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Luca Morisi, l’ex social media manager di Salvini, è indagato per droga

Era considerato il guru dietro alla "Bestia" e all'ascesa social di Salvini, l'autore dei suoi post contro gli immigrati e gli spacciatori

Antonio Masiello/Getty Images

Fino a pochi anni fa, il nome di Luca Morisi era circondato da un’aura da guru o da genio del male. Morisi, 48 anni, era infatti il social media manager di Salvini nel periodo d’oro dell’ascesa social del “Capitano” – termine coniato proprio da Morisi – a colpi di post contro i migranti e foto di cibo. La strategia comunicativa di Salvini, soprannominata “la Bestia”, sembrava qualcosa di rivoluzionario che avrebbe portato il leader leghista a Palazzo Chigi. E dietro tutto questo c’era Morisi.

Oggi sappiamo che le cose sono andate diversamente. A un certo punto, complice la mossa azzardata dell’allora ministro dell’Interno di provare a far saltare il banco del governo gialloverde nell’estate 2019, il fenomeno Salvini si è sgonfiato. La pandemia e il governo Draghi sono stati altri due colpi non da poco alla popolarità del leader leghista, che ha finito per trovarsi insidiato da Giorgia Meloni nella corsa per la leadership della destra italiana e dall’ala governista del suo stesso partito a cui piace molto Draghi e poco gli ammiccamenti di Salvini agli universi no-vax e simili.

In tutto questo, il nome di Luca Morisi non si sentiva più tanto spesso come prima. Lo risentiamo oggi perché Morisi è indagato dalla procura di Verona per cessione e detenzione di stupefacenti: i carabinieri hanno infatti trovato nella sua cascina a Belfiore, in provincia di Verona, alcune dosi di droga. La storia comincia a Ferragosto, quando durante una perquisizione vengono fermati tre giovani in possesso di “droga liquida” – di che sostanza si tratti esattamente al momento non è noto – che accusano proprio Morisi di avergliela ceduta. Secondo il Corriere della Sera il controllo non era casuale ma frutto di un’indagine su Morisi che andava avanti da qualche settimana.

Solo pochi giorni fa Morisi aveva dato ufficialmente le dimissioni da tutte le cariche che deteneva nella Lega, smettendo dunque di fare il social media manager di Salvini e di avere in mano le chiavi della “Bestia” leghista. Sul motivo delle dimissioni c’erano state speculazioni: Morisi aveva detto di aver bisogno di staccare per questioni femiliari, motivazioni confermate da Salvini; i giornali avevano speculato invece su una possibile rottura politica tra Morisi e Salvini dovuta al fatto che la “Bestia” non funzionasse più come prima o alle posizioni che strizzano gli occhi ai no-vax  di quest’ultimo. Ma oggi è evidente come il motivo fosse un altro. 

Alle richieste di commento dei giornali sulla vicenda, l’uomo che per anni è stato indicato come l’arma segreta dietro l’ascesa di Salvini ha risposto facendo sapere di non aver commesso alcun reato “ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo: chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega”. “È un momento molto doloroso della mia vita”, ha proseguito, “rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine”.

All’opinione pubblica e ai social non è ovviamente sfuggita l’ironia sottostante questo caso. Lo stesso uomo che consigliava a Salvini di fare scenette come quella di andare a citofonare a un presunto spacciatore in diretta tv è ora indagato per detenzione e cessione di stupefacenti. Morisi rischierebbe di venire preso di mira dalla “Bestia” salviniana, se alla guida della “Bestia” ci fosse ancora Morisi.

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