Active Soccer 2019 – Recensione | Rolling Stone Italia
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Active Soccer 2019 – Recensione

Dallo sport più amato dagli italiani, un videogioco fatto da italiani: partita vinta o sconfitta senza alibi?

Passaggio, filtrante, cross e tiro. Il sistema di controllo è semplice ma cambia in fase di difesa.

Commodore. Amiga. Kick Off. Tre marchi, vagamente noti per chi ha meno di 20 anni ma in grado di ridurre ad una pozza di lacrime ansimante un 35/40enne che ha vissuto la sua adolescenza davanti ad uno schermo negli anni a cavallo tra ’80s e ’90s. Era l’epoca in cui le faide calcistiche virtuali non venivano combattute sui lidi di FIFA e PES, ma su terreni ormai abbandonati come quei campetti di periferia con le porte consunte e le reti ridotte a brandelli. Gli sfidanti si chiamavano Kick Off, appunto, e Sensible Soccer e ancora oggi non c’è un sicuro vincitore… solo tanta nostalgia per quei giochi di calcio arcade che se ne infischiavano del realismo e lo sacrificavano durante intensi pomeriggi estivi sugli altari della giocabilità e dei tiri ad effetti.

È possibile selezionare tre livelli di difficoltà, disattivare gli “aiuti” e modificare l’inquadratura.

Nostalgia canaglia

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma gli echi di quei tempi non si sono mai spenti. Non si contano i progetti più o meno amatoriali che da allora hanno provato a ricreare quella magia. Molti, la maggior parte a dire la verità, si sono persi nell’oblio dell’anonimato e risuonano unicamente nelle voci di chi dice di averli giocati e giura “che sono identici a Kick Off”. Addirittura lo stesso Dino Dini qualche anno fa ha tentato la via del revival, purtroppo non coronato da un prodotto all’altezza del suo lignaggio. I migliori risultati sono arrivati da insospettabili team amatoriali, composti da volenterosi programmatori e talentuosi designer, che memori del tanto tempo passato con un Quickshot in mano hanno messo a servizio della comunità la loro passioni. Tra questi spiccano da quasi 30 anni i ragazzi di The Fox Software capitanati da Gianluca Troiano, da tempo alla ricerca dell’alchimia in grado di farci fare un salto indietro nel tempo.

L’Intelligenza Artificiale avversaria è discreta ma di tanto in tanto soffre di qualche “buco”.

Volontà ed esperienza

Con Active Soccer 2019 quell’alchimia è andata abbastanza vicina alla perfezione. L’esperienza fatta sui capitoli precedenti ha permesso di dare vita a un titolo dannatamente simile a Kick Off 2, del quale può tranquillamente essere considerato l’erede spirituale. Non solo infatti il team si è dannato l’anima per ricreare il feeling originale, ma si è anche avvalso della collaborazione di Chris Hülsbeck. Forse non lo conoscete ma dietro questo nome da colonnello delle SchutzStaffeln si nasconde un curriculum di tutto rispetto, basterebbe la colonna sonora della serie Turrican per dedicargli una preghiera alla fine di ogni giornata. Ma Active Soccer 2019 non è un CD musicale quindi dietro ad un buon comparto sonoro deve esserci anche un gameplay all’altezza e fortunatamente anche da questo punto di vista siamo ben coperti. Puro e semplice divertimento arcade, questo è quello che gli sviluppatori cercavano e questo è ciò che troverete scaricando il gioco sulla vostra Nintendo Switch. Nessun tatticismo estremo, nessuna combo di tasti per effettuare doppi passi, rabone e dribbling da artista circense. Active Soccer 2019 bada al sodo: fitta rete di passaggi, corse sulle fasce, cross e tiri da fuori. Non si tentano due dribbling di seguito perché si corre il rischio di ritrovarsi sotto di un gol in una frazione di secondo. Il gioco è veloce, a volte anche troppo ma ci si fa l’abitudine e alcune fasi particolarmente concitate riportano alla mente un altro fenomenale gioco di calcio del passato, quel Tekhan World Cup uscito nel 1985 ad opera della compagnia che da lì ad un anno sarebbe diventata l’odierna Tecmo.

Il frame rate soffre di qualche rallentamento nei cambi repentini di fronte. Urge una patch correttiva.

Verdetto

Pur essendo essenziale nella sua essenza ludica Active Soccer 2019 non lesina in termini di quantità. Sono 1250 le squadre disponibili (tra nazionali e club assolutamente SENZA licenza) e ben 25.000 i giocatori che le compongono. Tra queste vanno contate compagini storiche e superstar che non potrete non riconoscere, nonostante i modelli poligonali degli atleti siano praticamente tutti identici. I più pignoli potranno sfogare la propria voglia di personalizzazione nell’editor, che consente di modificare i nomi dei team e anche quello degli atleti, un “lavoraccio” che però darà quel tocco di realismo in più ad un titolo che sinceramente non ne ha proprio bisogno. A scarseggiare casomai sono le opzioni di gioco, soprattutto in ambito multiplayer. Se i giocatori solitari possono trovare sufficiente pane per i propri denti con partite veloci, allenamenti e tornei da 4 a 64 giocatori, i patiti delle sfide multigiocatore rimarranno probabilmente delusi scoprendo la presenza della sola sfida in locale. Non è escluso che una modalità Online venga aggiunta in un prossimo futuro, ma per ora non ci sono conferme ufficiali.

L’unica conferma che possiamo darvi per ora è che per soli 10 Euro potrete portarvi a casa uno dei migliori giochi di calcio arcade sviluppati negli ultimi 20 anni. Un orgoglio tutto italiano che merita attenzione e anche una generosa dose di applausi.

Produttore: The Fox Software

Distributore: The Fox Software

Lo puoi giocare su: Switch