Ema Stockholma: «Saranno i gesti quotidiani a salvare il pianeta» | Rolling Stone Italia
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Ema Stockholma: «Saranno i gesti quotidiani a salvare il pianeta»

Il Gruppo Lavazza lancia le nuove capsule carbon neutral in alluminio, un passo in avanti per la compensazione delle emissioni indirette lungo la propria supply chain. Ne abbiamo parlato con la conduttrice e speaker, voce scelta per raccontare questo nuovo progetto.

Ema Stockholma: «Saranno i gesti quotidiani a salvare il pianeta»

Ema Stokholma

Foto: Giulia Blasi

Siamo arrivati a un momento della storia dove ogni nostra azione ha una conseguenza decisiva sull’ambiente che ci circonda. Ogni piccolo gesto, ogni piccola scelta, è oramai fondamentale per il rispetto e la cura del nostro pianeta e non può, né deve, essere sottovalutato. Il cambiamento, oggi più che mai, comincia proprio da vicino, dalle proprie abitudini, dal quotidiano. Da un caffè.

Ema Stokholma è un personaggio affascinante, sfaccettato, poliedrico (speaker radiofonica, scrittrice, dj, artista) che in giovanissima età scappa dalla Francia per raggiungere Roma dove si stabilisce profumando le sue mattine con una nuova e deliziosa scoperta, quella che lei chiama ‘il vero caffè’. Da questo piccolo gesto che racconta l’inizio della sua nuova vita italiana di tempo ne è passato, ma il caffè è rimasto uno dei punti fermi delle sue giornate, proprio come la voglia di combattere per un cambiamento nell’attenzione e nella cura dell’ambiente. Non stupisce quindi che il Gruppo Lavazza abbia scelto proprio lei per raccontare la sua nuova linea di capsule carbon neutral in alluminio dedicate alle iconiche miscele (Qualità Oro, Qualità Rossa, Crema e Gusto, ¡Tierra! For Planet e Dek) che rappresentano la storia e l’arte della miscelazione dell’azienda torinese. Il lancio della linea si inserisce coerentemente in ‘Roadmap to Zero’, il programma pluriennale del Gruppo Lavazza per ridurre le emissioni lungo l’intera catena, un passo in avanti verso la compensazione delle emissioni indirette lungo tutta la supply chain a monte e a valle delle operazioni del Gruppo, a partire dal caffè verde sino allo smaltimento, comprendendo tutte le fasi produttive, di trasporto e di utilizzo. Il progetto selezionato per la compensazione delle emissioni di queste capsule è Madre De Diòs, nato in Perù con l’obiettivo di proteggere le foreste Madre De Diòs de Diòs dagli insediamenti umani, preservando così il carbonio catturato negli alberi e proteggendo la biodiversità locale, nonché il sostentamento delle comunità indigene locali che dipendono dalla foresta per la loro sopravvivenza.

“Per me il rispetto e la cura dell’ambiente sono valori fondamentali nella vita, al pari di concetti universali come la sincerità e la lealtà. È importante trovare occasioni per parlarne, far capire alle persone che c’è una scelta, anche quotidiana, come quella di poter scegliere un brand che ti propone un’alternativa che rispetta il nostro pianeta. Bisogna veicolare questo genere di messaggi perché la cosa più importante da fare oggi è reagire”, ci racconta Ema a lato di questo nuovo lancio del Gruppo Lavazza. È proprio a partire da piccole scelte quotidiane che, secondo Ema, è possibile mettere in moto un cambiamento. “Dobbiamo prima di tutto pensare alle cose che usiamo più spesso durante la giornata. Bisogna pensare a cosa compriamo e cosa questo comporta per l’ambiente. Saranno i gesti quotidiani a salvare il pianeta”, ci dice, “io personalmente sono vegetariana e nella mia vita cerco di eliminare tutti i prodotti non etici (quelli che sfruttano gli animali, ad esempio, come gli allevamenti intensivi o certi prodotti della moda e della cosmetica)”. Una battaglia quotidiana che deve ambire a diventare la normalità in nome del rispetto per le altre forme di vita e per il nostro pianeta. “Dobbiamo lasciare il pianeta come l’abbiamo trovato, anzi, anche meglio”.

C’è però ancora molta strada da fare nel quotidiano e nel nostro approccio alla cultura dell’ambiente. “Mi fa impazzire quando qualcuno butta qualcosa per terra: è un gesto orribile. Oltre a questo, patisco l’ipocrisia per cui ci limitiamo a fare il nostro senza intervenire mai nei gesti altrui. Se io vedo un bicchiere di plastica per terra, lo raccolgo e lo butto, ma non so quante persone lo facciano. Siamo troppo leggeri e individuali su questa questione”.

Il Gruppo Lavazza, per il lancio delle sue capsule carbon neutral, ha anche pensato a come poter comunicare un prodotto sostenibile in alcune delle più importanti piazze del mondo, riducendo al minimo l’impronta di carbonio. Come? Ricostruendo questi luoghi in versione miniaturizzata. In questo modo il brand manda un importante messaggio di rispetto per il pianeta presidiando le più importanti piazze internazionali come Times Square, Piccadilly Circus e Piazza di Spagna, ma evitando i consumi di energia e le relative emissioni che schermi e affissioni a grandezza naturale comportano. Anche la stessa Ema è stata quindi miniaturizzata per questo progetto digitale. “Pensare ad un impatto ridotto sull’ambiente anche nella campagna pubblicitaria è un’idea geniale. Quando mi hanno mandato la mia miniatura sono impazzita! È proprio una mini-me, stessi capelli, stessi tatuaggi. Oramai è diventata la vera protagonista di casa, la tiro fuori di continuo! Userò questa mia miniatura fantastica proprio per fare i miei contenuti digital di questa campagna in linea con il concetto di una comunicazione sostenibile”. E l’attesa è presto ripagata; per vedere la mini-Ema basterà sintonizzarci sui suoi canali a partire dal 1 febbraio.

Tra le mille avventure lavorative, Ema – da qualche anno – è diventata la voce che ci racconta e commenta in diretta le serate del Festival di Sanremo per Rai Radio 2. Ne approfittiamo – visto l’imminente partenza – per chiederle la sua opinione. “Le ultime edizioni sono state bellissime, rendendo omaggio al panorama musicale italiano e raccontando il cambiamento che sta avvenendo. Amadeus ha reso mainstream delle cose che prima erano relegate a certe cerchie e mi aspetto che quest’anno continui questa strada verso le nuove generazioni. Magari dopo Amadeus sarà tempo di una donna nel ruolo di direttrice artistica!”. Ma su chi punta Ema Stokholma? “La Rettore! Voglio volare alto!”.

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