Sanremo, storie di cambiamento e connessioni | CoopVoce Mag
Branded content

Sanremo: tante storie danno voce al cambiamento

Non sono solo canzoni: gli artisti portano sul palco la propria visione del mondo ed entrano in connessione con il pubblico a casa. Grazie alla musica possiamo migliorare le cose

Coopvoce

Un solo Sanremo e tante storie da cantare, ascoltare, condividere. Il palco sanremese è infatti uno specchio del nostro Paese e, soprattutto negli ultimi anni caratterizzati da una sempre maggiore contaminazione fra tradizione e nuove tendenze musicali, dà spazio ad artisti e canzoni che raccontano stati d’animo ed esperienze che accomunano cantanti in gara e grande pubblico a casa, soprattutto i più giovani.

Ed è così che la musica pop si conferma mezzo infallibile per amplificare messaggi importanti. Voci, pensieri, sentimenti liberati in diretta televisiva da artisti che attraverso la propria voce entrano in sintonia e danno forza a chi ascolta perché le cose, insieme, si possono cambiare.

Inclusività e diversità sono temi che stanno a cuore tanto a CoopVoce, l’operatore di telefonia mobile di Coop, quanto a Rolling Stone Italia, una realtà che ha nel proprio DNA il progresso e il desiderio di un mondo migliore

Fortunatamente, anche quest’anno arrivano a Sanremo cantanti con storie impattanti su tematiche decisive per il prossimo futuro.

I messaggi positivi della musica

È un invito ad accettare le proprie insicurezze Diamanti grezzi, il brano con cui gareggia Clara, cantante diventata famosa anche per il proprio ruolo nel cast di Mare fuori, serie che racconta il disagio adolescenziale. A proposito di insicurezze, Clara è riuscita a emergere in un momento difficile per tutti quanti noi, ossia durante il lockdown, pubblicando brani sul proprio profilo Instagram, e dalle stories social si è sviluppata una grande storia.

Fragili è invece il titolo del pezzo che Il Tre porta a Sanremo, e dice già tutto: il testo, autobiografico, prova a spiegare come convivere con i propri limiti interiori, riuscendo così a superarli. Lui è il volto “buono” del rap contemporaneo e lo stesso nome d’arte che ha scelto racconta una parte della propria storia: è nato il 3 settembre e la sua famiglia è composta da 3 persone, lui, mamma e papà.

Uno dei motivi per cui Il Tre ha conquistato il pubblico più giovane è proprio perché è stato in grado di affrontare con intelligenza argomenti delicati come il bullismo subito dai propri coetanei. E il suo ultimo album si chiama Invisibili: con le sue canzoni prova a dar voce a chi si sente tale e teme di restare così per sempre.

Torna a Sanremo nel 2024 un artista che l’anno scorso ha guadagnato il terzo posto con un brano che è davvero arrivato a tutti: Supereroi, un invito a chiedere aiuto per non combattere da soli. Mr. Rain ha infatti raccontato senza nascondersi il proprio periodo più oscuro, la depressione, sottolineando l’importanza dei messaggi positivi della musica.

Il pezzo con cui Mr. Rain sale per la seconda volta sul palco sanremese è Due altalene e, stando a quanto ha spiegato, è un insieme di tutte le storie chi gli hanno raccontato i propri fan ogni volta che li incontrava.

Voci per l’inclusività

Racconta senza ombra di dubbio tutta se stessa Bigmama: La rabbia non ti basta è il titolo della canzone con cui va a Sanremo un’artista che, con il proprio corpo e la propria arte, promuove messaggi di inclusività universali, portando sul palco la body positivity e i valori arcobaleno della comunità LGBTQIA+.

Attraverso la musica, Bigmama ha sempre denunciato omofobia e discriminazione, rivolgendosi alle minoranze e a tutti coloro che si sentono vittime dei pregiudizi altrui. Perché l’arma più potente per combattere queste battaglie è la propria voce.

E se si parla di donne, ricordiamo che in questo 2024 passeranno a Sanremo due veterane della canzone italiana che sono anche due artiste manifesto del women’s empowerment: Loredana Bertè con l’inno alla libertà Pazza, e Fiorella Mannoia che ha descritto il suo pezzo Mariposa come una sorta di inno all’orgoglio femminile.  

L’integrazione dove si balla

Dargen D’Amico evoca invece il mar Mediterraneo per “fotografare” il suo brano sanremese di quest’anno: Onda alta, una canzone che è un messaggio di integrazione e accoglienza da parte di un artista che ha dimostrato di essere in grado di comunicare in modo leggero temi molto, molto importanti: ricordate Dove si balla che, con grande allegria, provava a far riflettere tutti quanti noi sugli effetti della pandemia?

Al di là dei valori cantati, Dargen D’Amico è anche la dimostrazione di come sia possibile raggiungere il grande pubblico battendo un personalissimo percorso, un po’ alla volta, passo dopo passo fuori dagli schemi.

Ma un altro artista che canta integrazione ed emancipazione è Geolier, il giovane rapper napoletano che ha dominato il 2023 e si prepara per l’incoronazione definitiva a Sanremo: la sua canzone I p’ me, tu p’ te è in dialetto, ulteriore prova che lui non ha alcuna intenzione di tradire la propria città, ma anzi di aiutarla a superare le difficoltà.

Il coraggio dei bambini è il titolo del suo secondo album di successo e, quando il Napoli ha vinto lo scudetto, Geolier ha scritto una lettera dedicando la gioia della vittoria a tutti i ragazzi e le ragazze che sono stati privati della propria infanzia. E la canzone sanremese altro non è che, parole sue, una storia comune a tanti ragazzi.

La natura di noi stessi

Naturalmente, quest’anno risalirà sul palco di Sanremo come ospite d’onore il vincitore dello scorso anno: Marco Mengoni con Due Vite. È una pop star che attraverso la sua arte ha sempre dimostrato notevole sensibilità, anche in ambito ambientale: il suo disco Materia (Terra), primo di una trilogia, è un invito a riconnetterci con la natura.

Non solo: i suoi ultimi album sono stati pubblicati con un packaging privo di plastica e l’artista è stato impegnato in prima persona in campagne ambientaliste, attento a rendere eco-sostenbili anche alcuni aspetti dei suoi concerti, per esempio, con l’utilizzo esclusivo di borracce e bottiglie di vetro. Ma Due Vite, la canzone di Mengoni trionfatrice nel 2023, parlava della connessione più importante: quella col profondo di noi stessi.

Ormai ci siamo: riparte Sanremo, godiamoci le canzoni, ascoltiamo le storie e proviamo a cambiare la Storia, in meglio. La musica, lo sappiamo bene, può fare davvero la differenza.

E dopo la gara, sentite altre voci e scoprite altre storie su Coonnect!

Altre notizie su:  Sanremo