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Rob Lynch- All these nights in bars will somehow save my soul

Standing ovation per il titolo dell’album: il più spassoso dell’anno, forse il più bello di sempre. I bar, infatti, sono come il rock&roll, zone franche tra salvezza e dannazione. E Rob Lynch è un compagnone di bevute, di quegli inglesi che alla seconda birra cominciano a darti pacche sulle spalle e cantare appoggiati al bancone. Nipotino […]
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Standing ovation per il titolo dell’album: il più spassoso dell’anno, forse il più bello di sempre. I bar, infatti, sono come il rock&roll, zone franche tra salvezza e dannazione. E Rob Lynch è un compagnone di bevute, di quegli inglesi che alla seconda birra cominciano a darti pacche sulle spalle e cantare appoggiati al bancone.

Nipotino di Billy Bragg e Shane MacGowan, il buon Rob sta seguendo la strada spianata dal suo più famoso coetaneo, e connazionale, Frank Turner: voce, chitarra e il resto a fare da contorno per quello che, in definitiva, è godibile folk punk.

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