La Luiss ha chiuso l’Osservatorio sulla Sicurezza guidato da Orsini | Rolling Stone Italia
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La Luiss ha chiuso l’Osservatorio sulla Sicurezza guidato da Orsini

L'ateneo romano ha spiegato che l'accordo per la realizzazione dell'Osservatorio non sarà rinnovato. A quanto si apprende, Alessandro Orsini manterrà comunque il ruolo di professore associato

La Luiss ha chiuso l’Osservatorio sulla Sicurezza guidato da Orsini

L’università Luiss ha fatto ha fatto sapere che «l’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale – diretto dal professor Alessandro Orsini, l’opinionista di guerra più famoso d’Italia) – è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato», aggiungendo che «Per questa ragione i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet sicurezza internazionale, da oggi non sono più attivi».

L’ateneo romano sembra aver accusato il contraccolpo d’immagine dovuto alla sovraesposizione mediatica che, nelle ultime settimane, ha trasformato Orsini in una sorta di rockstar: il suo volto è ovunque, i libri e gli eventi collegati al suo nome si moltiplicano e, durante le ospitate televisive, il prof non ha timore a rilasciare dichiarazioni ambigue.

In particolare, nelle ultime ore a far discutere è stata la sua ultima partecipazione ad Accordi & Disaccordi, il programma condotto da Andrea Scanzi su Nove: per spiegare perché l’ingresso di nuovi Paesi nella Nato rappresenterebbe a suo avviso un pericolo, il professore ha usato un paragone con la seconda guerra mondiale, affermando che Hitler non voleva certo scatenarla, ma che fu colpa degli accordi tipo “articolo 5” del patto della Nato. A quanto si apprende, Orsini manterrà comunque il ruolo di professore associato alla Luiss.