Dopo aver colpito Donald Trump e diverse figure dell’estrema destra americana, la “censura” di Twitter è arrivata anche in Italia. A farne le spese è stato Libero – il quotidiano di Vittorio Feltri noto più per le polemiche causate su internet dalle foto delle sue prime pagine che per il numero effettivo di copie vendute.
Come riporta Repubblica, da ieri seri infatti l’account Twitter di Libero è stato “temporaneamente limitato” per aver eseguito “delle attività sospette”. Ovviamente gli esponenti della destra italiana hanno fatto a gara per esprimere “solidarietà contro ogni tipo di censura”, come ha scritto Matteo Salvini.
La risposta del diretto di Libero, Vittorio Feltri, è invece stata all’altezza della reputazione del quotidiano: “Noi siamo come Trump, va bene. Io ritengo che Twitter sia guidato da una banda di poveri ignoranti che non capiscono le parole, penso possano avere interpretato male alcuni interventi. Mi fa anche piacere sottolineare la loro ignoranza. Sono cose incredibili!”. “Ma penso anche che Twitter abbia tutto il diritto di censurare,” ha aggiunto poi Feltri. “è un privato e i privati fanno quello che vogliono. C’è una ignoranza dominante e una stupidità senza freni che comanda. Libero come Trump!”.