Il politico di Fratelli d'Italia che ha mostrato il culo su Zoom mentre si parlava di violenza di genere | Rolling Stone Italia
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Il politico di Fratelli d’Italia che ha mostrato il culo su Zoom mentre si parlava di violenza di genere

Gli era sembrata una trovata geniale, una protesta "ironica e divertente" contro una mozione in sostegno di una legge contro le discriminazioni

Il politico di Fratelli d’Italia che ha mostrato il culo su Zoom mentre si parlava di violenza di genere

Francesco Pecoraro/Getty Images

Priamo Bocchi è il coordinatore di Fratelli d’Italia a Parma e adesso si potrebbe forse considerare anche una new entry nella lista dei personaggi pubblici che usano Zoom male di cui avevamo parlato qualche tempo fa – anche se nel suo caso si tratta di un uso intenzionale, “per protesta”. 

Due giorni fa, durante un Consiglio comunale su Zoom in cui si discuteva una mozione in sostegno all’approvazione di una proposta di legge contro la discriminazione “per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere” – un problema che in Italia è decisamente grave, e che andrebbe risolto al più presto – Bocchi ha deciso di fare quella che deve essergli sembrata una genialata: ha spento la sua webcam e ha impostato come foto la foto di un uomo piegato che si tira giù i pantaloni e mostra il culo.

 Poi – aggiungendo genio al genio – ha fatto uno screenshot e l’ha postato sul suo profilo Facebook, facendo finto che fosse stato un hacker. Non per giustificarsi eh, ma per fare ironia sul fatto che spesso quando i personaggi pubblici fanno una gaffe legata all’uso di internet poi diano la colpa a fantomatici hacker.

“Clamoroso! Durante la discussione della mozione Buetto sul “sostegno all’approvazione della proposta di legge sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, un hacker ha fatto irruzione nel consiglio comunale di Parma a distanza!” ha scritto nel post. 

Giustamente Bocchi è stato attaccato per il suo comportamento, e ha risposto cancellando il post incriminato – definito “un esercizio di satira politica” – facendo la vittima e annunciando l’intenzione di chiudere il suo profilo Facebook. Poi ha ricalibrato il tiro e ha deciso di scusarsi perché ha “probabilmente sbagliato qualcosa”, ma la sua trovata gli pareva “più ironica e divertente che offensiva”.