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“Parc de la Distance” mette insieme la natura e la distanza sociale contro il coronavirus

Un parco dal design innovativo per tutelare la salute senza rinunciare alle passeggiate in tempi di pandemia

“Parc de la Distance” mette insieme la natura e la distanza sociale contro il coronavirus

Una passeggiata nel parco, in mezzo al verde, è un piacere che, da qualche settimana, non ci si può concedere: bisogna evitare gli assembramenti. Per strada, come nella natura. Eppure una soluzione per camminare tra gli alberi e le siepi senza rischiare di incrociare altri passanti esisterebbe: l’hanno progettata gli architetti dello Studio Precht, che ha sede in Austria.

Si chiama “Parc de la Distance” ed è un parco dal design innovativo, che consente di mantenere la distanza sociale necessaria per non rischiare di diffondere il contagio da coronavirus. È strutturato come una specie di labirinto che ricorda la forma di un’impronta digitale: le corsie, concentriche, sono separate da siepi larghe 90 centimetri.

“C’è qualcosa di fondamentale nelle spirali. Un percorso verso il centro: un percorso verso il proprio io interiore”, ha scritto Chris Precht, uno dei fondatori dello Studio Prech. “E poiché questo percorso è da fare in solitudine, penso che questa sia una geometria appropriata su cui camminare”, per sfruttare i benefici per la salute fisica e mentale degli spazi verdi. In ciascuna corsia ha accesso solo una persona alla volta: un cancello all’ingresso e all’uscita segnala se la corsia è libera o occupata. Ogni passeggiata è lunga 600 metri e dura circa una ventina di minuti.

“A volte i visitatori sono completamente immersi nella natura, altre volte emergono dalla siepe e possono guardare attraverso il giardino”, hanno scritto i designer nella descrizione del loro progetto. “Ma, in ogni momento, mantengono la necessaria distanza fisica, di sicurezza, l’uno dall’altro”.

Il “Parc de la Distance” è pensato per permettere ai cittadini di fruire della natura durante la pandemia, ma anche dopo l’emergenza sanitaria potrebbe continuare a funzionare come un’oasi urbana. “Nella solitudine e nella connessione con la natura c’è una bellezza che spesso manca alle persone che vivono in città”, afferma Precht, che abita sulle montagne austriache.

“Ho vissuto in molte città, eppure penso di non essere mai riuscito a rimanere da solo in uno spazio urbano. Ma a volte bisogna allontanarsi da tutto per riconnettersi completamente, a volte è necessario perdersi per trovare qualcosa. Per questo meditiamo, facciamo escursioni o ritiri nel silenzio. Questo parco ne è una variante breve: dà la possibilità di fuggire per 20 minuti”, aggiunge Precht. “Penso che questa pandemia ci abbia insegnato che abbiamo bisogno di più posti per scappare”.