Twitter ha cancellato un tweet del presidente della Nigeria, la Nigeria ha bannato twitter | Rolling Stone Italia
Politica

Twitter ha cancellato un tweet del presidente della Nigeria, la Nigeria ha bannato twitter

Un nuovo capitolo nella guerra tra Stati e social network

Twitter ha cancellato un tweet del presidente della Nigeria, la Nigeria ha bannato twitter

La sede di Twitter a San Francisco. Justin Sullivan/Getty Images

Il rapporto tra gli uomini politici e i social network è sempre più complesso e conflittuale. A partire da Donald Trump, che nell’ultimo periodo della sua presidenza si è visto cancellare sempre più tweet e poi bannare completamente da tutte le piattaforme, fino ad arrivare allo scontro legale tra Twitter e il governo indiano. L’ultimo protagonista di questo trend è Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria.

Nel Paese africano da anni ci sono tensioni sociali interne molto accese. Nell’ultime ore, però, la notizia è che Twitter ha deciso di bannare un tweet pubblicato dal profilo ufficiale del presidente nigeriano Muhammadu Buhari, in cui se la prendeva con i protagonisti di disordini e manifestazioni di piazza con parole molto violente, simili a quelle usate da Trump per parlare del movimento BLM nell’estate del 2020, e anche in questo caso giudicate dal social network una violazione delle policy.

“Molti di quelli che si comportano male oggi sono troppo giovani per conoscere la distruzione e la perdita di vite avvenute durante la guerra civile nigeriana”, scriveva Buhari. “Quelli di noi che la affrontarono per trenta mesi, che andarono in guerra, li tratteranno in modo che capiscano”.

Il tweet di Buhari cancellato da Twitter

Il tweet è stato cancellato. Ma la decisione non è piaciuta al governo nigeriano che ha deciso di rispondere: come riporta Reuters da venerdì Twitter non è più utilizzabile in Nigeria. È stato lo stesso Ministero dell’Informazione nigeriano ad annunciare la sospensione delle operazioni dell’azienda nel Paese: si tratta di un blocco a tempo indeterminato perché, scrive il governo, la piattaforma è usata “per attività capaci di danneggiare il Paese”.