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Harry e Meghan, 10 rivelazioni-bomba dall’intervista con Oprah

Dai pensieri suicidi di Markle alle preoccupazioni della royal family per il colore della pelle del figlio Archie, ecco cosa è uscito dall'attesissima intervista ai Sussex

Harry e Meghan, 10 rivelazioni-bomba dall’intervista con Oprah

Harry e Meghan durante l'intervista con Oprah

Foto: Harpo Productions/Joe Pugliese

Pensate a quanto lo showrunner di The Crown, Peter Morgan, si stia sfregando le mani in questo momento: l’Intervista (sì, con la I maiuscola) è andata in onda ieri sera negli USA (da noi sarà trasmessa martedì 9 marzo alle 21.30 su TV8). E ha spazzato via il chiacchiericcio su Sanremo in un attimo. Perché in una conversazione di due ore al cospetto di una queen – non Elisabetta, of course, ma della regina del piccolo schermo Oprah Winfrey – Harry e Meghan hanno sganciato diverse bombe: su tutte le preoccupazioni della royal family per il colore della pelle del figlio Archie e i pensieri suicidi di Markle prima della Megxit. Ecco le 10 rivelazioni più scioccanti. Ora la parola passa a Buckingham Palace.

Meghan ha avuto pensieri suicidi

«Non volevo più vivere. Era un pensiero molto chiaro, reale e spaventoso… costante. Mi vergognavo di dirlo e di doverlo ammettere soprattutto con Harry, perché so quanto dolore ha provato nella vita», ha confessato Markle. E ha raccontato di aver implorato “l’istituzione” – un piccolo gruppo di membri che lavorano per la famiglia reale – di aiutarla a cercare aiuto, ma le è stato risposto che non poteva farlo: «Hanno detto:”Ti capiamo, vediamo quanto sia grave, ma non possiamo fare nulla per proteggerti perché non sei un membro retribuito dal palazzo”, hanno detto», ricorda la duchessa. «Non sapevo a chi rivolgermi. E una delle persone a cui ho chiesto aiuto, e che ha continuato a essere un’amica e una confidente, era una delle migliori amiche della mamma di mio marito, una delle amiche della principessa Diana».

Harry ha aggiunto: «Non ero preparato e anch’io sono sono sprofondato nel buio in un certo senso, volevo essere lì per lei». Ha ammesso di non aver cercato aiuto dalla sua famiglia per Meghan perché si vergognava di ammetterlo e perché la loro convinzione è che quella sia la vita che sono nati per vivere, punto. Ma, secondo lui, «la questione della razza» ha fatto la differenza: non si trattava solo di Meghan come persona, ma di ciò che rappresentava per così tanta gente. «Per come la vedo io, ci sono state molte opportunità per la mia famiglia di mostrare un po’ di sostegno pubblicamente». Per esempio, oltre 70 membri del Parlamento hanno condannato le “sfumature coloniali” dei titoli scritti su Meghan, ma nessun royal ha mai detto nulla in proposito: «Fa male».

Le accuse di razzismo alla royal family

«C’era preoccupazione e si parlava molto di quanto avrebbe potuto essere scura la pelle di Archie quando è nato», ha spiegato Meghan sul figlio nato a maggio 2019. E alla richiesta di Oprah di rivelare con chi avesse avuto questa conversazione, Markle ha risposto: «Penso che sarebbe molto dannoso per loro». Harry non ha voluto condividere i dettagli ma, sollecitato da Winfrey, ha detto che le domande erano del tipo: «Che aspetto avranno i bambini?».

La duchessa di Sussex ha anche spiegato che la royal family si è rifiutata di dare un titolo reale al figlio alla nascita. «Quando ero incinta hanno detto che volevano cambiare la tradizione per Archie e non concederglielo. Significa che non avrebbe avuto protezione e sicurezza per la vita. Non era un loro diritto privarlo di questo. Eppure, lo hanno fatto. So bene che con i titoli, buoni e cattivi, arriva anche molto dolore, almeno nella mia esperienza. Non auguro certo a mio figlio di stare male, ma era un suo diritto di nascita, poi avrebbe potuto fare una scelta». E ha aggiunto: «L’idea che il primo membro di colore in questa famiglia non venga titolato allo stesso modo degli altri nipoti…».

Il feud con Kate

La duchessa ha negato anche di aver fatto piangere la duchessa di Cambridge prima del matrimonio di Meghan e Harry, e ha affermato che è stato un punto di svolta fondamentale nei suoi rapporti con i media. «Hai fatto piangere Kate?», le ha chiesto Oprah. «No. È successo il contrario. Non lo dico per denigrare nessuno. Quella del matrimonio è stata una settimana dura, pochi giorni prima Kate era arrabbiata per qualcosa… per i vestiti delle damigelle. Mi ha fatto piangere, ha davvero ferito i miei sentimenti. Poi l’ha capito, si è scusata. Mi ha portato dei fiori e un biglietto», ha detto Meghan. «Ma è stato scioccante il fatto che sei, sette mesi dopo sia venuto fuori il contrario. Non avrei mai voluto che si sapesse cos’era successo». E sulla differenza tra loro ha sottolineato: «È una brava persona. Penso che su questo giochi parecchio l’idea di polarità: se ami lei, non devi odiare me».

Il matrimonio segreto

«Tre giorni prima della cerimonia ufficiale, ci siamo sposati in segreto», ha detto Meghan a Oprah. «Non l’ha mai saputo nessuno». Markle ha spiegato anche che lei e Harry volevano un momento privato prima delle nozze formali che sono state trasmesse in tv. L’Arcivescovo di Canterbury ha officiato nel cortile: «Eravamo solo noi tre», ha sorriso il principe Harry.

