10 banane d'artista oltre a quella di Cattelan | Rolling Stone Italia
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10 banane d’artista oltre a quella di Cattelan

Visto che ne hanno parlato tutti, se banana deve essere, che banana sia ecco una lista delle 10 banane più famose della cultura pop oltre a quella di Cattelan

10 banane d’artista oltre a quella di Cattelan

Ok, la questione della banana di Cattelan non sembra fermarsi. Possiamo dire a ragion veduta che sia l’opera più commentata della storia, perché non c’è persona che attraverso Facebook o Instagram non l’abbia commentata, magari appendendo qualcosa al muro con lo stesso nastro adesivo. C’è l’artista che l’ha mangiata (David Datua) e poi la comunità artistica ha rilanciato e rilanciato ancora. Anche perché la maggior parte degli artisti italiani odia Cattelan – perché è l’unico che ha l’aura da superstar internazionale, nonostante le sue opere “le potevo fare anche io”, come vengono spesso commentate.

Nonostante questo chiunque si è sentito in dovere di reinterpretarlo, ed ecco allora banane sorgere ovunque: due giorni fa ne è comparsa una in piazza Edison, mentre solo ieri un’artista trevigiana accusava Cattelan di avere distrutto l’arte contemporanea con quell’opera e proponeva una sua versione con una banana che sanguina. E allora se banana deve essere, che banana sia: ecco una lista delle 10 banane più famose della cultura pop oltre a quella di Cattelan.

La banana sulla copertina di The Velvet Underground & Nico

Togliamoci subito il dente e naturalmente partiamo da Andy Warhol: è il 1966 quando il re della Pop Art consegna alla storia Lou Reed e soci, disegnando la celebre copertina di The Velvet Underground & Nico. L’album è stato pubblicato con qualche mese di ritardo proprio per i problemi che ha dato la realizzazione della copertina, perché Warhol voleva che la banana fosse sbucciabile. 

La banana-Andy Warhol di Basquiat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il rapporto tra l’enfant prodige Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol era strettissimo, facevano tutto insieme: nel 1984 Basquiat realizza un ritratto di Wharol dipingendolo proprio come una banana, con in testa un parrucchino argento. Qualche mese più tardi, avrebbero litigato e non si sarebbero più parlati. 

…e quella di Keith Haring

Poi smettiamo di usare Warhol, promesso, ma anche il grande Keith Haring ha scelto una banana per ritrarlo. Era il 1987, proprio l’anno della morte di Warhol. 

David LaChapelle che fotografa DiCaprio in posa con una banana

Da alcuni anni il fotografo delle star David LaChapelle è andato a vivere in mezzo a una foresta alle Hawaii, dove vive di energia autoprodotta, alleva galline e capre e coltiva l’orto. Prima del suo buen retiro ha rivoluzionato il mondo della fotografia e nel 1995 ha fatto una serie di “nature morte” a modo suo, utilizzando un giovanissimo Leonardo DiCaprio. In una intervista di alcuni mesi fa il fotografo ha detto “credo che Leo sia ancora incazzato per quella posa con la banana”.

La polaroid-banana di Mapplethorpe

Ancora un fotografo, ma forse l’opposto di LaChapelle (almeno a livello cromatico): una polaroid di Robert Mapplethorpe del 1974. Mapplethorpe ha iniziato facendo collage con giornali porno, per poi arrivare a una conclusione: “A un certo punto ho pensato che quella stessa crudezza potevo essere io stesso a produrla, anzi sarebbe stato più interessante. Ho iniziato perciò a scattare polaroid”. L’ottica paradigmatica di quest’opera la rende una pietra miliare. 

La scultura-banana di Oldenburg

Claes Oldenburg è famoso per le sue sculture Pop di grandissima dimensione (quella più nota in Italia è quel titanico ago, con tanto di filo colorato, piantato a Piazzale Cadorna a Milano) e molto spesso è il cibo il protagonista. Poteva sfuggirgli una banana o, meglio, la buccia?

La banana di Georgia O’Keeffe

Pioniera del modernismo americano, se non conoscete Georgia O’Keeffe dovreste approfondire. È nota per la sua produzione di fiori che fanno riferimento all’organo genitale femminile. Se non lo sapeste, la pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore e alla O’Keeffe non è sfuggita. 

La banana-pistola di Banksy

Banksy ha usato spesso le banane per i suoi graffiti, proprio per la carica comica che potano sempre con loro. Tra tutte scegliamo il murales Pulp Fiction, comparso in una stazione della metropolitana di Londra nel 2002: Samuel L. Jackson e John Travolta che anziché una pistola, tengono in mano una banana. Il graffito dal muro è scomparso, ma sono disponibili delle stampe (circa 10.000 sterline).

La banana antirazzista di Loïs Mailou Jones

Loïs Mailou Jones è una delle più influenti artiste della cultura afroamericana del ‘900. Veniva da una famiglia poverissima e per la comunità afroamericana la cultura e l’arte erano uno strumento essenziale per la lotta contro il razzismo: per 70 anni lei non smise di dipingere l’Africa. 

Le nature morte con banana di Roy Lichtenstein

Roy Lichtenstein si lamentava di avere mezzo secolo di carriera e di essere identificato e riconosciuto per la serie dei fumetti. Per lui era un cruccio e un mistero il fatto che proprio la serie cui lui aveva dedicato solo due anni in tutta la sua vita, fosse quella osannata dal pubblico e che invece le sue nature morte, con soggetto preferito la banana proprio per il colore, fossero ignorate.