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Proteste negli USA: un morto a Indianapolis e coprifuoco in 25 città

Dall'inizio delle proteste gli arresti sarebbero circa 1.400

Non si placano le proteste negli USA in seguito alla morte di George Floyd, afroamericano ucciso in seguito a un arresto a Minneapolis.
Almeno tre persone sono state ferite da colpi d’arma da fuoco e una è morta durante le proteste nel centro di Indianapolis. In 25 città è stato imposto il coprifuoco e la Guardia Nazionale è stata attivata in 10 stati. Dichiarato lo stato d’emergenza nella contea di Los Angeles.

Dall’inizio delle proteste gli arresti – secondo quanto riferisce l’Ap – sarebbero circa 1.400. Gli scontri sono continuati per il secondo giorno di fila anche davanti alla Casa Bianca, con la polizia che ha utilizzato lo spray urticante sulla folla.

Il candidato Joe Biden ha condannato la violenza, ma ha affermato che gli americani hanno diritto di manifestare: «Protestare contro tale brutalità è giusto e necessario. Incendiare e distruggere inutilmente non lo è».

Gli scontri più duri rimangono a Minneapolis, dove il coprifuoco non è stato rispettato da migliaia di manifestanti che hanno dato fuoco a una pompa di benzina, un ufficio postale e un ristorante. Sulla situazione in città è intervenuto Trump, che con un tweet ha attaccato il sindaco della città: «La Guardia Nazionale sta facendo quello che il sindaco democratico non è stato in grado di fare».

Ma la situazione non è diversa in almeno 30 città degli States, come Detroit, dove un giovane è morto dopo essere stato raggiunto da spari provenienti da un Suv e indirizzati sui manifestanti. Tensioni anche a New York, Portland, e Atlanta. Qui sotto un video che ci mostra una macchina della polizia che si getta nel corteo dei manifestanti a NYC:

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