Un ragazzino di 13 anni ha ucciso a calci un gatto per fare un video su TikTok | Rolling Stone Italia
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Un ragazzino di 13 anni ha ucciso a calci un gatto per fare un video su TikTok

Ora rischia una condanna per uccisione di animale, ma su Instagram ringrazia il gatto "per tutti i follower che mi sta facendo arrivare"

Un ragazzino di 13 anni ha ucciso a calci un gatto per fare un video su TikTok

Da quanto la sua popolarità è esplosa anche nel nostro Paese nell’ultimo anno, TikTok si è trasformato da una app carina piena di balletti sulle canzoni del momento a un posto dove si può trovare un po’ di tutto – dai preti influencer ai video di suicidi. L’ultimo esempio del lato disturbante del TikTok italiano è un video che viene da Casoria, in provincia di Napoli. Nel video si vede un ragazzino che dà un calcio a un gatto che cammina su un marciapiede, mandandolo a scontrarsi contro il muro del palazzo accanto. Il gatto sarebbe morto a causa del trauma, mentre il video è diventato virale.

Il caso è stato portato all’attenzione generale da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, che ha ripubblicato il video originale su Twitter. Stando alle prime ricostruzioni, il video sarebbe stato girato qualche settimana fa, il protagonista del filmato sarebbe un ragazzino di 13 anni e a filmare sarebbe stato un suo amico, che avrebbe pubblicato il video sul suo profilo. Il ragazzino sarebbe già stato individuato e denunciato, e adesso rischierebbe una condanna per uccisione di animale.

“Si tratta di un ragazzino che, da quanto ci hanno riferito, già in passato era stato allontanato da scuola perché, con una gang di ragazzini, avrebbe intimidito altri coetanei”, spiega Borrelli insieme a Salvatore Iavarone e Francesca Imbaldi, esponenti di Europa Verde a Casoria. “Un minorenneche si fa filmare mentre ammazza un animale è terribile, un fatto violento che fa mal sperare per il futuro. Oggi è toccato ad un gatto, domani potrebbe toccare ad una persona. Ora ci aspettiamo pene durissime, questo ragazzino deve assolutamente pagare per quello che ha fatto”.

Intanto sempre Borrelli, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato le prime reazioni causate dal suo aver segnalato il fatto alla polizia: una valanga di insulti e minacce per messaggio privato: “sei un gran cesso”, “sembri un topo di fogna”, “bastardo sei un gran figlio di puttana”, sono alcuni degli insulti che compaiono negli screen da lui postati. 

Intanto, il ragazzino protagonista del video almeno in un primo momento è sembrato non rendersi conto della gravità della situazione e ha postato una storia su Instagram scrivendo “devo ringraziare il gattino per tutti i follower che mi sta facendo fare”. In seguito però deve aver capito, perché ha prima messo privato il suo profilo e poi l’ha cancellato. Cercando oggi il suo nome su Instagram si trovano diversi profili con il suo nome, tutti creati apposta per insultarlo.