Bimba a bordo

«È una bambina», ha svelato Harry felicissimo. «Sarebbe stato fantastico in ogni caso, ma avere un maschio e una femmina… cosa potremmo volere di più?!». La coppia ha anche annunciato che la piccola nascerà in estate e che non vogliono altri figli.

Meghan è stata «messa a tacere»

«Dal momento in cui si è saputo che Harry e io ci frequentavamo, a tutte le persone nella mia vita è stata data una direttiva molto chiara: rispondere sempre “no comment”». Meghan ha anche affermato che credeva di essere protetta dall'”istituzione”. «Solo una volta che ci siamo sposati la situazione ha iniziato a peggiorare davvero, e ho capito che non solo non ero sicura, ma che non erano disposti a dire la verità per salvaguardare me e mio marito». Ha detto che non ha voluto stare zitta, ma che è stata invece «messa a tacere», dal momento in cui è iniziata la sua relazione con Harry. «C’è la famiglia reale, e poi ci sono le persone che gestiscono l'”istituzione”: sono due cose separate, ed è importante essere in grado di compartimentalizzare la cosa. Perché la regina, ad esempio, è sempre stata fantastica con me». «È il mio comandante in capo», ha confermato Harry.

Il principe Carlo ha smesso di rispondere alle chiamate di Harry

Harry ha rivelato che suo padre, il principe Carlo, ha smesso di rispondere alle sue chiamate per discutere del piano di allontamento dai doveri reali e ha negato di aver messo in difficoltà la regina agendo a sua insaputa, perché ha troppo rispetto per lei. «Ho avuto tre conversazioni con mia nonna e due con mio padre prima che smettesse di rispondere alle mie chiamate. E poi lui mi ha detto: “Puoi mettere tutto per iscritto?”». Poi Harry ha spiegato di aver preso in mano la situazione: «Avevo bisogno di farlo per la mia famiglia, non è stata una sorpresa per nessuno. È triste che si sia arrivati a questo punto, ma dovevo fare qualcosa per la salute mentale mia, di mia moglie e di Archie». Ora Carlo risponde alle telefonate, ma «c’è molto su cui lavorare, mi ha davvero deluso», ha detto Harry. «Ha vissuto qualcosa di simile, sa cos’è il dolore. E Archie è suo nipote. Ovviamente gli vorrò sempre bene. Ma ci sono tante ferite aperte e una delle mie priorità sarà sempre ricostruire il nostro rapporto».

Harry e William sono «in pausa»

«Voglio un bene dell’anima a William, abbiamo attraversato l’inferno insieme. Abbiamo percorso strade diverse», ha spiegato Harry a proposito del fratello. «Il nostro rapporto è in pausa al momento. Il tempo guarisce ogni cosa. Sono davvero orgoglioso di noi, di mia moglie… abbiamo fatto quello che dovevamo fare».

Money money money

Il principe Harry ha rivelato di aver smesso di ricevere i soldi da palazzo «nel primo trimestre del 2020», spiegando anche che la necessità di provvedere alla sua famiglia e di garantire la loro sicurezza dopo la Megxit ha spinto lui e la moglie a firmare contratti (milionari) con Netflix e Spotify, ma che quegli accordi «non facevano parte del piano». Harry ha anche precisato che l’unico altro denaro che gli è rimasto è quello che gli è stato lasciato dalla principessa Diana. Meghan ha anche sottolineato che non sono stati pagati per l’intervista con Oprah.

Harry si sentiva «in trappola»

Oprah ha chiesto a Harry se si sarebbe ritirato dai suoi doveri di reale se non fosse stato per Meghan. «No», ha risposto lui. «Non vedevo una via d’uscita. Ero intrappolato, ma non sapevo di esserlo. Intrappolato nel sistema come il resto della famiglia. Mio padre e mio fratello sono intrappolati. Non possono andarsene e mi dispiace per loro», accennando anche a una sorta di «contratto invisibile» della Corona con la stampa.

Sulla madre Diana, Harry ha detto che «si sarebbe arrabbiata molto per come è andata a finire, sarebbe stata tristissima ma, alla fine, avrebbe voluto soltanto vederci felici. Ho sentito la sua presenza durante quello che è successo», ha aggiunto Harry. «Sono sollevato e contento di essere seduto qui a parlare insieme a te, con mia moglie al mio fianco. Perché non riesco a immaginare come deve essere stato per lei, che ha dovuto attraversare tutto questo da sola tanti anni fa».

«Il nostro progetto era di far parte della royal family per sempre», ha aggiunto Markle. «Ho scritto lettere alla sua famiglia quando sono arrivata: “Sono qui per voi, ci sono davvero, usatemi come volete”. Ma non avevo una guida e c’erano cose che non potevo fare, sì. Ma sai, a differenza di quello si vede nei film, non ti fanno lezioni su come parlare, come incrociare le gambe, come essere royal. Non abbiamo mai lasciato la famiglia, volevamo solo fare un passo indietro perché stavamo male e non potevano darci l’aiuto di cui avevamo bisogno». Alla domanda di Oprah: «Se aveste ricevuto il giusto supporto, fareste ancora parte della royal family?», Harry ha risposto: «Senza alcun dubbio». E ha aggiunto: «La mia più grande preoccupazione era che la storia si ripetesse», riferendosi alla morte della principessa Diana. «E vedevo che la storia si ripeteva, ma il pericolo era maggiore perché all’equazione si aggiungevano la questione della razza e dei social media».