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Per l’estrema destra italiana, la strage di Hanau è già tutta un complotto

Nonostante ci siano un manifesto e un video di rivendicazione dell'attentatore, per l'estrema destra italiana sono stati i servizi segreti

Thomas Lohnes/AFP via Getty Images

Non sappiamo ancora molto dell’attentato di stanotte a Hanau, in Germania, dove un uomo ha sparato contro alcuni shisha bar uccidendo 9 persone ed è poi stato ritrovato morto insieme alla madre nel suo appartamento, lasciando dietro di sé un video di rivendicazione e un manifesto esplicitamente razzista.

Di fronte a un nuovo attentato di estrema destra in cui questa matrice sembra essere esplicita e innegabile l’estrema destra italiana ha reagito in due modi.

Da una parte ci sono le voci mainstream – quelle che contano qualcosa o più di qualcosa da un punto di vista politico ed elettorale – che hanno condannato il fatto ed espresso il necessario cordoglio. Giorgia Meloni ha detto che quanto accaduto a Hanau “è disumano” ed è “un crimine orribile che ci lascia sconcertati e che condanniamo con fermezza. Nella nostra Europa non c’è nessuno spazio per terrorismo, razzismo e xenofobia”.

Allo stesso modo, da Salvini è arrivata “una preghiera per i morti innocenti, un pensiero per i feriti e le famiglie delle vittime della follia omicida”

Ma oltre a queste voci istituzionali – sul cui comportamento si potrebbe comunque discutere, visto che nell’esprimere le loro condanne di rito ignorano completamente il loro ruolo di facilitatori dello sdoganamento dei discorsi d’odio di destra nel nostro paese – c’è anche una parte dell’estrema destra italiana che non è del tutto convinta di come sono andate le cose questa notte a Hanau.

Un esempio è Marco Gervasoni, l’ex professore della LUISS epurato l’anno scorso dopo aver scritto un tweet in cui invitava ad affondare la Sea Watch, che ha già capito tutto di come si sono svolti i fatti – ed è stato un complotto. 

In una serie di tweet Gervasoni ha dato la sua personale interpretazione degli eventi di questa notte. Prima spiegando che “è piuttosto evidente” che i servizi segreti abbiano tutto l’interesse a usare i neonazisti per attentati del genere, e legando l’attentato (“vedi un po’ le coincidenze”) a un disegno di legge appena approvato in Germania contro l’odio sui social.

Poi dicendo che “ovviamente i servizi hanno trovato il video che prova che la matrice è di ‘estrema destra’. Molto prevedibile” e parlando di nuovo di un attentato realizzato sì da neonazisti ma utilizzati dai servizi segreti per i loro scopi.

Anche Francesca Totolo – editorialista di punta del Primato Nazionale, la rivista di CasaPound – ha espresso dubbi simili, sempre su Twitter. L’attentatore è stato trovato morto in casa, quindi “qualcuno ha coperto subito le tracce”.

A un primo sguardo le voci di questi personaggi possono sembrare minoritarie, ma non vanno ignorate: minoritario non vuol dire necessariamente irrilevante. Sì, questi circoli non avranno seguito da un punto di vista elettorale, ma non è raro che trovino orecchio presso chi ce l’ha – agendo come avanguardie e dettando la linea alla destra mainstream.

E oltre a questo, in un’era in cui l’informazione tradizionale è sempre più screditata e le teorie del complotto sono sempre più diffuse, gli avvelenatori seriali di pozzi che fomentano dubbi su ciò che avviene nel mondo per piegare i fatti ai propri scopi politici sono particolarmente pericolosi.

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