L'incredibile storia del presidente della Tanzania, che negava il Covid ed è morto di Covid | Rolling Stone Italia
Politica

L’incredibile storia del presidente della Tanzania, che negava il Covid ed è morto di Covid

John Magufuli diceva che il virus è opera di Satana e si combatte pregando, non ha mai chiuso niente e prendeva in giro chi usa la mascherina. Stanotte è morto di complicazioni legate al Covid, ma per i complottisti di tutto il mondo è stato "ucciso dai poteri forti"

L’incredibile storia del presidente della Tanzania, che negava il Covid ed è morto di Covid

AFP via Getty Images

Negli ultimi mesi, il presidente della Tanzania John Magufuli si era spesso preso gioco del Covid. Aveva detto che il virus è opera di Satana e quindi si deve combattere pregando. Aveva preso in giro i Paesi vicini che obbligavano a usare la mascherina e a tenere il distanziamento sociale. E lo scorso giugno, durante una messa nella capitale del Paese, aveva  dichiarato ufficialmente la Tanzania “Covid-free”. “Il morbo del corona è stato eliminato grazie al volere di Dio”. Stanotte John Magufuli è morto, con ogni probabilità di complicazioni legate proprio al COVID-19 – ma in Tanzania chi lo dice viene arrestato dalla polizia. Ufficialmente, infatti, Magufuli è morto per “problemi cardiaci”. 

Quella di Magufuli, 61 anni, è stata una presidenza con forti tendenze autoritarie. Era soprannominato “bulldozer” sia perché otteneva sempre quello che voleva anche a dispetto delle regole e dell’opposizione, sia per il suo grande amore per i lavori pubblici e i cantieri con cui aveva in parte rilanciato l’economia del Paese. Aveva cominciato la sua carriera nel segno della lotta alla corruzione e alla cattiva gestione del patrimonio pubblico, ma una volta eletto lui stesso ha represso l’opposizione, vinto elezioni fraudolente, perseguitato giornalisti.

Di fronte alla pandemia, la sua risposta è stata degna dei peggiori momenti di Trump e Bolsonaro: in Tanzania non è mai stato imposto l’obbligo di mascherina, non sono mai stati vietati gli assembramenti, i centri commerciali sono rimasti sempre aperti e non c’è mai stato nessun lockdown. Il governo non ha mai applicato nessuna delle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e praticamente ha fatto finta che la pandemia non esistesse: non ha contato i contagi e i ricoveri, non ha pubblicato dati sul numero di morti, non ha nemmeno informato la popolazione del pericolo. Secondo il governo di Magufuli, il coronavirus non era una minaccia sanitaria ma una cosa che riguardava la lotta tra Cristo e Satana.

Il risultato è che, nove mesi dopo aver dichiarato il suo Paese “libero dalla pandemia”, Magufuli è morto dopo due settimane in cui non si era visto in pubblico e c’erano voci secondo cui fosse ricoverato in ospedale a Nairobi, nel vicino Kenya. Nei dati ufficiali internazionali la Tanzania risulta avere 0 morti, 0 contagi e solo 183 ricoveri totali per COVID-19. Ma intanto ci sono migliaia di casi persone morte o ricoverate per sospette “polmoniti” o “difficoltà respiratorie”. In più, il negazionismo folle di Magufuli ha ovviamente portato al completo rifiuto delle vaccinazioni: se il virus non esiste, che bisogno c’è di un vaccino? E infatti la ministra della Salute del Paese, Dorothy Gwajima, ha di recente dichiarato che la Tanzania non ha in programma di procurarsi nessun vaccino anti-Covid.

Come se non bastasse, la Tanzania è diventata una specie di modello per i complottisti, i No-Vax e i negazionisti del Covid di tutto il mondo. Il ragionamento è: se lì i dati (falsi) dicono che va tutto bene nonostante non ci siano lockdown né mascherine, allora ci stanno prendendo in giro. E allora ecco che su molti gruppi Facebook e canali Telegram complottisti, la morte di Magufuli viene annunciata come un misterioso omicidio voluto da “loro”, il Nuovo Ordine Mondiale, che ha deciso di far tacere per sempre un dissidente che sapeva troppo. Magufuli come una specie di Kennedy del complottismo. 

Per quanto riguarda il piano internazionale il comportamento della Tanzania nella gestione dell’epidemia ha avuto grande risonanza, preoccupando molto l’OMS e i Paesi vicini. Kenya, Malawi, Rwanda, Mozambico e Uganda infatti confinano con la Tanzania e temono che con un paese vicino senza vaccinati né misure per il contenimento del virus sarà impossibile evitare nuovi focolai – il tutto in un continente, l’Africa, dove i vaccini non arriveranno rapidamente. In futuro, se le cose non cambieranno, i confini con la Tanzania potrebbero essere chiusi, isolando il paese e bloccando lo sviluppo sociale ed economico dell’intera regione. Intanto – ed è una piccola buona notizia – la nuova presidente della Tanzania è Samia Hassan Suluhu, la vicepresidente di Magufuli, prima donna ad assumere l’incarico.