Formula E, motori in carica per l’E-Prix di Roma | Rolling Stone Italia
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Formula E, motori in carica per l’E-Prix di Roma

Le monoposto arrivano sul tracciato dell'Eur sabato 13, con le novità del campionato 2019

Formula E, motori in carica per l’E-Prix di Roma

Foto di Marcelo Hernandez/Getty Images

Si accendono i motori e si attaccano le spine per le ricariche, sul tracciato dell’Eur sul quale stanno per scendere in pista le monoposto della Formula E. L’appuntamento capitolino di sabato 13 è quello con il secondo E-Prix organizzato in città, sul secondo tracciato più lungo del campionato, con i suoi ventuno tornanti in totale, dopo quello cittadino di Marrakech. Se lo scorso anno la vittoria della gara era andata a Sam Bird, su DS Virgin Racing, quest’anno i team e i piloti che passeranno per le strade del quartiere romano, con partenza da via Cristoforo Colombo per poi dirigersi verso l’Obelisco di Marconi e alcuni luoghi simbolo dell’Eur (la Nuvola, il Palazzo dei Congressi, il Salone delle Fontane), dovranno vedersela anche con una serie di novità introdotte con l’avvio del campionato in corso.

La Formula E per tutti

Prima cosa: togliamoci dalla testa che quello che non fa rumore non è necessariamente divertente, perché gli ultimi e-prix hanno dimostrato, tra sorpassi rocamboleschi, carambole e competitività a mille, che il gran premio di monoposto elettriche diverte e pure parecchio. La formula del campionato è semplice e molto simile a quella della F1. Che macchine corrono in Formula E? I telai delle auto che scendono in pista sono monomarca, mentre la libertà di sviluppo per i diversi team è sulle sospensioni posteriori e, soprattutto, sul cuore pulsante dell’auto e dalle sue derivazioni più importanti, ovvero il motore elettrico alimentato da batterie agli ioni di litio, la trasmissione e l’inverter, oltre all’elettronica di gestione.

Al campionato partecipano un totale di undici team, con due piloti ciascuno, alcuni dei quali veterani (si fa per dire, certo) della Formula E, ma quest’anno c’è anche qualcuno come un certo Felipe Massa, in forza alla scuderia Venturi, che non dovrebbe essere un nome sconosciuto ai più, visto il suo passato in Formula 1 e per di più su una Ferrari. Tra i team, a giocarsela anche quest’anno c’è la Dragon Racing, da questa stagione Geox Dragon, che è tra i fondatori del campionato di bolidi elettrici e che sulle proprie monoposto ha schierato l’argentino José María López (terza stagione nel campionato a emissioni zero e un passato in Formula 3000, GP2 e nel campionato del mondo turismo), con Maximilian Günther (già in F3 e F2).

Le rivoluzioni del 2019

Nonostante la giovane storia (il primo campionato si è disputato nella stagione 2014/2015) il campionato di Formula E ha già avuto la sua prima vera rivoluzione, anzi, almeno due, che porteranno grandi novità anche per chi la gara romana la vedrà dalle tribune o da casa in televisione. La prima riguarda l’abolizione del cambio di monoposto durante la gara (ovvero il pit stop solitamente riservato al rifornimento di carburante e al cambio gomme per le monoposto cugine, mosse da benzina) obbligatorio fino allo scorso anno per terminare la competizione, vista la capacità di ricarica delle batterie delle monoposto, che però ora è aumentata grazie al progetto Gen2 (che sta per seconda generazione delle monoposto). Cambio anche nel format di gara, che quest’anno si deciderà non più in giri ma in tempo: 45 minuti più un giro per arrivare alla bandiera a scacchi. Altra novità è poi il cosiddetto Attack Mode, che va ad aggiungersi al Fan Boost, ovvero i cavalli extra che premiano i tre piloti preferiti dal pubblico nelle votazioni sui vari canali social della Formula E.

Ma cos’è questo Attack Mode? Semplice: una modalità di gara che offrirà 34 cavalli in più a tutti i piloti. In pratica, a partire dal secondo giro in gara, tutti potranno iniziare a sfruttare il numero di attivazioni disponibili della “super velocità” e, per poter premere sull’acceleratore con la spinta in più, i piloti dovranno transitare fuori traiettoria in un determinato tratto di pista detta Activation Zone. Le fotocellule rileveranno il passaggio della monoposto nel tratto di attivazione, dopodiché, in uscita il pilota riceverà la spinta dei 34 cavalli in più rispetto ai 272 cavalli che, normalmente, tutte le monoposto possono sviluppare in gara. Quindi, per un tratto la monoposto avrà una spinta di 306 cavalli per provare il sorpasso. Non male.

La giornata elettrica di Roma

La giornata del secondo E-Prix di Roma prenderà il via alle 7 di sabato 13 aprile con l’apertura dei cancelli a tutti i partecipanti. Se le sessioni ufficiali di prova e qualifica della Formula E prenderanno il via già mezz’ora dopo, durante la giornata ci sarà la possibilità di vedere passare in pista un po’ di tutto, dalle gare di robot fino alla competizione del Jaguar I-PACE eTROPHY, la prima serie al mondo di corse internazionali per auto elettriche entrate in produzione: i piloti gareggeranno infatti a bordo di Jaguar I-PACE modificate. L’E-Prix di Roma scatterà invece alle 16 e sarà visibile in televisione attraverso le telecamere di Italia1, che trasmetterà l’evento in chiaro.

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