Diventa un podcaster de L’Espresso! Da oggi puoi | Rolling Stone Italia
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Diventa un podcaster de L’Espresso! Da oggi puoi

L’Espresso, recentemente entrato a far parte di BFC media, ha lanciato un contest per trovare giovani podcaster. Oltre a un premio in denaro, la possibilità di entrare a far parte della redazione del giornale. Rolling Stone ne ha parlato con Valerio Gallorini, già co-fondatore di Radio Deejay

Diventa un podcaster de L’Espresso! Da oggi puoi

Ci sono tanti modi per affrontare il futuro e le sfide che comporta. Quando si parla di media, poi, ognuno sembra avere la ricetta pronta per “vincere” (qualsiasi cosa voglia dire) la partita e non farsi sopraffare dai cambiamenti. A conti fatti, però, in molti sembrano concordare su una cosa: il futuro deve essere multimediale — curioso come un termine che risale all’archeologia della rete torni oggi di prepotente attualità — il contenuto deve essere al centro (quale forma poi si vedrà) e alla fine, nella lunga marcia, la qualità funziona sempre. Quando parli con Valerio Gallorini tutto questo menù non sembra una infilata di parole d’ordine alla moda messe sul piatto da qualche manager che ha frequentato i corsi di formazione giusti. Anche perché Gallorini, al futuro e alle inevitabili rotture che questo deve portare, ha sempre guardato con attenzione. Nella sua carriera, infatti, una delle imprese per cui è ancora oggi una delle figure più stimate del settore è senza dubbio la nascita di Radio Deejay: «Si tratta di raccogliere le sfide che ci sono sempre state, e che sono sempre quelle… dire cose interessanti, essere un talento e mettere questo talento a disposizione di un percorso di crescita nel mondo di oggi, coi mezzi e le possibilità che ci sono».

Per questo BFC Media, il gruppo editoriale che ha da poco rilevato L’Espresso da GEDI, ha affidato a Gallorini la cura del primo contest per diventare un podcaster de L’Espresso. Un progetto, questo, che vuole premiare i giovani talenti del podcasting italiano e sostenere un’industria che nell’ultimo anno è arrivata al cuore di oltre 9,3 milioni di ascoltatori.

«È una sfida in linea con il ruolo che ha sempre avuto L’Espresso» ci dice Gallorini: «E cioè di analizzare e raccontare il cambiamento della società italiana». Era il 1955, infatti, quando Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari fondano il settimanale, cambiando per sempre la storia del giornalismo d’inchiesta italiano. Battaglie politiche, culturali e sociali che hanno dato voce all’Italia progressista, innovatrice e contemporanea. Arrivato in questo nuovo capitolo della sua travagliata vita, L’Espresso intende continuare la ricerca di grandi firme editoriali che sappiano raccontare l’Italia con modi e strumenti nuovi. «Che forse oggi ci sia una sorta di effetto bolla per cui tutti si stanno buttando sui podcast è un rischio di cui siamo a conoscenza, ma sappiamo quello che possiamo offrire: una professionalità, un percorso, un confronto e, oltre al premio in denaro, un vero e proprio contratto di collaborazione con L’Espresso».

Il contest offre ai candidati la possibilità di entrare nel network editoriale che ha fatto la storia del giornalismo italiano raccontando il proprio punto di vista sul mondo e sull’attualità: «Vogliamo dare ai talenti giovani che ancora non conosciamo, che non hanno canali preferenziali e che magari hanno tante cose da dire ma non sanno come farlo una possibilità e uno strumento.» continua Gallorini, che in BFC dirige Bike Channel ed è multimedia project manager di L’Espresso e Forbes Italia: «Perché noi non sappiamo come pensano le giovani generazioni, né quali siano le cose che contano per loro. Non abbiamo la pretesa di raccontarglielo noi a loro, quindi vogliamo che siano loro a dircelo.»

Questa è solo la prima delle tante novità che il gruppo ha in mente per rilanciare il brand L’Espresso, superare il momento di difficoltà che una transizione importante e significativa come questo ultimo cambio di proprietà comporta, e rimettere il giornale al centro del discorso sulla comunicazione italiano. Novità che partono dai contenuti, infatti, che però possono vivere in più modi: «I podcast per noi sono centrali ma non vogliamo che i giornalisti ci leggano gli articoli… devono raccontarci qualcosa di nuovo e in modo diverso. È questo quello che cerchiamo da questo contest: giornalisti di domani che abbiano una voce e un’idea.» Questo con l’obiettivo di aprire L’Espresso a un target, quello di chi ha 20-40 anni, che ha sicuramente tante esigenze che troppo spesso non vengono raccontate nei luoghi istituzionali: «Uno dei nostri bacini di riferimento è l’Università. Un mondo che sta rispondendo molto bene. L’ambizione per noi è anche quella di dare una scossa al mondo giovanile invitando ragazze e ragazzi a prendere parte, partecipare, dire e raccontare.»

Per questo il contest si concentra su podcast che riguardano argomenti di attualità ma che hanno davvero bisogno di uno sguardo diverso: ambiente, inquinamento, risorse naturali, disuguaglianza sociale e di genere, conflitti attuali, povertà e razzismo. I podcast, della durata compresa tra i 5 e i 20 minuti, dovranno essere caricati direttamente sul sito lespressopodcast.it entro e non oltre il 30 aprile 2023 prima di essere giudicati da una giuria di altissimo livello. Oltre allo stesso Gallorini, ci saranno Alessandro Mauro Rossi – direttore L’Espresso e Forbes Italia – e Rosario Bianco, Professore Straordinario di Economia e Gestione delle Imprese. Entro il 15 maggio 2023 saranno resi noti i 20 podcaster a cui verrà offerta la possibilità di pubblicare i propri contenuti nei canali digitali de L’Espresso, in aggiunta a un contributo artistico di 3.000 euro. Ai 2 migliori creator, invece, verrà garantito un contratto di collaborazione per entrare ufficialmente a far parte della nuova redazione podcast de L’Espresso.

«Spesso i podcast che sento sono molto amatoriali e non sempre nel senso buono del termine. Sono fatti male perché una persona magari ha anche una bella voce, ma poi manca il ritmo, manca il montaggio, manca la cura del suono… Io so che questo è un prodotto che potenzialmente si può fare con lo smartphone. Ma non basta. Ecco, noi vogliamo produrre podcast di qualità e mettiamo questa struttura a servizio di questi talent.» Una bella sfida, senza dubbio. Soprattutto per l’opportunità che questa comporta: «Raccontare il mondo di oggi da una posizione di primo piano.» E da quello che ci ha fatto capire, qualcuno di interessante e bravo c’è già… chissà.

Il regolamento completo e tutte le informazioni sul sito lespressopodcast.it