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Cosa saremmo senza i nostri sogni?

Per i sogni si corre, si cade, ci si rialza e si lotta perché sognare, infondo, è vivere per davvero. Ispirati da Dreamers.On, il nuovo progetto di Porsche, abbiamo voluto parlare con chi ha lottato per trasformare il proprio sogno in un lavoro

Dreamers On Porsche

Cosa saremmo senza i nostri sogni? Il sogno non è solo quel gioco che facciamo da piccoli quando la nostra immaginazione è ancora libera e capace di correre senza freni per universi infiniti. Non è solo quel breve e magico momento della vita dove ci vediamo astronauti, piloti, sportivi, attori, cantanti, presidenti del mondo intero. Non è solo qualcosa di lontano e irraggiungibile che eventualmente la vita ci negherà. Il sogno è ben altro. È qualcosa di quotidiano, un pensiero che rimane dentro e ci smuove, che ci fa agire, che ci pizzica gli arti e ci accelera i battiti durante la giornata. Perché i sogni sono – per prima cosa – veri. E possibili.

Il sogno è vita perché è ciò che ci porta a correre e cadere, a lottare e amare, a scaldarci ed esaltarci. Porta con sé delusioni (tante) e soddisfazioni (che valgono oro, qualsiasi sia la dimensione), difficoltà e successi, emozioni positive e negative, dandoci così una motivazione. Una motivazione per alzarsi la mattina, per fare delle scelte, per credere in noi stessi e investire su ciò che realmente ci rende o può renderci felici. Certo, i più grandi sognatori verranno sempre tacciati di poco pragmatismo, ma solo chi si permette di farlo riesce a godersi la vita nelle profondità che merita. Dimenticarsi dei sogni è dimenticarsi di vivere.

Pensate anche solo alle storie che vi raccontiamo quotidianamente qui su Rolling Stone. Ogni artista di cui vi parliamo è giunto fin qui perché ha lottato mosso da un’idea, un’ideale, un sogno. I vari musicisti, attori e personalità che riempiono la lunga storia di Rolling Stone sono arrivati a noi perché avevano qualcosa da dire, da condividere e non hanno mollato durante questo loro percorso, andando contro generi e convenzioni, sbaragliando le regole imposte e creando di nuove. C’è chi sognava di diventare una rockstar e chi una popstar, chi aveva l’ambizione di rivoluzionare la musica e chi voleva semplicemente raccontare delle storie; il motore alla base resta sempre lo stesso. Crederci.

Di sogni e sognatori vi parleremo ancora, e a fondo, legandoci al nuovo progetto di Porsche, Dreamers.On, con il quale la casa automobilistica tedesca ha voluto puntare i fari su alcune storie personali in cui l’atto di immaginare un futuro è diventato una realtà. Perché tutti i sognatori hanno qualcosa in comune; che siano le storie degli artisti a cui vi abbiamo abituato di anno in anno o i talenti che Porsche ha deciso di raccontare con Dreamers.On. La democrazia dell’immaginazione è libera.
Il comune denominatore di queste storie non sarà solo la voglia di raggiungere un sogno, ma anche l’ambizione, la tenacia e la costanza – il termine adatto forse qui è urgenza, una bellissima urgenza interiore – con cui questi dreamer si sono approcciati per trasformare in realtà qualcosa che senza questo impegno si sarebbe arenato nella loro immaginazione. C’è chi è riuscito ad arrivare sui palchi o nei set più prestigiosi e chi si è realizzato dietro le quinte o dietro i fornelli; ma tutti loro hanno avuto la forza e la voglia di impegnarsi a trasformare una propria passione e un proprio desiderio in un lavoro. Queste storie saranno una grande occasione per permetterci di tornare a parlare con i nostri sogni, riscoprendoli magari da quel filo di polvere che può essersi depositato sopra con il passare degli anni, nonché un modo di ricordarci – con altrettanta chiarezza – che avere un sogno da vivere (raggiungerlo è poi così importante?) è alla portata di tutti noi.

Tutti possiamo sognare e tutti possiamo trovare felicità nel farlo perché sognare è immaginare e costruire un futuro migliore nonché un’efficace panacea contro le difficoltà del presente. Il nostro obiettivo è quindi farci e farvi ispirare dal racconto di questi dreamer e dai sogni firmati Porsche perché lasciarsi ispirare è il miglior metodo per trovare lo spazio, la forza e la voglia necessaria per riprendere in mano i nostri stessi sogni. E viverli.

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