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Astral Chain: botte da orbi, ma con stile

Le catene possono essere una costrizione o un legame indissolubile. PlatinumGames ce lo spiega con un’esperienza a metà tra un anime e un videogioco
4.5 / 5

Dalla collaborazione tra Nintendo e PlatinumGames è nato quel gioiello di Bayonetta 2, che senza l’intervento della casa di Mario non avrebbe mai visto la luce. Dopo una prima esperienza positiva è naturale che le due compagnie abbiano deciso di lavorare ancora insieme. L’ultimo prodotto di questa collaborazione è Astral Chain, gioco d’azione dal taglio fantascientifico che racchiude in un unico team alcuni pezzi grossi dell’intrattenimento giapponese. La direzione sontuosa di Takahisa Taura, il character design di Masakatsu Katsura e la supervisione costante di Hideki Kamiya hanno generato a un prodotto che, anche se non perfetto, potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova IP di successo. In Astral Chain PlatinumGames ha riversato tutta l’esperienza maturata con gli altri titoli sviluppati in passato, creando una sorta di manifesto dello stile Platinum. Chi ha seguito il percorso di crescita dello studio ritroverà animazioni, meccaniche e idee con cui il team aveva già sperimentato in passato, in una sorta di spartito capace di trovare un’armonia improbabile tra suoni apparentemente cacofonici.

Parallel Universe

Tanto per cambiare, in Astral Chain la razza umana è sull’orlo dell’estinzione. La causa del disastro sono gli attacchi delle Chimere, misteriose entità provenienti da un’altra dimensione. Isolati in una struttura chiamata Arca, gli ultimi esseri umani cercano di sopravvivere affidandosi alla protezione dei Neuron, un team addestrato per controllare le armi chiamate Legion. Di fatto, i Legion non sono altro che Chimere addomesticate e vincolate da una catena, ed è proprio grazie a loro che i rispettivi padroni possono vedere a occhio nudo creature normalmente invisibili. I Legion sono solo una delle tante citazioni che si possono trovare in Astral Chain. Durante la creazione del proprio gioco PlatinumGames ha saccheggiato opere come Evangelion, JoJo, Casshern e molti altri pilastri dell’animazione giapponese. Il risultato finale è un concept esplosivo tenuto insieme dall’ottimo design di Katsura, che ha saputo mettere a frutto l’esperienza maturata con Iria e, soprattutto, con Zetman e DNA. L’ambientazione cyberpunk è resa con estrema cura e l’attenzione ai dettagli aiuta a calarsi al meglio nel mondo del gioco. Sfortunatamente, le ambientazioni sono sempre di dimensioni ridotte e i limiti imposti all’esplorazione impediscono di apprezzare al meglio l’ottimo lavoro svolto in fase di progettazione.

Durante le indagini si può sfruttare il Legion per origliare le conversazioni degli altri personaggi. In questo modo si possono ottenere informazioni preziose.

Private investigations

Astral Chain non è il classico gioco d’azione. Sotto alcuni punti di vista, infatti, riprende la struttura di Nier Automata, privandola della libertà del mondo aperto. Invece di proporre una serie infinita di combattimenti interrotti solo da brevi sequenze di intermezzo, infatti, il gioco prevede anche lunghe sezioni esplorative, durante le quali è fondamentale parlare con i PNG, esaminare gli elementi delle ambientazioni a caccia di segreti e, perché no, sbloccare missioni secondarie utili per migliorare la valutazione finale. Ogni capitolo contiene varie missioni, divise tra blu e rosse a seconda dell’importanza. Per scoprire tutto ciò che i vari livelli hanno da offrire, però, è necessario ripetere i capitoli dopo aver sbloccato nuove abilità, esattamente come accadeva con le macro-aree di Nier Automata. Nel corso dell’avventura, infatti, si sbloccano vari esemplari di Legion, ognuno dotato di abilità e caratteristiche uniche. A seconda dei Legion sbloccati si può accedere a luoghi normalmente preclusi, magari sollevando un ingombrante cassonetto, oppure disperdendo le fiamme che bloccano la strada. Questo dettaglio aumenta drasticamente la rigiocabilità, non più garantita solo dal desiderio di ottenere il grado più alto in ogni missione. Oltre all’esplorazione classica è spesso necessario dedicarsi a vere e proprie indagini, effettuate sfruttando la tecnologia avanzata dei Neuron. Queste sezioni devono molto ai Batman sviluppati da Rocksteady, visto che vengono gestite in modo molto simile alle ricerche del Cavaliere Oscuro a base di Realtà Aumentata e simulazioni generate da un’IA avanzata. Nella maggior parte dei casi, però, le indagini non sono altro che una banale formalità da completare per passare alle ben più riuscite sequenze di combattimento.

