‘Call of Duty: Vanguard’, la guerra in soggettiva | Rolling Stone Italia
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‘Call of Duty: Vanguard’, la guerra in soggettiva

Il nuovo capitolo della saga di videogiochi racconta la seconda guerra mondiale attraverso prospettive alternative e un meccanismo narrativo unico. E ci fa vivere storie diverse, unite in una causa comune

Call Of Duty: Vanguard

Sono passati 19 anni dal primo capitolo della saga di Call of Duty, che ha cambiato completamente il mondo dei videogiochi FPS – first person shooting, o come li chiamiamo noi “sparatutto”. Era il 2003 quando i fan dei videogiochi si sono trovati di fronte quel gioco dirompente che li catapultava nei panni di soldati sui diversi fronti della seconda guerra mondiale e che negli anni si è sviluppato arricchendosi sempre di più: tecnologie all’avanguardia, grafiche più realistiche e diversi scenari.

Oggi, con il nuovo Vanguard, Call of Duty recupera quello stile narrativo e lo riporta nel presente della saga, con un episodio che al classico (e giocatissimo in tutto il mondo) comparto multiplayer affianca una modalità campagna gigantesca, che racconta le vicende di un gruppo di soldati e della nascita delle Forze speciali originali, la Task Force 1.

Il nuovo episodio di Call of Duty non ci parla solo della storia della seconda guerra mondiale, ma cerca di assolvere al difficile compito di farci capire cosa voleva dire far parte di quella storia. Le storie dei protagonisti si mischiano alla grande storia di cui fanno parte, i loro obiettivi finiscono per unirsi a quelli delle battaglie campali che si trovano impegnati a combattere. La guerra è stata l’esperienza più distruttiva dell’ultimo secolo, ha lasciato un mondo semidistrutto e innumerevoli tragedie – personali e di popoli interi. È difficile ricordarselo oggi che la memoria sta svanendo ed è facile invece spettacolarizzare quegli avvenimenti, trasformarli in niente più che un fondale esotico per un videogioco – proprio quello che il nuovo Call of Duty vuole evitare.

Anche il meccanismo narrativo del nuovo capitolo della saga è interessante, perché torna su un elemento che era molto sentito durante il conflitto ma che dopo la guerra, con l’inizio della guerra fredda, è andato svanendo: l’unità tra tutti coloro che hanno combattuto il nazifascismo.

Il gioco ci mette nei panni del Sottotenente Lucas Riggs (in Nord Africa), del Tenente Wade Jackson (nel Pacifico), della Tenente Polina Petrova (sul fronte orientale) e del loro capo, il Sergente Arthur Kingsley. Sono personaggi diversissimi tra loro, eppure fianco a fianco per una causa comune più grande: è questo il tema di fondo che muove i membri della Task Force 1 e di tutta la campagna del nuovo episodio della saga.

Call of Duty: Vanguard uscirà il prossimo 5 novembre sulle piattaforme PlayStation, Xbox e PC.

© 2021 Activision Publishing, Inc.