Una camera delle meraviglie ad Arezzo | Rolling Stone Italia
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Una camera delle meraviglie ad Arezzo

Una tuta spaziale, un teschio di triceratopo e una marea di altre cose, stipate nello spazio creato da Luca Cableri a Theatrum Mundi

Una vista della wunderkammer di Theatrum Mundi di Arezzo

Una vista della wunderkammer di Theatrum Mundi di Arezzo

Una vista del Theatrum Mundi di Arezzo

«Da quando ero piccolo ho la mania del collezionismo, prendevo le riviste e facevo dei collage con le figure più strane. Poi ho girato parecchio il mondo e lì ho scoperto che non c’è solo l’arte rinascimentale o medievale, ma ci sono anche pittori come Bosch, fighissimi, che vedevano la vita in modo molto diverso», nasce così la passione di Luca Cableri, ideatore di Theatrum Mundi, una wunderkammer delle meraviglie, sorta ad Arezzo.

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Qui dentro, nel centro d’Italia, ha preso vita una stanza teatrale, un contenitore di oggetti da tutto il mondo. «La folgorazione è arrivata grazie a un libro antico, con un’incisione di una wunderkammer. Quindi ho deciso di trasformare la mia galleria d’arte in un modo diverso. Ad Arezzo abbiamo la fortuna di avere Roberto Baciocchi, architetto importante e storico collaboratore di Prada, che ha trasformato questo posto dando una teatralità unica. Metà degli oggetti sono già stati venduti, ma abbiamo già altre due iniziative in programma. Nel 2017 organizzeremo un’esposizione sulla storia naturale e nel 2019 un super catalogo-evento legato al cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla luna», ha raccontato Luca Cableri.

All’interno della wunderkammer di Theatrum Mundi si trova davvero di tutto. Un uovo fossile, un pezzo di meteorite, un teschio di triceratopo, un sarcofago egizio. Un catalogo di oltre 50 pezzi. Ma uno di loro è un po’ più importante degli altri. «La tuta spaziale, indossata da Gennadij Michajlovič Strekalov, è stata davvero nello spazio. E in tutto il mondo ce ne sono poche, si possono contare su due mani, forse. Quelle americane restano di proprietà della Nasa. Quando ero piccolo avevo il sogno, come tutti i bambini, di fare l’astronauta: in qualche modo ho realizzato in mio sogno».

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