Il design delle ambientazioni oltre i portali è piatto e ripetitivo. Vi stancherete molto presto di questo panorama!

Tornado of Souls

Dopo le fasi più ragionate, arriva il momento di prendere a pugni decine di Chimera. Com’era prevedibile, trattandosi di un’opera di PlatinumGames, in Astral Chain è proprio il sistema di combattimento a primeggiare. Gli sviluppatori sono riusciti a creare una dinamica di battaglia stratificata, basata su una manciata di tasti. Inizialmente è normale sentirsi spaesati, ma dopo aver affrontato gli utili tutorial (che si espandono andando avanti nel gioco) si apprende come ottenere il massimo dal proprio agente Neuron e dai Legion a sua disposizione. Più si va avanti nel gioco, più emergono gli elementi in comune con i vecchi progetti Platinum. La scivolata e il sistema BLADE di Vanquish, gli attacchi di alcune armi di Nier Automata, le schivate di Bayonetta, perfino il sistema Zandatsu e i colpi di grazia di Metal Gear Rising. Il tesoro di conoscenze accumulato negli anni dagli sviluppatori è tutto qui, in un unico gioco. A questo si aggiunge l’intrigante meccanica dei due personaggi legati da una catena, che permette di sfruttare tattiche non convenzionali. Ci si può far letteralmente trascinare dal Legion, attraversando così distanze normalmente impensabili. Con la catena si possono arrestare gli umani in fuga o immobilizzare temporaneamente le Chimere. Si può sfruttare la catena anche per intercettare la carica di alcuni avversari, facendoli rimbalzare in aria e lasciandoli storditi per qualche istante. Il Legion è gestito da un’Intelligenza Artificiale piuttosto lineare, che di fatto attacca automaticamente il nemico più vicino. Con un pizzico di pratica è quindi possibile iniziare un combattimento da soli, evocare il Legion al momento giusto con un attacco combinato, prolungare una combo grazie a una schivata e chiudere i giochi con un colpo di grazia, ricaricando così tutti gli indicatori. Con la giusta manualità e gestendo al meglio il grilletto sinistro sul controller, si possono anche affrontare più avversari contemporaneamente. Con l’acquisizione di tutti i Legion e il rispettivo potenziamento, poi, si sbloccano numerose opzioni offensive e difensive da affiancare al fido X-Baton, il manganello trasformabile di cui sono dotati gli agenti Neuron. Tutto questo può essere vissuto anche in multiplayer, grazie a un sistema che permette a due giocatori di controllare rispettivamente il Neuron e il Legion. La natura atipica del multiplayer costringe i giocatori a sincronizzarsi per sfruttare al meglio tutte le opzioni del sistema di combattimento, aggiungendo così un ulteriore elemento con cui divertirsi.

Le ambientazioni sono disseminate di segreti ed elementi da collezionare. Tra questi, spiccano i gatti randagi da adottare e accudire.

Final Tought

Astral Chain è un’esperienza avvolgente e ben strutturata, il cui difetto principale è una gestione imperfetta dei ritmi. Il continuo alternarsi di fasi narrative con i combattimenti, l’esplorazione e le indagini genera un saliscendi non sempre piacevole. Si tratta di un problema che riguarda molti titoli con una struttura analoga e che a tratti toccava anche l’osannato Nier Automata. Nonostante questo, ci troviamo di fronte a un titolo profondo, complesso e ricco di spunti interessanti. L’arrivo di una nuova IP deve essere sempre accolto a braccia aperte. Se il suo livello qualitativo è questo, poi, la festa è garantita!

                                                                                                                                  

Produttore: PlatinumGames

Distributore: Nintendo

Lo puoi giocare su: Nintendo Switch

Andando avanti con l’avventura si sbloccano attacchi e potenziamenti per i Legion. Si può scegliere come potenziare il proprio alleato attraverso un ricco skill tree!

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