanto potrà apprezzarne lo stile unico anche in questo gioco. La visuale isometrica non permette di godere al meglio di tutti i dettagli maniacali a cui Madureira ci aveva abituati nei precedenti Darksiders, ma se c’è uno capace di disegnare inferni evocativi e creature demoniache questo è sicuramente lui e la visione d’insieme è davvero ottima. Peccato non ci sia una sezione bonus degna di questo nome per poter godere al meglio degli artwork preparatori e dei modelli 3D del gioco.

3) Poca personalizzazione, tanti poteri

Dovendo poggiare le sue fortune sulle spalle di due personaggi predefiniti e appartenenti ad un immaginario già noto, inserire nel gioco un sistema di personalizzazione canonico per Guerra e Conflitto sarebbe stato un po’ forzato. È tuttavia possibile sbloccare nuove tecniche e poteri che vanno ad aumentare notevolmente il potere distruttivo di entrambi i personaggi. Man mano che procederete vi sarà chiaro quale dei due personaggi è più adatto al vostro stile di gioco, ma provate a mixare le loro abilità e potreste ottenere risultati ancora più divertenti. Completano il quadro i soliti bonus acquistabili dall’avido Vulgrim, che aumentano salute e vitalità dei protagonisti.

 

4) In coop è meglio

Se avete un amico con cui condividere un controller (o una “Fibra”) potrete giocare l’intera avventura in modalità cooperativa. Ciò significa dover scegliere ognuno il proprio Cavaliere (non litigate però) e togliere di mezzo il sistema di swap tra i due personaggi, ma chi se ne frega… ogni cosa condivisa con qualcuno acquista gusto e valore. Un solo consiglio, se deciderete di giocare in due prendete il coraggio a quattro mani e alzate un po’ il livello di difficoltà perché quello standard diventa un po’ troppo facile.

 

5) Non ce la fate più ad aspettare Diablo IV

Tutti sbaviamo al solo pensiero di quel maestoso trailer, ma quasi sicuramente per giocare il nuovo Diablo dovremo attendere come minimo un anno (se ci va bene). Nel frattempo Darksiders Genesis può essere un buon riempitivo. Certo, non vi durerà tutto questo tempo perché non ha sufficiente carne intorno all’osso, ma è comunque decisamente meglio di niente e le meccaniche ibride Action-Adventure/Twin-Stick Shooter sono davvero soddisfacenti.

Evitatelo se…

1) Per voi esiste solo Diablo IV

Da quando avete visto quello splendido trailer in CG non aspettate altro. Per voi la vita non avrà più senso finché non riuscrete a mettere le mani su Diablo IV. Se questo è il vostro pensiero fisso non basterebbero neanche 40 Cavalieri dell’Apocalisse a convincervi. D’altronde il gameplay di Darksiders Genesis è molto meno stratificato di quello offerto dalla saga Blizzard… ma siete sicuri di riuscire ad aspettare almeno un altro anno se non due?

2) La personalizzazione è tutto

I personaggi di Darksiders Genesis sono due, non si cambiano e non si personalizzano. Se non siete d’accordo parlateci voi con Guerra e Conflitto, vediamo come prendono la cosa. Il loot è scarso rispetto ad altri ARPG e i patiti delle statistiche o dei “pezzi rari” possono anche mettersi l’anima in pace. Qui non esistono case d’asta, non esistono editor di personaggi e neanche un accenno ad un crafting degno di questo nome.

3) Cercate una storia degna di questo nome

Soprattutto i primi due Darksiders erano una goduria sotto il profilo narrativo. Il terzo era decisamente più fiacco mentre questo spin-off proprio non ce la fa a rendere merito alla storia dei Cavalieri dell’Apocalisse. Nella timeline ufficiale è collocato prima degli altri giochi ma qualcosa nell’incastro non va come deve nel tratteggio dei personaggi principali e del loro rapporto con il Consiglio che porterà alle conseguenze che i fan ben conoscono. Il risultato è un gioco ibrido quasi totalmente “mindless” nel quale fortunatamente si possono saltare le parti narrate per tornare a combattere.

4) Cercate giochi particolarmente longevi

Completare il gioco scoprendone i (pochi) segreti vi porterà via probabilmente meno di una dozzina di ore. Terminate queste gli incentivi per tornare a vestire i panni di Guerra e Conflitto saranno pressoché nulli. A Darksiders Genesis avrebbe sicuramente giovato una natura più spiccatamente arcade, magari con punteggi da raggiungere nei vari livelli per sbloccare dei bonus. La sola presenza di Arene in cui è possibile affrontare le solite ondate di mostri per “farmare” nuclei di potenziamento è un incentivo troppo banale e ripetitivo per essere annoverato tra i pregi del gioco.

5) Fate caso ai dettagli e cercate equilibrio

Darksiders Genesis non è un gioco difficile, proprio per questo poche righe fa vi abbiamo consigliato di optare per un livello di difficoltà più alto della media se volete una sfida degna di questo nome, ma di tanto in tanto innalza improvvisamente l’asticella mettendovi di fronte nemici fortissimi per poi tornare alla calma (quasi) piatta. Il gioco ha anche altri piccoli problemi che purtroppo rendono l’esperienza meno divertente di quello che avrebbe meritato. Se siete dei completisti che non amano abbandonare un livello prima di aver trovato tutti i segreti avrete ad esempio parecchi problemi nel decifrare la vostra posizione sulla mappa, che peraltro non è possibile posizionare in piccolo sulla schermata di gioco.

 

Produttore: Airship Syndicate

Distributore: THQ Nordic

Lo puoi giocare su: PC, Xbox One, PS4 , Switch, Stadia