Castlevania Anniversary Collection – Recensione | Rolling Stone Italia
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Castlevania Anniversary Collection – Recensione

Un percorso a ritroso nel tempo ci porta a riscoprire le radici della saga Konami. Si viaggia di nuovo a 88 miglia orarie

Questa collection è perfetta per godersi appieno i titoli più moderni della serie.

Sembra impossibile ma, nonostante il franchise Castlevania si porti sulle spalle la bellezza di quasi 35 anni, la maggior parte dei giocatori l’ha conosciuto solo di recente. Molti di voi ricordano il supremo Symphony of the Night o hanno scoperto l’esistenza del clan Belmont solo con il divertente Lords of Shadow, titolo che più di tutti si è allontanato dalle radici della saga. Per proseguire la sua opera di “ripasso”, iniziata un mese fa con la Anniversary Collection Arcade Classics, Konami pubblica in questi giorni la raccolta dei capitoli di Castlevania usciti a cavallo tra la fine degli anni 80 e la prima metà del decennio successivo su svariate piattaforme Nintendo e Sega. Pronti per una breve lezione (interattiva) di storia?

Tutti i giochi della collezione sono precedenti all’arrivo di Koji Igarashi, storico producer della saga.

Cuccioli di vampiro

Scorrendo la lista il titolo che per primo solletica la curiosità è Kid Dracula. Forse vi suonerà nuovo, infatti è la prima volta che lo vediamo pubblicato fuori dai confini giapponesi. Trattasi di un colorato platform nel quale controllerete una versione giovane e super deformed di Dracula, dal titolo non lo avreste mai detto, vero? L’avventura è suddivisa in livelli, durante i quali questo signore della notte in miniatura acquisirà una serie di poteri che gli permetteranno di arrivare allo scontro finale con… ops, stavamo quasi per fare spoiler. Pur essendo uno spin-off che ha poco a che fare con la saga principale, Kid Dracula è un fresco antipasto per le portate più succulente.

Queste sono ovviamente rappresentate dai capitoli principali. Castlevania, Simon’s Quest e Dracula’s Curse sono i tre capitoli usciti su Nintendo 8 bit, quelli che hanno dato la prima forma all’immaginario horror della serie. Nell’arco di tre giochi è possibile apprezzare l’evoluzione del game design di questa prima era della serie, che arriva addirittura ad una struttura a bivi nella terza uscita ufficiale. Una cosa però li accomuna tutti, l’altissimo livello di bastardaggine. Chi pensa che i Dark Souls siano difficili dovrebbe fare un giro su queste giostre.

Da lacrimuccia di nostalgia il nostalgico Super Castlevania IV, era SNES, che di fatto ha rappresentato il capitolo di passaggio tra il gameplay lineare dei primi titoli e l’esplosione “open” dell’era inaugurata da Rondo of Blood.

L’emulazione dei giochi è pressoché perfetta e sono presenti varie opzioni di personalizzazione estetica.

Gemme solitarie ed extra

I due capitoli usciti su Game Boy e Game Boy Advance appartengono invece ad una mini saga parallela che trova in Belmont’s Revenge il suo unico picco degno di nota. Livelli auto-conclusivi,  esplorazione libera e un bel po’ di segreti impreziosiscono un gameplay classico, che rivisto oggi faceva già capire la direzione che la saga avrebbe intrapreso. Altro gioiello splendente di questa corona è Castlevania Bloodlines, primo e unico capitolo ad essere uscito su Sega Genesis. Basta la possibilità di scegliere tra due personaggi iniziali (e relativa arma personale) per inserirlo nella nostra personale Top 5 della saga? Possiamo anche dirvi che è l’unico ambientato a cavallo del ‘900, in contrasto con gli episodi “rinascimentali” che lo hanno preceduto.

Purtroppo se proviamo a guardare oltre la cortina di giochi, questa seconda compilation Konami è assai parca di extra. Esattamente come in quella che l’ha preceduta l’unico “divertissement” è rappresentato da una sezione Museo gustosa e ricca di spunti, ma che rappresenta la classica cattedrale nel deserto. Si poteva e doveva fare DECISAMENTE di più per festeggiare questo anniversario.

Super Castlevania IV (Akuma jō Dorakyura) è considerato dalla stessa Konami un remake del primo capitolo.

Quello che verrà

A seguito di “furiose” richieste della folta community di fan di Castlevania, Konami è stata quasi costretta a mettersi al lavoro per rimpolpare la collection. Tramite DLC gratuito è possibile aggiornare la libreria con le versioni giapponesi dei titoli inclusi e verrà ampliata la sezione Museo, che includerà le scansioni giapponesi dei bonus book.

A questo punto alcuni di voi si staranno chiedendo perché in una collezione del genere non siano stati inclusi i capitoli unanimamente riconosciuti come i migliori della serie: Rondo of Blood e Symphony of the Night. La risposta è da ricercarsi nella pubblicazione, risalente alla fine dello scorso anno, della raccolta Castlevania Requiem, che includeva appunto i due suddetti. Valeva la pena cannibalizzare una propria creatura per accontentare il pubblico con la raccolta definitiva? La risposta la lasciamo svolazzante in sospeso… proprio come un vellutato pipistrello nero come la notte.

Produttore: Konami Digital Entertainment

Distributore: Digital Bros.

Lo puoi giocare su: PC, PS4, Xbox One, Switch