Ora che Trump ha perso, che ne sarà di QAnon? | Rolling Stone Italia
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Ora che Trump ha perso, che ne sarà di QAnon?

Secondo gli esperti, la teoria del complotto secondo cui c'è una una setta di pedofili satanisti di sinistra che controlla il mondo è qui per restare

Ora che Trump ha perso, che ne sarà di QAnon?

OLIVIER TOURON/AFP via Getty Images

Chi crede in QAnon, la teoria del complotto secondo cui c’è una setta di pedofili satanisti di sinistra che controlla il mondo, viene spesso esortato a “fidarsi del piano” – un mantra secondo cui bisogna avere fede in Q, l’utente anonimo dai cui messaggi criptici è nato tutto quanto, e nel presidente americano Donald Trump. 

Dopo le elezioni americane, tuttavia, mentre diversi stati cruciali passavano ai Democratici e le reti tv cominciavano a dare per vincente Joe Biden, è diventato sempre più chiaro sui social che per alcuni sostenitori di QAnon sarebbe stato difficile accettare i risultati. “La tempesta sta arrivando da tanto tempo ma non arriva mai veramente. Donald Trump avrebbe dovuto far cadere l’élite. Cosa sta succedendo?” ha scritto il 9 novembre su Twitter un adepto di QAnon. “Fidati del piano non vuol dire niente se non c’è un piano? Voglio davvero credere ma adesso siamo ben oltre la dissonanza cognitiva”.

Il senso di disperazione è aumentato man mano che passavano i giorni e Q non si faceva sentire. Di suo questo non era per niente strano, visto che l’anonimo utente Q a volte ha smesso di postare messaggi anche per un mese. Eppure le dimissioni pubbliche e improvvise di Ron Watkins – l’amministratore del sito su cui Q posta i suoi messaggi – che da tempo si sospetta essere Q o perlomeno sapere chi è Q hanno aumentato lo scetticismo intorno alla possibilità che il movimento sopravviva. Anche se Watkins ha detto al Daily Beast che si dimetteva da moderatore per concentrarsi sulla sua carriera da artigiano che lavora il legno, il suo annuncio – arrivato il giorno delle elezioni – unito al silenzio di Q hanno stupito non poche persone nella comunità di chi si occupa di monitorare l’estremismo online. 

Poi ieri Q è tornato. Con un semplice post: una bandiera americana accompagnata dallo slogan. “Niente può fermare ciò che sta arrivando. Niente!”. Un secondo post, tuttavia, ha preso una direzione sorprendente, riferendosi a una domanda su come “salvaguardare” le elezioni americane dopo il presidente Trump e concludendo che “doveva andare così. A volte bisogna attraversare le tenebre prima di poter vedere la luce”.

La maggior parte dello zoccolo duro dei suoi seguaci ha preso questi messaggi come l’ennesimo invito a “fidarsi del piano” e ad aggrapparsi disperatamente alle affermazioni di Trump sui brogli elettorali. “Sono ancora fermamente convinti che verranno rivelati enormi brogli e che la questione verrà portata davanti alla Corte Surprema e Trump sarà presidente per un secondo mandato”, afferma Travis View, tra gli autori del podcast QAnon Anonymous.

Ma altri hanno interpretato il rifermento a un “dopo” Trump come l’ammissione di una sconfitta. Hanno trovato il messaggio molto deludente e hanno espresso tutto il loro scontento e il loro scetticismo nelle risposte. “Avevi detto di fidarsi del piano”, ha scritto un utente. “Ha permesso che ci fossero enormi brogli. Non hai fatto niente… fai ridere”. “Se fossi un seguace di Q sarei molto scontento”, afferma Aoife Gallagher, analista dell’Institute for Strategic Dialogue. “Ci sono un bel po’ di persone frustrate che cercano una guida”.

Ma i recenti messaggi sembrano anche indicare che la persona o le persone dietro l’utente Q stia cambiando direzione – a dimostrazione di quanto sia malleabile il movimento e di come le sue narrative possano essere modificate per adattarsi ai cambiamenti della realtà. “Q potrebbe star gettando le fondamenta di una narrativa con cui elaborare la sconfitta di Trump e con cui offrire al movimento nuovi spazi per continuare a crescere”, afferma Marc-Andre Argentino, ricercatore della Concordia University.

Questo vuol dire anche che il movimento non sparirà presto. Cosa particolarmente vera visto che due candidate legati a QAnon come Marjorie Taylor Greene e Lauren Boebert hanno conquistato seggi al Congresso. Anche se Boebert nel frattempo si è tirata un po’ indietro nel suo supporto al movimento, Greene non l’ha fatto – creando anche un piccolo scisma all’interno del Partito repubblicano. In più, il movimento ha ottenuto un sacco di forza e visibilità quest’anno con le manifestazioni #SaveTheChildren, una campagna contro il rapimento di minori che è stata cooptata dai complottisti di QAnon. La campagna è stata molto efficace nell’arrivare nel mainstream, in particolare alle donne, e nell’attirare persone verso QAnon espandendone il pubblico. “Anche senza una seconda presidenza Trump questo genere di movimenti, una sorta di ‘QAnon light’, continueranno a esistere”, afferma Gallagher.

Dopo i vari lockdown per il coronavirus, poi, la comunità di QAnon è diventata anche sempre più internazionale. Secondo Marc-Andre Argentino ci sono gruppi legati a QAnon in oltre 70 paesi, compresi Germania e Brasile. Comunità internazionali di questo tipo forniscono a QAnon diversi metodi per sopravvivere e crescere a prescindere dall’esistenza di un’amministrazione Trump alla Casa Bianca. E lo stesso vale per il recente trend che ha visto i social network come Facebook e Twitter mettere al bando i contenuti di QAnon,  spingendo molti utenti a spostarsi su altre piattaforme con meno moderaizone come Gab e Parler, luoghi dove si radunano estremisti di ogni genere e si crea un ambiente potenzialmente adatto a far sì che questi gruppi si influenzino tra di loro. “Questi movimenti tendono a essere infiltrati da altri movimenti vuolenti, ed è questa la cosa che ci preoccupa”, afferma Kevin Grisham, direttore del Center for the Study of Hate and Extremism. “Se dovesse succedere, potrebbe diventare molto pericoloso”. 

Con l’insediamento di Biden alla Casa Bianca, molti dei nuovi sostenitori che si sono avvicinati a QAnon di recente verranno disillusi e si allontaneranno dal movimento. “C’è la possibilità che le persone perdano la fede, ed è probabile che accada a chi non è davvero ‘dentro’ il movimento”, afferma Argentino. Quelli che rimarranno, però, “diventeranno ancora più legati alla causa, il che li renderà ancora più pericolosi”. Una cosa preoccupante specialmente perché lo zoccolo duro, così come i principali influencer di QAnon che si sono costruiti un seguito grazie alla teoria del complotto, continuano ad aggrapparsi all’idea di nuna vittoria di Trump sempre più impossibile. “Più i media mandano bugie e propaganda su Biden presidente, più vuol dire che sono nel panico”, ha scritto su Twitter uno dei maggiori influencer di QAnon. “Sarà assolutamente EPICO! Fidatevi del piano!”

“C’è quest’idea che dato che ha vinto Biden QAnon non è più un problema”, afferma Grisham. “Ma è un illusione”.

Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US