La Mostra del Cinema di Venezia non è solo red carpet e première mondiali. È anche un luogo dove l’industria si specchia e si reinventa. Quest’anno, a fare da fil rouge inaspettato tra il lido, l’Hotel Excelsior – luogo simbolo – e i volti più noti del cinema, c’è stato… un caffè.
De’Longhi ha infatti debuttato come supporter della 82ª Mostra, scegliendo il festival per presentare la sua nuova fase, alla ricerca della perfezione, a volte nascosta dietro una tazzina di caffé. Non solo raggiungere un risultato impeccabile, ma saperlo vivere con piacere. Un po’ come un buon film, che come ci ha raccontato chi lo fa, è autenticamente bello quando succedono quei momenti che si ricordano proprio perché imperfetti e inaspettati.
Dentro l’hotel più esclusivo del Lido, De’Longhi ha acceso la sua personale lente di ingrandimento sulla cultura del caffè, trasformando La Terrazza by Atlas Concorde in un salotto di conversazioni, incontri e scambi. Qui sono nati i Perfetto Talk, condotti da Daniela Collu, che hanno visto sedersi uno accanto all’altro Stefano Accorsi, Ferzan Ozpetek e Jesse Williams. Attori e registi che, davanti a una tazzina fumante, hanno raccontato storie di set e di vita, ricordi familiari e attimi intimi, dimostrando che il caffè è il complice silenzioso capace di trasformare un istante qualcosa di memorabile.
«Al primo provino della mia vita ho sbagliato tutto», ha raccontato Stefano Accorsi, parlando del suo momento perfetto. «Avevo delle foto bruttissime fatte da un fotografo di paese, e alla fine siamo rimasti in due. Pupi Avati mi guarda e mi dice: “Ho preso chi ha fatto il provino più bello e quello più brutto. E tu non hai fatto quello più bello”». Il film era Fratelli e sorelle, presentato tra l’altro proprio al Lido più di 30 anni fa.
Ma è ricco di aneddoti anche Ferzan Özpetek che giura che tante delle cose più belle successe nei suoi film sono frutto di imprevisti. «Per me la perfezione sta nei dettagli. Forse, se esiste la perfezione, è tutta lì». O l’attore di Grey’s Anatomy Jesse Williams, che quando capita di dimenticare una battuta, “usa quell’energia e quella tensione per trasformare un errore in qualcosa di producente e unico.”
Potete vedere i talk qui:
Così, tra proiezioni e party De’Longhi ha trovato a Venezia la sua scena. Senza effetti speciali.








