La storia di ‘Coatto antico’, la canzone del 1998 dedicata a Giorgia Meloni | Rolling Stone Italia
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La storia di ‘Coatto antico’, la canzone del 1998 dedicata a Giorgia Meloni

Il brano, composto dalla band di ispirazione neofascista Aurora, presenta nel testo diversi riferimenti all'attuale leader di Fratelli d'Italia, al tempo 21enne e leader nazionale di Azione studentesca, enfatizzandone la mascolinità e la determinazione: «Mi piaci perché sei tutta d'un pezzo e te ingrugni con chi ti sta sul cazzo»

La storia di ‘Coatto antico’, la canzone del 1998 dedicata a Giorgia Meloni

Foto da Facebook

Questa campagna elettorale a trazione social sta regalando colpi di scena inaspettati, tra coalizioni fatte (e disfatte) su Twitter, scaramucce da asilo tra leader di partito e aut aut non proprio riuscitissimi come questo.

Le settimane che precedono le elezioni, solitamente, sono anche quelle in cui è più facile fare emergere dettagli sconosciuti che ripescano nel passato dei principali leader di partito: è successo anche ieri, quando un utente, @KulaPemaChoki, ha condiviso sul suo profilo Twitter una canzone che, nel 1998, il gruppo romano di ispirazione neofascista Aurora ha dedicato a Giorgia Meloni, al tempo 21enne e leader nazionale di Azione studentesca, l’organizzazione giovanile dell’ex Alleanza Nazionale (potete ascoltarla qua sotto).

Il brano, intitolato Piccolo coatto antico in un corpo da bambina, presenta nel testo diversi riferimenti all’attuale leader di Fratelli d’Italia. È una canzone goliardica, che fa utilizzo di inflessioni dialettali, dedicata a una figura carismatica e alla sua capacità di imporsi, da donna, all’interno del sottobosco dell’estrema destra capitolina con i suoi modi apertamente “maschili” e un po’ coatti, per l’appunto. Versi come «Coatto antico in un corpo da bambina, ce tieni in un core grosso e na mente fina, coatto antico dici troppe parolacce, ma quanta grazia con il trucco e con le trecce» e «quando serve c’hai i coglioni quadri, mi piaci così coatto antico come sei, parli come magni e nun fai piagnistei, mi piaci perché sei tutta d’un pezzo e te ingrugni con chi ti sta sul cazzo» suggeriscono che, al tempo, Meloni rappresentasse una sorta di punto di riferimento per la destra studentesca romana.

Il frontman della band si chiama Persiko, al secolo Raffaele Persichetti, ed è una figura abbastanza conosciuta tra le fila di Fratelli d’Italia: già nel 2014, avrebbe coordinato i volontari della campagna elettorale sui social di Giorgia Meloni consacrandosi come una sorta di spin doctor, ed è stato più volte candidato alle elezioni municipali di Roma.

Gli Aurora sono una band nota agli ambienti underground dell’estrema destra romana: ad esempio, si sono esibiti in più occasioni assieme agli ZetaZeroAlfa, il gruppo di Gianluca Iannone, leader e fondatore di CasaPound. La domanda sorge spontanea: chissà se, 24 anni fa, Persichetti e soci immaginavano già che quella “piccola coatta antica in un corpo da bambina” sarebbe diventata talmente potente e popolare da rischiare di diventare la prima presidente del Consiglio donna della storia repubblicana.

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