Nelle ultime 24 l'Italia è riuscita a fare ben due figuracce sulla Libia | Rolling Stone Italia
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Nelle ultime 24 ore l’Italia è riuscita a fare ben due figuracce sulla Libia

Figuraccia uno: Conte voleva incontrare sia Haftar che Serraj, i capi delle due fazioni in guerra, ma non ci è riuscito. Figuraccia due: i media hanno detto che Serraj era stato rapito, ma non era vero

Nelle ultime 24 ore l’Italia è riuscita a fare ben due figuracce sulla Libia

L'arrivo di Serraj all'aeroporto di Tripoli, dopo che era stata data la falsa notizia del suo rapimento. Foto via Twitter

Ieri mattina sembrava che l’Italia fosse tornata a contare qualcosa sullo scacchiere internazionale. Solo che le cose non sono andate esattamente come pianificato – e il colpo grosso diplomatico che il governo sperava di ottenere si è trasformato in “pasticcio” e in una “figuraccia”, come l’hanno definito diversi giornali. 

L’idea era provare a risolvere diplomaticamente l’escalation di violenza che nelle ultime settimane sta avvenendo in Libia, paese che da quando è stato rovesciato Gheddafi nel 2011 si trova in stato di guerra civile e che adesso è conteso tra Fayez al-Serraj, presidente del governo libico riconosciuto dall’ONU, e il generale Khalifa Haftar, che controlla buona parte del territorio e che sta cercando di conquistare la capitale, Tripoli, con il sostegno della Russia. 

Ieri pomeriggio Giuseppe Conte ha incontrato a sorpresa proprio Khalifa Haftar a Palazzo Chigi, per circa tre ore. E durante l’incontro era uscita la notizia che quella sera stessa Conte avrebbe incontrato anche Serraj, che in giornata era a Bruxelles per vedere i leader delle istituzioni europee e tornando in Libia si sarebbe fermato in Italia. 

Sembrava un segnale positivo – considerando che solo pochi giorni fa la guerra civile ha avuto una recrudescenza quando le milizie di Haftar hanno conquistato la città di Sirte. Ma all’ultimo momento è sfumato tutto: Serraj ha annullato l’incontro e se n’è tornato direttamente a Tripoli. E addio svolta diplomatica. 

Non è neanche chiaro perché l’incontro sia fallito. Secondo Repubblica il ministero degli Esteri e la presidenza del Consiglio danno motivazioni diverse: la Farnesina dice che Serraj si sarebbe indispettito perché non era stato avvertito della presenza di Haftar in Italia, Palazzo Chigi dice che Serraj avrebbe deciso di non incontrare Conte per timore di “incrociare l’avversario” in un momento molto delicato. Secondo la Stampa invece ci sarebbe stato un “errore di protocollo” del governo italiano, che avrebbe ricevuto Haftar prima di Serraj, leader riconosciuto dall’ONU.

In serata alla figuraccia diplomatica del governo si è aggiunta una figuraccia ulteriore del mondo dell’informazione: diversi giornali e tv italiane hanno annunciato che al suo ritorno in Libia Serraj fosse stato rapito da una misteriosa milizia armata. 

In realtà era falso – nelle ore seguenti la notizia è stata smentita da più parti, compreso l’ambasciatore libico all’ONU – ed è venuto fuori che i media italiani avevano dato credito a un account Twitter che nella sua bio diceva di essere il portavoce ufficiale delle milizie di Haftar, ma che in realtà era soltanto di un account di propaganda.