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No-Vax, una modesta proposta

Per il ministro della Salute Giulia Grillo non si può “illudere la gente che nessuno morirà di morbillo”. Invece non ci si deve pensare nemmeno a mettere bambini morti a preventivo per la furia cieca di una minoranza antistorica

No-Vax, una modesta proposta

Giulia Grillo, ministro della salute del governo Conte

Nel migliore rollercoaster di giravolte ideologiche, proclami lancia in resta e frenate a ruote inchiodate mai esperito nella storia politica del Paese – il Governo gialloverde – oggi si registra un ulteriore balzo in avanti nel grottesco. In un’intervista al Corriere della Sera a proposito dello scontro in atto, sia all’interno sia all’esterno del Governo, sugli obblighi di vaccinazione per i bambini, il ministro della Salute Giulia Grillo candidamente ammette che non si può “illudere la gente che non morirà nessuno di morbillo”.

Insomma, qualche morto lo si metta pure a preventivo e poco importa se stiamo parlando di morti evitabili. Poco importa se il vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia) è disponibile dal 1963 e poco importa che fino agli anni ’80, quando si è diffusa a livello mondiale la vaccinazione, la malattia abbia ucciso più di due milioni di bambini all’anno mentre oggi la sua incidenza sia inferiore all’1% delle persone sotto i 30 anni d’età. Infine, poco importa anche che l’unico studio mai apparso su una rivista scientifica, un articolo a firma Andrew Wakefield comparso su Lancet nel 1998, dove si sostenevano legami diretti tra vaccino anti-morbillo e autismo, sia stato più volte smentito, il suo autore radiato dall’albo dei medici britannico per aver preso dei soldi da un avvocato impegnato in una causa contro un produttore di vaccini e successivamente ritirato dalla stessa rivista.

Nulla importa insomma in questo rigurgito di Italia medievale, tutto è in discussione, tutto è questionabile. Leggetevi, se l’avete perso, questo delirio generosamente elargito a Facebook e alla posterità dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Barillari, intitolato Scienziati intelligenti contro politici ignoranti?, che parte con questa frase di ammorbante lucidità: “Quando si è deciso che la scienza fosse più importante della politica?”. Quando si è capito che è più conveniente governare gente che respira piuttosto che delle casse da morto, verrebbe da suggerire, ma Barillari non ha idea di che cosa stia dicendo eppure decide di continuare a straparlare naturalmente in nome di “noi comuni cittadini”, inglobando tutti quanti in una macro-categoria di idioti, ignoranti e retrogradi alla quale evidentemente si sente di fare da capofila.

Una massa di ciechi, di non vedenti culturali per cui tutti possono opinare su tutto e – ancora peggio in questa seconda versione di Governo dei 5stelle – tutti possono occuparsi attivamente di tutto. E quindi alla comunità mondiale di medici e ricercatori che sostiene compattamente la stessa posizione pro-vaccinazione da decenni chi risponde? Il medico Davide Barillari? No. Il ricercatore Davide Barillari? Ma va. Il diplomato Davide Barillari. L’impiegato informatico Davide Barillari. Evviva.

Nel 1729 Jonathan Swift diede alle stampe il pamphlet satirico Una Modesta Proposta, nel quale, per contrastare il problema del sovrappopolamento tra i cattolici irlandesi avanzava l’idea di mandare all’ingrasso i figli dei poveri per darli da mangiare ai ricchi. In questo modo, oltre a risolvere la questione numerica, si sarebbe ottenuta una mutua soddisfazione inter-classe: i ricchi si sarebbero sollazzati con nuovi gusti ed esotiche ricette, mentre i poveri avrebbero avuto più agilità nel governare le economie di casa potendo contare su meno bocche da sfamare e sulle entrate ricavate dalla vendita al mercato dei pargoli indesiderati.

Rovesciando l’impostazione, e abbandonando la satira per entrare nella realtà di oggi, si dovrebbe fare più o meno quello che propose Swift al tempo. Si dovrebbero punire severamente quei genitori che, vietando ai propri figli di vaccinarsi, verrebbero a causare danni a loro e alla collettività. Per il morbillo, come per altre malattie infettive potenzialmente letali, è necessario raggiungere il livello di immunità di gregge – pari al 95% dei soggetti a rischio – per scongiurare rischi di epidemie. L’autocertificazione proposta dal Governo non permetterà di raggiungere la quota prevista, dato che al momento siamo al 91,68% e presumibilmente non aumenterà.

La decisione di vaccinare o meno i propri figli è quindi delegata interamente nelle mani delle famiglie che, in assenza di controlli, potranno autocertificare quel che vorranno, magari anche solo per evitarsi problemi con il resto della comunità di appartenenza. Come già annunciato dal ministro della Salute, “non si può illudere che la gente non morirà”, per cui ecco la modesta proposta: i genitori di bambini non vaccinati che moriranno per morbillo o che causeranno la morte di altri bambini che per ragioni mediche non possono essere vaccinati vadano perseguiti in base agli articoli 589 (omicidio colposo) comma 3 (“Se il fatto è commesso nell’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o un’arte sanitaria, la pena è della reclusione da tre a dieci anni”) e 438 (epidemia, per cui è previsto l’ergastolo) del codice penale. La libertà individuale è un diritto inalienabile, il primo tra tutti ma, oltre a finire dove comincia quella dell’altro, finisce anche dove si decide senza averne i mezzi cognitivi di fottersene di secoli di storia e progresso dell’umanità.

 

 

 

 

«Mi fa arrabbiare che la gente si informi dagli articoli su Facebook e non da fonti vere», dice Bebe Vio nel backstage del servizio fotografico di Giovanni Gastel per la copertina di Rolling Stone. «Il 95% delle persone che ha avuto quello che ho avuto io muore, gli altri restano distrutti e depressi». La video intervista è qui sotto.

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