Il nuovo trucco della polizia americana per non farsi riprendere quando commette violenze | Rolling Stone Italia
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Il nuovo trucco della polizia americana per non farsi riprendere quando commette violenze

Gli attivisti denunciano che la polizia americana ha trovato un modo intelligente di usare gli algoritmi dei social che tutelano il copyright per non farsi filmare, potendo così agire nell'impunità

Il nuovo trucco della polizia americana per non farsi riprendere quando commette violenze

Stephen Maturen/Getty Images

Nell’ultimo anno il tema delle violenze da parte della polizia americana è diventato di grande attualità: il video della morte di George Floyd è stato la scintilla che ha fatto scoppiare il grande movimento di piazza Black Lives Matter, colpito da una repressione violenta che è stata a sua volta documentata da innumerevoli video girati dai manifestanti. Bene, ora le cose potrebbero cambiare – e non in meglio. La polizia americana sembra aver trovato il modo di non farsi filmare mentre commette atti violenti, potendo così agire nella totale impunità: riprodurre della musica coperta da copyright mentre viene ripresa. 

Il primo caso di questo genere viene da Beverly Hills. La tattica è semplice: quando gli agenti di polizia si accorgono che qualcuno li sta filmando, iniziano a riprodurre tramite smartphone una canzone coperta da copyright, a volume abbastanza alto da essere riconoscibile. Lo scopo è far scattare gli algoritmi di Instagram che rilevano le violazioni del copyright e rimuovono automaticamente i video. Tra gli artisti usati, per ora, ci sono i Beatles e i Sublime.

 

 
 
 
 
 
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“Le forze dell’ordine, o addirittura chiunque di qualsiasi convinzione ideologica che stesse cercando di impedire la condivisione online dei video di un particolare evento, deve solo assicurarsi che l’audio protetto da copyright sia presente con chiarezza e volume sufficientemente riconoscibili sullo sfondo di una protesta o di un altro evento”, hanno detto a VICE Nick Simmons e Adam Holland, due ricercatori del Lumen Database, che si occupa proprio di protezione dall’uso illegittimo del copyright, parlando di questa nuova tattica.