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Il passo falso di Macron sulla vaccinazione

«Ho davvero voglia di rompere le scatole ai no-vax». Il presidente francese dichiara guerra ai non vaccinati ma divide l’opinione pubblica. Un preciso calcolo politico, che potrebbe avere effetti imprevedibili. Intanto un sondaggio rivela che il 60% dei francesi è stupito dalle sue parole

Il passo falso di Macron sulla vaccinazione

Foto: Chesnot/Getty Images

La locuzione francese “emmerder” può essere tradotta in vario modo, nella sua versione indiretta resta un innocuo “rompere le scatole”, “dare fastidio”. Utilizzata in modo diretto – contro qualcuno in modo specifico – l’espressione assume i contorni del “vai al diavolo”. O peggio, assimilabile al vaffa di grillina memoria.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto l’opzione più soft – in un’intervista pubblicata dal giornale Le Parisien – per ricordare ai francesi non vaccinati che il capo dello Stato farà di tutto perché si rendano conto di essere dalla parte sbagliata della Storia. La reazione del presidente non è andata giù a molti. Primi fra tutti i deputati del Parlamento francese che stavano discutendo la proposta di legge per il pass vaccinal, l’omonimo dell’italiano super green pass, ovvero un certificato di completamento del ciclo di vaccinazione da esibire per accedere nei luoghi pubblici. «Un presidente non può sostenere questi propositi. Non posso giustificare un testo che vuole ‘rompere le scatole’ ai francesi», ha detto Christian Jacob, presidente dei Repubblicani.

La discussione è stata sospesa e la ripresa del dibattito sarà più complicata alla luce delle tensioni politiche, conseguenza della dichiarazione di Macron. Le opposizioni si erano già dichiarate restie all’idea di limitare le libertà individuali in favore della vaccinazione e del diritto alla salute. «La libertà è la migliore protezione. La libertà è il miglior incitamento all’intelligenza collettiva», aveva detto all’assemblea riunita Jean-Luc Mélenchon, leader dello schieramento di sinistra La France Insoumise.

Nemmeno la stampa è stata clemente con il presidente: «Macron populista: volgare, vedicativo… invece di essere il presidente dell’unione, Emmanuel Macron si è presentato lunedì come il candidato della frattura», titola la prima pagina di Libération oggi. Frattura, divisione, clivage è la parola utilizzata anche da Le Monde, per descrivere la scelta di Macron sulla vaccinazione. Più pacato Le Figaro che sceglie «La strategia dello scontro» per descrivere i propositi del presidente. Il 60% dei 278 mila votanti nel sondaggio «Rompere le scatole ai francesi: siete stupiti dall’affermazione del presidente Macron?» ha risposto sì.

Con le dichiarazioni di Macron qualcosa è cambiato, ma si è trattato di emotività o di freddo calcolo politico? Pauline Théveniaud è tra i giornalisti di Le Parisien che ha assistito in diretta alla dichiarazione di Macron. L’intervista in questione è stata una sessione di domande-risposte fiume tra Macron e alcuni cittadini e cittadine selezionate dal giornale di Parigi, invitati al Palazzo dell’Eliseo per l’occasione. La vaccinazione è stata al centro del dibattito, ma ha toccato Macron dopo la dichiarazione di un’infermiera – che ha riferito al presidente che l’85% dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati e mettono a rischio il funzionamento dell’ospedale. In quel momento viene pronunciata la frase «J’ai très envie d’emmerder les non vaccinés». Verrebbe da pensare a un’ondata di emotività, ma Macron prosegue.

«I non vaccinati sono irresponsabili e gli irresponsabili non sono cittadini», una frase apparentemente innocua, che in Francia evoca lo spettro della déchéance de nationalité, un tema sollevato dalle destre nei tempi più bui del terrorismo islamista. Privare qualcuno della propria cittadinanza per sempre, rendendolo di fatto apolide, è un concetto che non trova applicazione nel diritto. Evocarlo, però, può scandalizzare giuristi, cittadinanza e stampa. Mediapart dedica a questo tema un articolo e un post Instagram: «Sui non vaccinati, Emmanuel Macron inventa la decadenza della cittadinanza». Secondo il sito d’inchiesta il presidente della Repubblica, garante dello stato di diritto, «commette uno sbaglio morale, istituzionale e politico. Rende isterico il dibattito, divide la società e soffia su quello che dovrebbe combattere». Si tratterebbe di un preciso atto politico, che secondo Libération, invece, lo mette sul livello della polemica propugnato da Eric Zemmour.

Uno degli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto alle presidenziali del 10 e 24 aprile 2022 – commissionato da Le Figaro e LCI – vede Emmanuela Macron in testa con il 27% dei voti. Staccate Marine Le Pen (Rassemblement national) e Valérie Pécresse (Les républicains), entrambe si fermerebbero al 16%. Il Presidente «rompiscatole» è in netto vantaggio, sicuro del semestre di presidenza europea e del risultato raggiunto con le vaccinazioni: il 91% dei francesi maggiorenni è completamente vaccinato. Concentrarsi sui cinque milioni di non vaccinati per aprire la campagna elettorale, può essere una mossa azzardata.