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I più bizzarri “flash mob da balcone” che gli italiani stanno organizzando durante la quarantena

Dopo tre giorni chiusi in casa stiamo perdendo un filo di equilibrio mentale ed ecco partire strane iniziative per "applaudire l’Italia” da balcone, "cantare l'inno nazionale” a squarciagola e altre amenità

Come ci ha insegnato il film Shining, l’isolamento può provocare delle reazioni terribili negli esseri umani. E il momento difficile che stiamo attraversando in Italia, per la quarantena nazionale, ha generato un fenomeno fuori controllo, molto peggiore della follia omicida di Jack Torrance nell’Overlook Hotel. I flash mob dal balcone di casa.

Probabilmente a ispirarli è stato quel video che girava sui social qualche settimana fa quando i cittadini di Wuhan, confinati nelle loro case per cercare di contenere il contagio, si erano affacciati spontaneamente alle finestre per farsi coraggio l’un l’altro, urlando “Forza Wuhan!”. Da parte loro, gli italiani – che in questi giorni si stanno organizzando in gruppi Facebook con nomi tipo Sei della zona rossa se… e simili – hanno deciso di copiare l’iniziativa, solo che per qualche motivo i loro sforzi sono sfociati in strani flash mob che si possono dividere principalmente in due categorie: quelli patriottici/campanilisti e quelli spontanei, un po’ da italiano medio.

APPLAUDIAMO L’ITALIA

Alla prima categoria appartiene “Applaudiamo l’Italia” – il flash mob per il coronavirus più patriottico in assoluto, perché abbraccia tutto il paese. Nel vero senso della parola, visto che una delle immagini caricate dagli organizzatori ritrae un’infermiera che culla lo stivale. L’iniziativa è molto semplice: sabato 14 marzo, a mezzogiorno in punto, si è invitati a uscire sul proprio balcone e applaudire tutti insieme l’Italia. O meglio: “applaudire tutto quello che ognuno di noi sta facendo per questa Nazione”, come recita l’immagine di copertina dell’evento. 

Attualmente l’iniziativa ha raccolto l’approvazione di 119.000 persone, e il clima all’interno della pagina è piuttosto auto-esaltato. Una delle promotrici del flash mob ha commentato in un post: “siamo un popolo unico fatto di valori tradizionali, caparbietà, amore, e grandi lavoratori. Ci meritiamo questo grande applauso.” Forse sono cinico e non degno di questo spirito garibaldino, ma io ricordavo che fino a che il governo non ha emesso delle restrizioni ufficiali tramite decreto legge, noi italiani continuavamo imperterriti a bere spritz in locali affollati, fregandocene del virus. Ma ci sta che mi sia perso qualcosa. 

CANTIAMO L’INNO ITALIANO DAL BALCONE

Sempre per la categoria patriottismo, questa è l’idea promossa da Italia Flash Mob Inno Italiano che è un evento su Facebook insieme patriottico e musicale. Per tre giorni di fila, alle 18, l’invito è quello di affacciarsi alle finestre e cantare tutti insieme una canzone che richiami l’italianità. Si parte con oggi, venerdì 13, con l’Inno di Mameli. Seguiranno, nei prossimi giorni, Azzurro di Adriano Celentano, e Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano.

Se continuiamo su questa falsariga—contando che il periodo di quarantena potrebbe anche essere allungato—fra due settimane ci ritroveremo tutti quanti a dover impersonare all’unisono l’urlo di Tardelli sul balcone.

LA TAMMURRIATA DAL BALCONE CONTRO IL CORONAVIRUS 

Passando a cose meno nazionaliste e più nazionali, ecco un’altra iniziativa musicale: a Benevento, alcuni cittadini hanno deciso di combattere il COVID-19 con una Tammurriata. Una danza tradizionale, accompagnata da percussioni di tamburello e canti.

Restano da capire due fondamentali questioni. Innanzitutto vorrei sapere perché tutta quella gente aveva in casa dei tamburelli per la Tammurriata. E poi vorrei capire come mai, visto l’alto livello di stress esercitato dall’isolamento, si debba ulteriormente provocare isteria di massa impedendo ai vicini di casa di fare una pennica, o di guardare Netflix.

MILANO TORNERA’

Milano tornera’ (con l’apostrofo invece che l’accento, se rispettiamo la trascrizione ufficiale del volantino) è stato il primo evento di questo tipo, perché tutte le mode orribili di questo paese partono sempre da Milano. “Seppur divisi fisicamente, nessun virus dividerà il tenace spirito dei cittadini di Milano. Ora più che mai la nostra città ha bisogno di compattarsi e rinvigorire l’energico spirito dei suoi cittadini in un’unica e forte voce.”

Quindi l’atto di volontà per suggellare questo spirito energico: sabato 14 marzo alle 18 [ora dell’aperitivo, faccio notare], tutti sui balconi ad urlare “Milano tornerà” per 10 volte di fila. L’unica risposta possibile, credo che sia quella di Massimo Troisi in Non ci resta che piangere: mo’ me lo segno.

 

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