Ieri è stato approvato alla Camera il rifinanziamento delle missioni militari internazionali, che comprendeva anche la controversa missione italianaa in Libia, approvata con 401 voti favorevoli, 23 contrari e un’astensione. Il centrodestra ha votato a favore, mentre Italia Viva ha abbandonato l’aula.
La missione prevede un finanziamento di 58 milioni di euro per le operazioni italiane in Libia, di cui 10 destinati a finanziare la “guardia costiera libica”, con cui l’Italia ha firmato un accordo nel 2017 per ottenere il pattugliametno delle coste e il fermo dei migranti diretti in Europa, ma che in realtà non è altro che un insieme di milizie che gestiscono la detenzione e il traffico dei migranti in Libia. Nel corso degli anni, diverse inchieste hanno dimostrato come nei centri di detenzione i migranti subiscano ogni tipo di violenza e abusi, e in più di un occasione la “guardia costiera libica” ha speronato o aperto il fuoco sulle navi delle ONG che soccorrono i migranti nel Mediterraneo.
Tra i 23 deputati a votare contro il rifinanziamento ci sono Matteo Orfini, Giuditta Pini e Laura Boldrini del PD, Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni di Liberi ed Uguali e Riccardo Magi di +Europa. Secondo Orfini, intervenuto in aula per spiegare le motivazioni del suo voto, “Qualche anno fa avremmo potuto fare finta di non sapere. Oggi no, oggi sappiamo che dire ‘guardia costiera libica’ vuol dire traffico di esseri umani, stupri, torture, omicidi. Finanziarla significa finanziare chi uccide, chi stupra, chi tortura”. Orfini ha definito il voto di ieri “una delle pagine più nere del Partito Democratico”.
Secondo Oxfam, al momento in Libia ci sarebbero più di 2000 migranti bloccati nei centri di detenzione ufficiali, mentre il numero di quelli rinchiusi nei centri non ufficiali è incalcolabile.