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Coco, la ballata di Santa Muerte

Disney Pixar firma un capolavoro natalizio ambientato in Messico, in cui un ragazzino sogna di diventare un musicista e trova i suoi alleati in una banda di morti più vivi che mai
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Coco è una coloratissima (e musicale) lettera d’amore al Messico e alla sua cultura, ma anche un perfetto racconto di formazione e un tenero ritratto della famiglia, che impara ad abbracciare il punto di vista delle nuove generazioni. Insomma, la Disney Pixar continua a superare se stessa, e questa volta lo fa con uno dei suoi sforzi visivi più stupefacenti.

Miguel Rivera è un ragazzino che abita in un piccolo paese messicano e ha un sogno: quello di cantare e suonare la chitarra, proprio come il suo mito, la leggenda locale Ernesto de la Cruz. La sua, però, è una famiglia di umili calzolai, che ha bandito la musica da generazioni, da quando il trisnonno di Miguel ha abbandonato moglie e figlia per inseguire la carriera artistica. Ma nel Día de Muertos, lo spettacolare Halloween messicano, tutto può succedere, anche che un bambino vivo si ritrovi incastrato nell’oltretomba, a fare i conti con i propri cari, estinti per modo di dire.Il cartoon conquista definitivamente quando ci apre le porte dell’aldilà, con una festa di colori e di note che riporterebbe in vita chiunque. La sequenza migliore è probabilmente quella in cui i defunti devono passare un’improbabile dogana per mettere piede sulla Terra.

Coco ci regala la ricostruzione più bella del regno dei morti dai tempi di Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere (in mezzo c’è stato Il libro della vita, prodotto da Guillermo Del Toro, ma è decisamente meno bello), ma senza il tono gotico di Tim Burton. Resta il tocco slapstick e buffo degli scheletri, fonte inesauribile di humour, che però si mescola con scene da Awww! garantito, che poi è quello che Disney-Pixar sa fare meglio: divertire ed emozionare con effetti visivi da togliere il fiato.

La pellicola trabocca letteralmente di musica, grazie alla colonna sonora di Michael Giacchino e alle canzoni: su tutte la dolce e malinconica Remember Me, scritta dai vincitori dell’Oscar per Frozen, che nella versione italiana, Ricordami, è interpretata da Michele Bravi. Al doppiaggio, a sorpresa, troviamo la “Lady di Ferro” di X-Factor, Mara Maionchi, insieme a Valentina Lodovini e a Matilda De Angelis.

Cosa si può chiedere di più a un film per le feste? Coco riflette sul significato della memoria e sul perché la vera arte abbia a che fare con l’amore e non con la fama. Lo fa con una tale devastante delicatezza, che, anche se siete dei duri (o li fate), vi ritroverete con gli occhi lucidi. Perché è una meraviglia per gli occhi. E anche per il cuore.

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