A Vienna dentro i festeggiamenti per i 200 anni di Johann Strauss | Rolling Stone Italia
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A Vienna dentro i festeggiamenti per i 200 anni di Johann Strauss

La regina della musica, come è stata definita la capitale austriaca, dedica il suo anno culturale al re del valzer. Un modo per scoprire una grande storia tra eventi, concerti e mostre

A Vienna dentro i festeggiamenti per i 200 anni di Johann Strauss

Foto: Paul Bauer

Lo scorso anno, l’Italia della cultura era in subbuglio per i festeggiamenti del centenario della morte di Giacomo Puccini. Il compositore che rivoluzionò la lirica con opere immortali come La bohème, Tosca, Madama Butterfly e Turandot era ben presto diventato l’artista di punta – passateci il termine – delle principali rassegne culturali del 2024.

Al di là delle Alpi, in Austria, e in particolare a Vienna, quest’anno sta succedendo qualcosa di molto simile. L’anno teatrale e sinfonico (e non solo) di questi 12 mesi vede le celebrazioni, con ogni sorta di evento e manifestazione – per esempio il lancio nello spazio del valzer Sul bel Danubio blu sotto forma di onde elettromagnetiche alla velocità della luce dall’antenna spaziale DSA 2 dell’Agenzia Spaziale Europea -, per i 200 anni dalla nascita di Johann Strauss, il re del valzer, nonché uno dei grandi principi della musica austriaca insieme a Wolgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn, Franz Schubert, Gustav Mahler e, seppur tedesco, ma praticamente adottato dalla città di Vienna dove trascorse praticamente tutta la sua vita adulta.

Per l’occasione, in città è stato coniato il motto “King of Waltz. Queen of Music” per sottolineare il ruolo di leadership di Strauss nella storia del valzer, di cui fu grande innovatore nonché figura riconosciuta dentro e fuori dai confini austriaci come una vera e proprio popstar, e il suo legame indissolubile con Vienna, capitale mondiale della musica, affettuosamente definita “regina della musica”. E le cose, naturalmente, sono state fatte in grande: 65 produzioni dedicate al compositore per un totale di 250 giornate di spettacolo distribuite in tutti e 23 i distretti della città. 250, in una sola città: pensate che numeri.

E tutto, camminando in questi giorni per Vienna (tra una visita a musei imperdibili come il Belvedere, sede del celebre Il bacio di Klimt, l’Albertina, il Mumok, e un viagigo nel tempo alla reggia asburgica del Castello di Schönbrunn) , suona al ritmo di Strauss, non solo il fotografatissimo Giovannino dorato dello Stadtpark. C’è ad esempio il Picnic al Prater, una due giorni di musica sinfonica nell’enorme parco cittadino, dove gli omaggi si sprecano mentre i locals e i turisti sorridono ammirati seduti sul prato. Qui Strauss condusse l’orchestra nel 1881 in onore del matrimonio del principe ereditario Rodolfo con Stefania del Belgio, eseguendo per la prima volta la sua opera 395, il valzer Myrthenblüten (fiori di mirto).

La statua dedicata a Strauss a Stadtpark. Foto: Julius Hirzberger

Da un omaggio analogico (e informale), come quello al Prater, si passa a quello ultra-tecnologico del New Dimensions, il nuovo museo interamente dedicato al compositore: un’esperienza immersiva in sette atti della vita di Strauss, sviluppata su 900 metri quadrati distribuiti su due piani. Un viaggio di 75 minuti tra tecnologie innovative come cuffie con tracciamento GPS e una grande sala immersiva finale in cui ritrovarsi nelle sale da ballo viennesi mentre sfogliamo le pagine della vita privata del compositore. Un approccio diverso, contemporaneo, al concetto di museo che possiamo ritrovare in parte anche nella House der Musik, che dedica – ovviamente – un’intera sezione al re del valzer, di cui è possibile visitare anche la sua prestigiosa Bürgerhaus, la tipica casa di città per la classe borghese, nella Praterstraße. 

New Dimensions è la dimostrazione che anche il passato può essere raccontato con i mezzi del futuro. Ma è altrettanto importante ricordare quanto certe personalità del passato – come Strauss o Puccini – abbiano rivoluzionato e costruito il presente in cui viviamo. Se l’Italia, grazie a Puccini, si è edificata attorno al concetto di belcanto e melodia, l’Austria di Strauss è ancora oggi un terreno fertile per giovani musicisti di ogni genere, come si intuisce facilmente girovagando tra jazz club, conservatori e università come il MUK, da cui escono tanto strumentisti per le migliori orchestre sinfoniche quanto, ad esempio, vincitori di Eurovision come JJ, l’ultimo artista ad aggiudicarsi l’ambito premio europeo.

E mentre in Austria si discute su quale città ospiterà la prossima edizione dell’Eurovision, la “Queen” della musica – Vienna – e il suo “King” del valzer vi aspettano. Un buon momento, ad esempio, potrebbe essere il prossimo 25 ottobre, giorno in cui cadrà ufficialmente il duecentesimo compleanno di Johann Strauss. Vi aspetta una schnitzel.

 

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